Tredici condanne e cinque assoluzioni sono state chieste dal PM Fabio D'Anna nel processo scaturito dall'operazione Pastura. Alla sbarra presunti affiliati al clan di Rosario Tamburella. La sentenza prevista per il 25 novembre.
Il PM Fabio D’Anna ha chiesto 13 condanne e 5 assoluzione nel processo dell’operazione “Pastura” che nel febbraio 2008 aveva portato all’arresto dei presunti appartenenti al gruppo capeggiato da Rosario Tamburella accusati di estorsione ed usura.
La condanna più alta, 15 anni di reclusione, è stata chiesta proprio per Rosario Tamburella, 10 anni per il fratello Francesco 9 anni per Vincenzo Grazioso, 8 anni per Giuseppe Lo Presti e Salvatore Strano, 7 anni a Luciano Brigante ed Alessandro Virzì, 6 anni a Gregorio Russo, 4 anni a Giovanni Fusco, 3 anni a Caterina Rapità, 2 anni ad Arturo Marabello ed un anno e 6 mesi ad Antonino Pandolfino.
Chiesta l’assoluzione per Letterio e Salvatore Tirante, Vincenzo Sergio, Santi Briguglio e Giuseppe Cambria. Il processo è stato aggiornato al 25 novembre per le repliche dei difensori. Quindi i giudici della seconda sezione del Tribunale entreranno in camera di consiglio per emettere il verdetto.
L’inchiesta “Pastura” portò a galla il clima di terrore che regnava fra i commercianti e gli imprenditori della zona sud quando, nell’agosto 2006, uscì dal carcere il boss Rosario Tamburella. Decine di commercianti erano costretti a pagare il pizzo dopo aver trovato sotto la saracinesca del negozio il classico bigliettino con le richieste estorsive. C’è poi il filone legato all’usura. Tamburella in questo settore si serviva di un pescivendolo incensurato che teneva i rapporti con le vittime fra le quali c’erano due promotori finanziari.