La collaborazione con il consorzio interuniversitario Fabre porterà a poter catalogare le strutture e i viadotti, così da capire rischi e danni e intervenire
MESSINA – Parola d’ordine: prevenzione. La Città Metropolitana di Messina non vuole lasciare nulla al caso sul tema della sicurezza e per questo ha stretto un rapporto di collaborazione con il consorzio interuniversitario Fabre, al cui interno ci sono diverse università italiane, tra cui Messina (dentro dal 2020), Padova, Roma e Milano, per aprire un importante capitolo legato al controllo dei tanti ponti presenti sul proprio territorio. Il consorzio raccoglierà i dati sulle condizioni delle strutture e li convoglierà su un unico portale, al fine di stabilire una sorta di classifica basata sui rischi e poter intervenire in maniera preventiva, per evitare danni o crolli. Circa 300 i ponti e i viadotti coinvolti, con una spesa prevista di con una previsione di spesa di 133.976 euro.
Basile: “Il nostro un territorio fragile”
Ad aprire i lavori è stato il sindaco metropolitano Federico Basile, che ha spiegato come il progetto riguardi “non la risoluzione ma la prevenzione. Non bisogna aspettare che un problema si verifichi e sono contento perché parlare di un sistema innovativo che ci consenta un monitoraggio costante non è cosa da poco. Sono coinvolte la città metropolitana e realtà giovani e fresche come le università di Messina, Padova, Milano, Torino, Roma. Non può che farci piacere e i cittadini si devono sentire ancora più tranquilli: le istituzioni fanno rete per prevenire. Lavorare prima significa lavorare meglio. Siamo 108 comuni, ne ho girati una sessantina ma a breve completerò. Il territorio è fragile, bisogna ascoltarlo”.
Privitera: “Fondamentali conoscenza e formazione”
“L’incarico – ha poi spiegato il dottor Biagio Privitera – si articolerà in 4 parti. La prima riguarderà la conoscenza di un software dell’Università di Padova per acquisire informazioni dai ponti e analizzarle, mentre la seconda parte la formazione del personale per materiale informatiche e nuove linee guida di classificazione del rischio. Il consorzio universitario poi ci fornirà formazione anche sul controllo sui ponti e un servizio di tutoraggio per accompagnarci all’autosufficienza e le linee guida”. Il tema centrale sono proprio le linee guida da seguire, cambiate dopo il crollo del Ponte Morandi.
Come funzionerà il portale
In sintesi l’intera operazione del consorzio Fabre si baserà su un portale in cui verranno inseriti tutti i dati relativi a ogni singolo ponte. Si va dalla data di creazione alle condizioni attuali, oltre a tutti gli interventi di manutenzione pregressa. Questi valori saranno poi aggiornati via via dopo ogni controllo, con monitoraggi costanti e frequenti, in modo tale da permettere a un algoritmo di calcolare una graduatoria in base al grado di rischio. Il portale servirà poi alla Città Metropolitana per capire dove e come intervenire in maniera perentoria, per prevenire eventuali danni strutturali, o addirittura crolli, a ponti e viadotti.