Un testo di Dario Tomasello per la regia di Vincenzo Tripodo, con Cecilia Foti, Giada Vadalà, Ivana Zimbaro. Una produzione di Gigi Spedale per l’Associazione Querelle. Ingresso gratuito.
Domani sabato 28 gennaio alle 21 al Teatro Trifiletti di Milazzo (Messina) “La Ricetta”, originale pièce dalle atmosfere noir.
Lo spettacolo ad ingresso gratuito è inserito nel Circuito del Mito, il Cartellone promosso dall’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana e firmato dal Direttore Artistico Salvatore Presti.
“La Ricetta” è il nuovo testo del prolifico autore Dario Tomasello, per la regia di Vincenzo Tripodo.
Una produzione di Gigi Spedale per l’Associazione Querelle.
Aiuto regia Vincenza Di Vita e Nunzia Lo Presti; scene di Gigi Spedale; costumi di Letteria Pispisa per Maison Studio e Angelica Oliva; video di Michele Nicoletti; luci di Gianmarco Vetrano; grafica di Tonino Donato.
Angela – Ivana Zimbaro -, una ninfomane che alterna i suoi desideri a crisi mistiche, vive dividendosi tra le ore trascorse come istruttrice in palestra e l’attività di telefonista a luci rosse. Sua sorella Brigida – Cecilia Foti –, un’attrice sull’orlo di una crisi di nervi per essere stata abbandonata sull’altare dal suo Toni, è attualmente impegnata in un legame saffico con Gianna – Giada Vadalà – , guidatrice di tir; quest’ultima vuole mettere da parte i soldi necessari per aprire una scuola di teatro che possa realizzare i sogni della sua Brigida, ma in cambio vuole un figlio che rinsaldi la coppia.
Brigida, nel solitario appartamento di Angela, cerca, con l’aiuto della sorella, di ricordare una ricetta della madre fattucchiera, provando a mettere insieme la giusta dose di ingredienti… ma sopraggiunge Gianna.
In occasione della presentazione dello studio de “La Ricetta” nel corso del Festival teatrale Pubblico Incanto Artheatre Festival di Pagliara (Me), diretto da Tino Caspanello, il critico Gigi Giacobbe sulla prestigiosa rivista specializzata Hystrio definisce la pièce: “… oscillante tra un noir di Ruccello e il funambolismo di Almodòvar”.