Ad aggredire l’ambulante egiziano Ali, molto conosciuto in città, un quarantenne. La vittima colpita alla testa con un grosso palo
Si trova ricoverato nel reparto di Rianimazione del Papardo il cinquantasettenne Ali. Conosciuto un po’ da tutti in città perché è solito vendere rose ai tavoli dei ristoranti. Ma lunedì notte alle 2.30 qualcosa è andato storto ed Ali è stato colpito in testa con un grosso palo di legno in via Loggia dei Mercanti. Un colpo così violento da fracassargli la teca cranica e procurargli un trauma che ha spinto i medici del Piemonte, dove è stato portato sul 118 in un primo momento, a disporne il trasferimento d’urgenza al Papardo. Per quest’aggressione in pieno centro è finito in manette con la pesante accusa di tentato omicidio il quarantenne Pietro Zappia. La Polizia di Stato è andata a casa dell’uomo e lo ha accompagnato al carcere di Gazzi.
La Polizia è stata avvertita di quanto accaduto dal personale del Pronto soccorso del Piemonte. Come ricostruito dagli agenti Pietro Zappia dopo aver consumato una birra con la propria ragazza, in un locale di via Loggia dei Mercanti, ha preso un mazzo di fiori che era adagiato su un tavolino. Quando Ali ha notato quello che stava succedendo ha chiesto spiegazioni a Zappia, e dopo un breve diverbio, quest’ultimo si è allontanato dal locale, ha accompagnato la sua ragazza a bordo della Nissan Micra con cui erano arrivati al locale e ha pregato la sua ragazza di aspettarlo in auto. A questo punto ha afferrato un grosso palo d legno trovato sul marciapiede, si è diretto verso Ali e lo ha colpito una sola volta alla testa. Mentre l’egiziano si accasciava per terra, ha voltato le spalle, è risalito in auto e si è allontanato.
La sua ragazza ha quindi chiamato un amico chiedendogli di andare verificare le condizioni del venditore ambulante. Nel frattempo era già arrivata un’ambulanza che ha trasportato Ali al Piemonte. La Polizia è stata allertata e sono scattate le indagini che hanno poi portato all’identificazione e all’arresto per tentato omicidio di Pietro Zappia.
Viste le ancora gravi condizioni del venditore ambulante i medici hanno preferito non sciogliere la prognosi.
solo un essere immondo può fare un gesto del genere
Definire quest’individuo “bestia” è fare un profondo oltraggio alle creature che tante volte ci danno insegnamenti…mah, il disprezzo per una vita umana ormai ha toccato livelli inaccettabili, per chi pensa di vivere in una società “civile”.Mi rammarico che il nostro “ultragarantista” codice penale a breve, certamente, lo farà uscire di galera,le carceri sono strapiene, vero…?
Nessun commento da fare per un atto così inopportuno…. Speriamo che il venditore se la cavi….
Solidarietà ad Alì…
La dinamica è chiara: il prode zappia (volutamente minuscolo) ha cercato di rubare il mazzo di fiori ad Alì per fare il galante a scrocco con la sua donna e, preso in flagrante, per reazione lo ha aggredito.
Io penso per ucciderlo (non si danno bastonate in testa con un bastone di legno se non per uccidere).
Mi auguro che Alì se la cavi, ma, in caso di esito funesto, la Magistratura deve indagare il galantuomo zappia (volutamente minuscolo) per omicidio volontario.
Forse definirlo un atto criminale e vigliacco sarebbe stato meno “inopportuno”.
ho appena saputo della notizia,non ci posso credere sono stato a mangiare anke a casa sua…ALI è un amico con una grande storia alle spalle…ke in poki conoscono!!!forza ali NON MOLLARE…DIO SALVALO…
La mia solidarietà affettuosa ad ALI,con il quale mi sono spesso incrociato sorridendoci reciprocamente. A Pietro Zappia,che rischia un’accusa di tentato omicidio premeditato,manifesto la mia pena per la sua vita sprecata.Alla ragazza di Pietro Zappia esprimo la mia meraviglia per l’aridità del suo amore, capace solo di scatenare tanta violenza nel suo uomo.Fortunatamente sono pochissimi i messinesi così crudeli,uomini inutili alla nostra comunità, uomini di oggi ma anche delle caverne, uomini da curare per recuperarli alla convivenza civile.