Pini sotto osservazione dalla Panoramica al viale Europa. Ecco il piano quinquennale ipotizzato già nel 2023
MESSINA – Quasi 500 pini sono sotto osservazione speciale da parte di Messina Servizi. Alberi considerati a fine ciclo vita, il 30% dei quali presenterebbe dei rischi. Le loro radici distruggono strade e marciapiedi e si stanno studiando gli interventi da fare.
Come sono distribuiti i 495 pini domestici
Si tratta di 495 Pinus pinea, volgarmente detti pini domestici, risalenti agli anni ’60. La loro età media va dai 60 agli 80 anni. Fra questi molti hanno sviluppato le loro radici in superficie e non in profondità, causando la rottura dell’asfalto e quindi un pericolo per motociclisti e automobilisti. L’ipotesi è che il Comune di Messina decida di tagliarli e sostituirli con altri alberi più consoni alla Circonvallazione che si estende dalla Strada Panoramica dello Stretto al viale Europa.
135 spazi privi di alberi sulla Circonvallazione
Ecco come sono distribuiti: 70 sul viale Italia, 101 sul viale Principe Umberto, 119 sul viale Regina Margherita, 107 sul viale Regina Elena e 98 lungo la Nuova Panoramica dello Stretto. La mappatura georeferenziata effettuata da Messina Servizi Bene Comune ha inoltre individuato su queste strade 135 “poste vuote”, ovvero spazi privi di alberi, che saranno oggetto di un piano di ripristino.
Una certezza quindi è che gli spazi liberi verranno riempiti con nuovi alberi, più consoni al nuovo sviluppo urbanistico della Circonvallazione. Ma che destino attende i quasi 500 pini esistenti? Per questi non c’è ancora un piano definito ma uno studio in corso.
Le risorse per piantare nuovi alberi
“Abbiamo già individuato oltre 4 milioni di euro per l’eliminazione e la piantumazione di nuovi alberi adatti alla conformazione della città per evitare i problemi dei sottoservizi”, ha detto il sindaco Federico Basile. “Il rinvigorimento del verde passa anche dalla sostituzione di quelli da togliere. Ma bisognerà attendere la fine delle analisi per capire come intervenire, il gestionale sarà operativo da aprile. Nessuno di questi alberi oggi è in categoria D. L’intervento precedente non è stato risolutivo, per questo si sta provvedendo ad un focus separato”, conclude.
Studio approfondito in corso
“Sappiamo che quest’area, per la sua conformazione e per l’età avanzata di molte alberature – ha spiegato la presidente di Messinaservizi Mariagrazia Interdonato – presenta delle criticità, ed è per questo che è sotto costante osservazione. L’Amministrazione, insieme ai tecnici e agli esperti incaricati, ha avviato uno studio approfondito per valutare lo stato fitosanitario degli alberi e individuare la soluzione più efficace e sostenibile per garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela del paesaggio. C’è un tavolo già avviato con la Forestale e la Sovrintendenza per valutare insieme la soluzione migliore analizzando caso per caso”.
Tavolo con Forestale e Soprintendenza avviato già nel 2023
Un tavolo avviato già nel 2023 ma dal quale evidentemente non è ancora emerso un piano d’azione definitivo. L’occasione per aprirlo fu lo schianto di un pino su un’auto parcheggiata sul viale Regina Elena, all’altezza di San Licandro, ad aprile del 2023. Il primo incontro di quel tavolo sanciva proprio che “il pino non è adatto alla sede stradale”. A quel tavolo sedevano il Comune di Messina, con gli assessori Minutoli e Caminiti, Messina Servizi, Forestale e Soprintendenza. Gli agronomi e i tecnici comunali presenti all’incontro proponevano la sostituzione dei pini con i lecci, essenze mediterranee delle stesse dimensioni ma più adatti a quella collocazione.
Vincolo paesaggistico da rispettare
La Soprintendenza presente al tavolo divenuto poi permanente, chiedeva esplicitamente di essere coinvolta nelle decisioni future, sottolineando il vincolo paesaggistico al quale attenersi nella sostituzione degli alberi, valido non solo per quelli monumentali. La presidente Interdonato aveva ribadito che gli interventi sarebbero stati fatti nell’interesse del paesaggio ma prima di tutto della sicurezza dei cittadini.
Alberi a rischio schianto
Allo schianto dell’albero nel 2023 ne sono seguiti altri. Fino ad arrivare a quello di poche settimane fa in piazza XX Settembre di fronte all’Orto botanico e all’abbattimento preventivo del pino sul viale Italia. “Il lavoro che si fa per contratto di servizio di potatura e cura del verde può fare poco o nulla di fronte ad arbusti che presentano danni all’apparato radicale. Molti di questi alberi sono stati danneggiati negli anni nel corso di interventi all’asfalto, alle tubature o al passaggio della fibra”, spiegava Interdonato in un’intervista rilasciata nel 2023. Ecco perché già allora gli assessori Massimilianoo Minutoli e Francesco Caminiti, in accordo con i tecnici e gli agronomi comunali, proponevano un piano quinquennale di sostituzione dei pini.
Le prove di trazione ad agosto del 2023
Nello stesso anno, ad agosto del 2023, era stata avviata un’attività di monitoraggio tramite prove di trazione su tutta la Circonvallazione. Una ditta specializzata, incaricata da Messina Servizi, tramite dei macchinari ha simulato delle forti raffiche di vento (fino a 200km/h) per testare la tenuta degli alberi. Ne sono stati analizzati 500, prima con delle visite esterne e le tomografie e poi con delle prove di trazione su 70 esemplari. Ci sono voluti due mesi per analizzare gli esemplari indicati. Ad ottobre del 2023, infatti, il Comune e Messina Servizi hanno avuto un report dettagliato dalla Seacoop, l’azienda che si è occupata dei rilievi.
Il report indicava l’abbattimento di 9 alberi
Da quel report è emerso che solo 9 alberi presentavano un livello di pericolosità superiore alla media e che due pini avevano dei difetti nella parte della chioma. Di questi 9, che dovevano essere sostituiti nell’immediato, 5 si trovavano sul viale Italia, due sul viale Principe Umberto, uno sul viale Regina Margherita e uno sul viale Regina Elena. Mentre nessuno di quelli monitorati sulla strada Panoramica dello Stretto era stato inserito nel report come albero a rischio.

Ma si… questa città non si merita i pini marittimi… lasciati incolti per anni e a mia memoria mai una potatura per controllarne la crescita e il peso della chioma
Ora sono diventate il problema di una città già spelacchiata e cementificata
Palme tagliate a piazza municipio, sul viale e alla passeggiata mai sostituite
Pollice verde al comando!
Al di là dei lavori per sottoservizi, il Pino non è adatto a stare vicino strade, edifici e muri di confine, dato la sua caratteristica di avere radici che sviluppano anche verso l’alto con una forza incredibile. Ottime essenze sono Platani e Tigli. Ben venga la sostituzione, anche se tardiva visti i danni causati.
…questa documentaristica arborea mette in evidenza quanto tempo quanti tecnici quante documentazioni e quanto denaro riesce a mettere in gioco l’amministrazione comunale … e per che cosa ??? per NULLA !!! un servizio arboreo, che attinge danaro dal bilancio municipale, ha un solo compito : avere un programma di intervento con la sostituzione programmata e periodica degli alberi … di cui si conosce perfettamente il loro ciclo vitale … ovvero se un albero ha raggiunto 50-60 anni va sostituito per programmazione senza aspettare che diventi pericoloso … gli alberi non si gestiscono con la politica !!! ah, hanno ripulito dalle erbacce via Bensaja … lavoro inutile perchè non hanno asportato la terra e le radici … fra un mese saremo punto e a capo !!! SI CHIAMA INCAPACITA’ GESTIONALE …
Mi domando ancora e or son trentacinque anni chi fossero gli autori dello scippo o meglio estirpazione con destrezza delle ortensie blu piantate nelle aiuole spartitraffico di via Garibaldi in occasione della venuta di Papa Giovanni Paolo Secondo. Ecco, secondo me, bisognerebbe rintracciarli e proporre loro un contratto per estirpare con le radici i cinquecento alberi ormai andati e con una lauta mancetta pregarli di piantumare i nuovi ( a presa rapida)solo così saremmo sicuri di non vedere per strada i “ciocchi” dei vecchi! a meno che il legname non debba essere conservato per fabbricare zattere e i ponteggi del ponte sullo Stretto
Ci potrebbe pure stare, ma so gia’ come finira’ : alberi tagliati e alberelli nuovi secchi per mancanza d’acqua. Perche’ a Messina far girare due autobotti per innaffiare…e’ un’impresa titanica.