Con “Sopravvissuto – The Martian”, tratto dal romanzo omonimo di Andy Weir, dopo “Alien” (1979) e “Prometheus” (2012) Scott ritorna alla fantascienza con una storia ambientata su Marte, il pianeta che più di tutti affascina l’uomo.
La spedizione Ares III, capitanata dal comandante Lewis (Jessica Chastain), deve abbandonare Marte per via di una pericolosa tempesta. Tutto l’equipaggio riesce a salire sulla navicella e a partire, tranne Mark Watney (Matt Damon), creduto morto. Sulla Terra, la Nasa prepara il funerale e aspetta che la navicella di Ares III ritorni, ma, ovviamente, il nostro eroe è sopravvissuto.
Mark si trova subito nella necessità di razionare le provviste, che potrebbero durargli per un anno. Fortunatamente, lui è un biologo e riesce a creare un terreno fertile e soprattutto l’acqua per irrigarlo. Più complicato, ma nemmeno troppo, è mettersi in contatto con la Nasa per dare sue notizie: il direttore Teddy Sanders (Jeff Daniels) e i suoi collaboratori cominciano subito a cercare un sistema per salvarlo, o quanto meno per spedirgli i viveri necessari; Ares III non può tornare indietro a riprendere il compagno, sarebbe troppo rischioso.
Mark tiene un diario computerizzato come testimonianza della sua avventura, ma soprattutto per sentirsi meno solo; è una specie di Robinson Crusoe, un naufrago su un pianeta ostile, nonostante tutto, però, la fiducia e la speranza dominano la paura.
Tra l’ironia con cui viene affrontata la situazione e la disco music del capitano Lewis trovata da Mark, “per fortuna” a creare un po’ di tensione ci sono anche delle disgrazie: una piccola esplosione distrugge la piantagione e la macchina ad idrogeno che creava l’acqua, e inoltre i tentativi della Nasa di portargli delle scorte risultano fallimentari. La situazione è sempre più critica per Mark, che sembra destinato a morire di fame.
“Sopravvissuto – The Martian” non è certamente il miglior film di Ridley Scott, né un grande film di fantascienza. Dal momento che è scontato che il protagonista non può morire, valeva la pena di prendere tutto così alla leggera? Un uomo rimane solo su Marte e non c’è un pensiero, una riflessione che possa darci un senso di drammaticità nell’animo del personaggio, e sentire “Waterloo” degli Abba non aiuta molto. Questa è la tipica leggerezza di certi film americani, dei film cosiddetti “della domenica”, meno male che Ridley Scott è comunque sempre un bravo regista, e Matt Damon è un bravissimo attore, affiancato da tanti altri professionisti, come Kate Mara e Michael Pena.
Voto:6/10.
“The Martian” è in programmazione al Multisala Iris alle ore 18:30 in 2D, alle 21:30 in 3D; all’Uci Cinemas Multisala solo in 2D alle 16:30, 19:30, 22:30.
Lavinia Consolato