La farsa della riforma delle ex Province, nuovo rinvio. Mancuso: "Da Crocetta solo annunci"

La farsa della riforma delle ex Province, nuovo rinvio. Mancuso: “Da Crocetta solo annunci”

Rosaria Brancato

La farsa della riforma delle ex Province, nuovo rinvio. Mancuso: “Da Crocetta solo annunci”

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venerdì 06 Maggio 2016 - 22:03

Nuovo rinvio per la riforma dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane. Il rischio è che anche l'intesa raggiunta tra i capigruppo Ars venga impallinata dal voto segreto. Mancuso: "Crocetta teme di perdere il controllo sulle risorse destinate al territorio"

"Saremo i primi in Italia ad abolire le province " , così tuonò il presidente Crocetta nel lontano marzo 2013. Da allora, però, solo annunci e tentativi a vuoto di approvare una legge fatta su misura per gli interessi di pochi, alla ricerca disperata di spazi di potere, utilizzando l'Autonomia siciliana per eludere le indicazioni normative del governo nazionale”. Così commenta il senatore Bruno Mancuso l’ennesimo rinvio della discussione, in calendario all’Ars il 5 maggio, per l’adeguamento della riforma delle ex Province alla Delrio.

I capigruppo avevano raggiunto l’intesa, dopo la seconda impugnativa del governo Renzi, ed avevano firmato un emendamento che prevedeva l’accoglimento dell’ultimo rilievo, ovvero la coincidenza tra sindaco del Comune capoluogo e sindaco metropolitano, così come avviene nel resto del Paese. Solo in Sicilia infatti, per un dispetto che una parte del Pd vuol fare ad Enzo Bianco e a Leoluca Orlando, si è optato per l’elezione di secondo livello, incappata però in ben due impugnative da parte del governo Renzi. L’accordo raggiunto tra i capigruppo è durato lo spazio di un mattino ed infatti il 5 già si vociferava di una richiesta di voto segreto per impallinare l’intesa. La seduta è poi stata rinviata a causa di uno scontro tra il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ed il governatore Crocetta, causata dall’assenza del governo in Assemblea, in occasione del voto sulla Finanziaria, con gli assessori rimasti al bar a chiacchierare.

“Probabilmente – sostiene Mancuso – poco importa a Crocetta ed al suo governo dell’assoluta precarietà in cui versano le ex Provincie, che non riescono più a varare i bilanci, con estrema preoccupazione tra le migliaia di dipendenti, senza alcuna certezza sul loro futuro, rendendo impossibile l'espletamento dei servizi essenziali. Poco importa che si siano già persi centinaia di migliaia di euro, trasferiti, nel resto d’Italia, agli enti intermedi o che, per il Masterplan per il Sud, il Presidente Renzi abbia sottoscritto Patti per lo Sviluppo, ricorrendo in Sicilia all'escamotage degli accordi a Palermo e Catania, mentre Messina, a causa dei ritardi nella predisposizione dei progetti, non è stata tenuta in considerazione. Forse il vero motivo dell'ostruzionismo del Presidente Crocetta consiste nel fatto che con l'attivazione delle città metropolitane i territori interessati potranno accedere direttamente ai fondi previsti dal governo nazionale e dall'Unione europea, con un’interlocuzione diretta e senza passare dalle “forche caudine” e dai poteri di interdizione del governo regionale, impedendo così al presidente Crocetta di proseguire nel suo disegno di occupazione del potere nelle varie realtà operative sui territori”.

La prossima settimana si scriverà l’ennesimo capitolo di quella che ormai è una farsa insopportabile.

Rosaria Brancato

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