Al via la prestigiosa kermesse dedicata al cinema. Attori e registi italiani e internazionali si sono dati appuntamento nella perla dello Jonio. Oggi prima proiezione con il film "La donna giusta" primo lavoro di Brando De Sica, figlio di Christian.
La prestigiosa kermesse Taormina Film Festival inizia in una calda mattinata di giugno, tra le strade di una Taormina splendente e ricolma di giovanissimi visitatori. Dopo i saluti di benvenuto da parte degli organizzatori dell'evento, cominciano le proiezioni dei film. La prima pellicola è "La donna giusta".
La donna giusta è il titolo del primo lavoro da regista di Brando De Sica. Brando De Sica figlio di Christian De Sica. Christian De Sica Figlio di Vittorio De Sica. Ma, con tutta l' onestà intellettuale di cui posso disporre, tendo a precisare che non mi interessa parlare della genealogia De Sica in sé. Guardo dunque il film, scevra da ogni facile pregiudizio, anche perché, onore al merito , Brando è un ragazzo sinceramente simpatico, alla mano, umile (parola orrenda ma tanto abusata in certi ambienti affini all'attuale scenario culturale italiano). Mi immergo nella visione.
Il film, che si presenta come una storia horror, narra la vicenda di un giovane disadattato che convive con una sorta di manichino imbellettato, di nome Silvia. Chiaramente, la storia malata che viene illustrata dietro questa bizzarra coppia, è l'emblema del tormentato rapporto di questo giovane con le donne. Un cliché, probabilmente, così come la scelta del pupazzo, escamotage narrativo tanto caro ai contemporanei cineasti italiani, che trovano opportuno, ed evidentemente geniale, piazzare una testa di animale sugli attori, o, per l'appunto, un manichino, un pupazzo che conferisca surrealismo alla scena. È proprio il surrealismo che cerca di venire fuori da questo lavoro, un surrealismo che, a mio parere, sfugge di mano al regista, generando solo una accozzaglia di confuse sequenze.
A seguire la proiezione, davanti ad una sala gremita – principalmente gremita dei giovani studenti del Campus – sono intervenuti lo stesso Brando ed il padre Christian, per una disamina sull' attuale condizione del cinema comico italiano e sulla possibilità di contaminazione tra le produzioni cinematografiche nostrane e quelle d'oltrelceano. A tale proposito, il giovane regista ha tenuto a ringraziare la leggenda vivente del cinema onirico e surrealista, David Lynch, suo maestro presso l'Accademia di cinema di Los Angeles.
Nonostante tutte le buone intenzioni e gli studi estremamente altolocati, per il momento, ci tocca constatare l' orrore.
Guseppina Borghese