Individuato l'aggressore del barista di via Santa Cecilia. Confessa: "Volevo difendere mio nipote"

Individuato l’aggressore del barista di via Santa Cecilia. Confessa: “Volevo difendere mio nipote”

Individuato l’aggressore del barista di via Santa Cecilia. Confessa: “Volevo difendere mio nipote”

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domenica 09 Ottobre 2011 - 17:03

La Squadra Mobile ha individuato oggi pomeriggio l'uomo che sabato mattina ha sferrato un violento pugno al titolare di un bar di via S.Cecilia. Agli investigatori ha confessato il gesto ma si è giustificato: "Mio nipote era stato trattato male ed io volevo difenderlo" E' un incensurato la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti.

Ha impiegato meno di 24 ore la Squadra Mobile per individuare l’uomo che sabato mattina ha sferrato un violentissimo pugno nei confronti del titolare di un bar rosticceria di via Santa Cecilia. Si tratta di un incensurato che da oggi pomeriggio si trova negli uffici della Questura per essere sentito dagli investigatori. L’uomo ha già confessato il suo gesto ma ha detto di aver voluto solo difendere il nipotino dall’atteggiamento dispotico del barista. Una versione tutta da verificare e che lascia qualche dubbio. Adesso sarà il sostituto procuratore Fabrizio Monaco a dover valutare le risultanze investigative e decidere il da farsi. Se, cioè chiedere al gip l’arresto dell’aggressore, o limitarsi ad una denuncia trattandosi di un incensurato che ha subito confessato e che si trovava regolarmente a casa all’arrivo della Polizia e non ha tentato di rendersi irreperibile. Intanto sono sempre gravi le condizioni del barista, G.G. 65 anni. L’esercente è ricoverato in coma farmacologico nel reparto di Neurochirurgia del Policlinico. I medici hanno deciso di non operarlo per rimuovere l’ematoma alla testa causato dal violento pugno. Un gesto inqualificabile che sarebbe stato scatenato da futili motivi. Secondo quanto ha ricostruito la Polizia venerdì sera un ragazzino sarebbe entrato nel bar ed avrebbe chiesto un bicchiere d’acqua. Il gestore avrebbe mostrato un po’ d’insofferenza ed avrebbe servito l’acqua accompagnandola con qualche mugugno. Il ragazzo ne ha bevuto un sorso e poi, indispettito dall’atteggiamento del commerciante, gli avrebbe scaraventato in faccia l’acqua rimasta nel bicchiere. Ne è nato un alterco ma senza gravi conseguenze. Il ragazzino però è tornato a casa ed ha raccontato tutto allo zio che ieri mattina, accompagnato dal nipote, s’è recato nel locale. La discussione è stata breve perché poco dopo il suo arrivo l’uomo ha colpito il barista con un pugno in pieno volto. Poi zio e nipote si sono allontanati mentre l’esercente è stato trasportato in ospedale. Inizialmente le sue condizioni non sembrano gravi. La situazione è peggiorata nel corso della giornata e ieri a tarda sera i medici sono ricorsi al coma farmacologico.

10 commenti

  1. c’è da dire che il ragazzino è di sicuro molto educato. Immagino da grande cosa sarà capace di fare, soprattutto con l’esempio che ha in famiglia. Che schifo di esseri.

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  2. Barista forse scorbutico…Zio e nipote inequivocabilmente esemplari di “Masculi messinesi” che mi fanno vergognare di raccontare dove vivo..

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  3. SCHIFO DI GENTE E DIRE POCO………….

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  4. rossetti mariano 10 Ottobre 2011 03:49

    Che galantuomo, lo zietto!!!

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  5. UN SIMILE ENERGUMENO DEVE ESSERE RINCHIUSO IN GATTABUIA SENZA PROCESSO. MESSINA E’ PIENA DI QUESTI BULLI DA QUATTRO SOLDI CHE CREDONO DI ESSERE I PADRONI DELLA CITTA’!!!

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  6. certo ci si difende tirando pugni!!!!

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  7. si può essere così violenti, ormai nn si tollera più niente invece di progredire andiamo indietro

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  8. Già sappiamo che si tratta di un vigliacco essendosi allontanato dopo avere sferrato il pugno (o i pugni). Se il barista avesse avuto un’arma a disposizione avrebbe potuto anche difendersi (non dimentichiamo che la infermiera Maricika è stata uccisa con un pugno). Non penso sia il caso di mandarlo in galera essendo incensurato e sicuramente non reitererà il reato. Chiedere un forte risarcimento per quello che ha fatto, sicuramente si. Tale da confiscargli la casa, la macchina, ecc e venderli al pubblico incanto. Cosi la prossima volta (ammesso che ci sia) ci penserà prima di trascendere e soprattutto dare un cattivo esempio di violenza al nipote che può essere orgoglioso e vantarsene di questo suo parente!

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  9. Ma che bravo nonno.
    Un piccolo delinquente in piu a Messina.

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  10. In compenso possiamo tranquillamente dedurre che il pargoletto, con cotanto esempio di zio, saprà perfettamente uniformarsi al resto di Vichinghi e Unni che popolano la nostra povera città.

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