"Città moncadiane tra architettura e potere"

“Città moncadiane tra architettura e potere”

Redazione

“Città moncadiane tra architettura e potere”

sabato 11 Maggio 2024 - 09:30

Presentazione del libro sabato 11 maggio a Santa Maria Alemanna grazie ad Archeoclub

MESSINA – A Santa Maria Alemanna si presenta il libro “Città moncadiane. Architettura potere e territorio”. Sabato 11 maggio, alle 17,30 su iniziativa di Archeoclub Area Integrata dello Stretto. Il volume è a cura dell’architetto Giuseppe Giugno.
L’evento, condotto da Rosanna Trovato (presidente di Archeoclub Area Integrata dello Stretto), è inserito nel programma Maggio dei Libri 2024 del Comune di Messina e con la partecipazione dell’Ordine degli
architetti Ppc (Pianificatori paesaggisti e conservatori) della provincia di Messina e della provincia di Caltanissetta, delle associazioni “Alchimia” e “Città Moncadiane”, della Proloco Caltanissetta e Unpli Sicilia.
Ai saluti istituzionali dell’assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Messina, Enzo Caruso, e dei presidenti degli Ordini degli architetti di Messina e di Caltanissetta, Giuseppe Falzea e Piero Campa, seguiranno gli interventi di Raffaele Manduca (associato di Storia moderna dell’ Università di Messina) e di Giuseppe Giugno (dottore di ricerca in Storia dell’architettura).
Ai partecipanti architetti verranno riconosciuti 2cfp di formazione ordinaria.

Il libro

Si legge nella presentazione: “Il volume, pubblicato a gennaio 2024, offre al lettore uno sguardo sui territori governati dai Moncada in Sicilia, tra Cinquecento e Settecento, da Caltanissetta alle aree etnea e madonita sino alla realtà aretusea per poi arrivare verso il nucleo girgentano/saccense. Feudi e città rappresentavano gli elementi sui quali si reggeva e fondava l’esercizio del potere nell’isola”.

E ancora: “I Moncada, duchi di Montalto, di Bivona e principi di Paternò, oltre che conti di Caltanissetta, Adernò, Augusta, Caltabellotta, Collesano e Sclafani, e signori di altre terre, hanno lasciato i segni della loro committenza in opere che ne testimoniano ancor oggi la ricchezza. Impianti urbani di nuova fondazione, castelli, palazzi, torri, monasteri, conventi e luoghi della produzione sono sia espressione della gestione del territorio che attestazione del connubio tra architettura, arte e potere politico finalizzato a conferire al casato influenza nel Parlamento siciliano e i connotati della nobiltà urbana”.

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