Thomas De Gendt vince in volata la 19esima frazione della Vuelta. Si è imposto davanti al colombiano Pantano e allo spagnolo Garcia Cortina. Nessuna variazione nella generale
Giro, Tour e Vuelta: Thomas De Gendt, grazie al successo maturato oggi nella 19esima tappa della Vuelta a España 2017 con arrivo a Gijon, ha completato la tripletta di tappe vinte in tutti i grandi giri. Il belga, in forza alla squadra della Lotto Soudal si è imposto in volata, al termine di uno sprint ristretto ai corridori in fuga, davanti al colombiano Jarlinson Pantano della Trek-Segafredo e allo spagnolo Ivan Garcia Cortina compagno di Nibali nella Bahrain-Merida.
Una tappa quella odierna, con arrivo a Gijon caratterizzata da una fuga partita da lontano e che è andata in porto. Primo degli italiani Matteo Trentin, che punta alla conquista della classifica a punti e sarà lui uno dei nostri fari al mondiale di Bergen, in Norvegia.
I big sono arrivati sul taguardo finale dopo un quarto d'ora rispetto De Gendt. Sull’ultima salita, in maniera quasi scontata, ha attaccato Alberto Contador, che vuol lasciare un segno più che positivo a questa sua avventura sui pedali. Vincenzo Nibali e il leader della corsa, Chris Froome, sono arrivati sul traguardo dopo 12'15". Tra i due tutto invariato.
Domani il tappone della verità tra Froome e Nibali, è arrivato il mometo di scalare il terribile Angliru con pndenze massime del 23%. E’ una salita ideale per tutti quei corridori che vorranno attaccare la maglia rossa di leader della generale indossata dal capitano della Sky, il britannico Chris Froome, che ha dimostrato di non essere così invincibile come invece si crede.
La 20 tappa della Vuelta 2017, da Corvera de Asturias ad Alto de l’Anglirua è per Froome l'ultimo passaggio prima di essere incoronato campione a Madrid, sede finale di questa Vuelta che si concluderà domenica. Sarà Contador la chiave di svolta della tappa più dura di Vuelta poichè, un suo attacco, potrebbe far saltare il banco e abbiamo visto che quando il ritmo si fa subito alto, per Froome è la crisi.
Le speranze per il ciclismo italiano, e non solo, non sono però ancora terminate.