La Legge, grazie a quasi il 60 percento dei no, restò in vigore.
L’1 dicembre di cinquant’anni fa viene introdotta la Legge Fortuna-Baslini, la legge numero 898 – “Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio”, elaborata da Loris Fortuna e da Antonio Baslini, la Legge sul Divorzio.
Nel nostro Paese, per giungere a questa legge si giunse in seguito ad una lunga serie di mobilitazioni , iniziate intorno al 1965, dopo che il deputato socialista Loris Fortuna presentò alla Camera un progetto di Legge per il Divorzio.
Da qui le prime manifestazioni di piazza del Partito Radicale con la Lega italiana per l’istituzione del divorzio (LID). Dopo 5 anni, il 1° dicembre 1970, grazie al voto favorevole dei Radicali, del Partito socialista Italiano, del Partito Comunista Italiano e il Partito Liberale Italiano (ovviamente la Democrazia Cristiana votò contro) venne approvata la Legge.
Una legge che spaccò in due il Bel Paese, tant’è che nel 12 maggio del 1974, furono i cittadini stessi a decretare definitivamente questa Legge con un Referendum, proposto dall’area cattolica per abolirla al quale partecipò l’87,7 percento degli italiani aventi diritto di voto. La Legge, grazie a quasi il 60 percento dei no, restò in vigore.