Il corridore messinese ha vinto per distacco nei confronti del polacco Rafal Majka e del ceco Leopold Konig, giunti a 10”. Rispettivamente quarto e quinto i principali avversari (insieme a Bardet) in classifica generale del corridore dell’Astana, Valverde e Pinot, arrivati a 50”
Nel giorno del centenario della nascita di Gino Bartali e dell’anniversario della scomparsa di Fabio Casartelli, Vincenzo Nibali domina la tredicesima tappa del Tour de France, la Saint Etienne-Chamrousse, primo arrivo sulle Alpi di questa edizione, rinforzando così il suo vantaggio nei confronti dei rivali nella classifica generale. Il corridore messinese ha vinto per distacco nei confronti del polacco Rafal Majka e del ceco Leopold Konig, giunti a 10”. Rispettivamente quarto e quinto i principali avversari (insieme a Bardet) in classifica generale del corridore dell’Astana, Valverde e Pinot, arrivati a 50”. Nibali ha quindi aumentato il suo vantaggio in classifica generale nei confronti del secondo, che non è più Richie Porte del team Sky, crollato sulle rampe della salita finale e precipitato fuori dai primi dieci in classifica a più di 10 minuti di ritardo, ma lo spagnolo della Movistar Alejandro Valverde, ora a 3’37”. Terzo il francese Bardet a 4’24”, quarto Pinot a 4’40”.
La tappa odierna è stata caratterizzata da una fuga di nove uomini partita fin dai primi chilometri, animata tra gli altri dagli italiani Alessandro De Marchi (Cannondale), Giovanni Visconti (Movistar) e Daniel Oss (Bmc). Sulla penultima salita, il Col de Palaquit (un’ascesa di 14 km di prima categoria al 16% di pendenza), è proprio l’italiano De Marchi a partire al contrattacco e a guadagnare un buon margine di vantaggio sui compagni di fuga (1’10” su Bakelants al traguardo del Gpm) e sul gruppo Nibali (scollinato a 3’10”). A condizionare la tappa anche il gran caldo, capace di togliere allo Squalo dello Stretto il supporto di un paio di pedine importanti come Scarponi e Westra per il finale di tappa, ai quali si è poi aggiunto anche Fuglsang, vittima di una caduta. Con la maglia gialla praticamente isolata (a sua disposizione il solo Kangert), è la Movistar di Valverde a prendere l’iniziativa sull’ultima salita e a permettere al gruppo dei migliori (dal quale si stacca subito il polacco Kwiatkowski, uscito definitivamente di classifica) di recuperare terreno sull’ottimo De Marchi, ripreso a 13 km dall’arrivo. Sulle rampe per Chamrousse, perde clamorosamente terreno anche Porte, mettendo le ali soprattutto ai ciclisti che puntano al podio di Parigi. Ci provano Pinot e Valverde, ma Nibali li stoppa. Ne approfittano gli outsider Majka e Konig che prendono una ventina di secondi di vantaggio. Il siciliano non molla, anzi, a 6 km dalla vetta, scatta in faccia agli avversari diretti in classifica generale e si porta sulla coppia di testa. A tre dall’arrivo lo Squalo dello Stretto decide di aumentare ulteriormente l’andatura e di andare a prendersi, incontrastato, la terza vittoria di tappa e a consolidare il suo vantaggio sugli inseguitori.
(ITALPRESS).
VINCENZO SEI UN GRANDE,ma Messina non ti merita!
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