I consiglieri comunali Interdonato Santalco e Amata scrivono al sindaco invitandolo a verificare la possibilità di salvare i 15 posti di lavoro della Servizi Cimiteriali. "E' un appalto misto, di lavori e servizi, pertanto è possibile prevedere la clausola di salvaguardia occupazionale. In ogni caso prima di affidare l'appalto in via definitiva la giunta dovrebbe controllare l'effettivo possesso dei requisiti da parte della nuova impresa".
Sulla vicenda dei 15 dipendenti della Servizi Cimiteriali, rimasti senza lavoro dopo l’aggiudicazione del nuovo appalto e sul bando da 1 milione e 369 mila euro, i consiglieri comunali Nino Interdonato, Giuseppe Santalco ed Elvira Amata, scrivono al sindaco Accorinti, invitandolo a valutare una soluzione per i lavoratori ed a verificare attentamente eventuali anomalie del bando prima di affidare definitivamente il servizio all’impresa vincitrice.
La vicenda è stata già al centro di numerosi incontri nei giorni scorsi tra Interdonato, Santalco, Amata e gli esponenti della giunta Accorinti, nonché della protesta dei lavoratori dell’impresa uscente, che reclamavano il mancato inserimento nel bando della clausola di salvaguardia occupazionale. In merito a questo punto il dirigente del Dipartimento Domenico Manna ha dichiarato che nel caso in questione la clausola non è applicabile in base alla normativa. Andati a vuoto i tentativi dell’assessore Ialacqua e del sindaco per la ricollocazione dei lavoratori da parte dell’impresa che ha vinto l’appalto, i consiglieri comunali ritengono che ci siano ancora i margini per una soluzione, ma che nel contempo, sarebbe opportuno per l’amministrazione non procedere con l’assegnazione definitiva dell’appalto in attesa della verifica del reale possesso di tutti i requisiti richiesti alla nuova impresa.
“Tenendo conto della problematica dei lavoratori nella nostra città in questo particolare periodo di crisi- scrivono Amata, Santalco e Interdonato- appare di assoluta urgenza confutare l’attività amministrativa e tecnica relativa all’appalto che ha sin qui prodotto anomali risultati, ad iniziare dalle diatribe intercorse tra l’ingegnere Manna e l’architetto Canale in merito all’ appalto e successivamente con l’intervento del Commissario Croce che ha ritenuto con la determina n° 49 annullare tutti gli atti relativi all’appalto”.
I tre consiglieri comunali nella lettera ad Accorinti elencano le motivazioni per le quali sarebbe stato possibile inserire la clausola di salvaguardia occupazionale oltre alle ragioni che hanno spinto la Servizi Cimiteriali a chiedere in prima battuta la revoca del bando di fine luglio e a contestare adesso l’assegnazione della gara.
“ Si tratta di un appalto misto di servizi e lavori e non di soli lavori, come appare dagli atti- si legge nella nota- Pertanto trattasi di appalto misto di cui € 733.075,20 per lavori , ed € 521.848,00 per servizi. Il Comune quindi, come prevede la legge, poteva inserire la clausola occupazionale almeno per la quota dei servizi”.
Secondo i consiglieri inoltre è la stessa amministrazione a classificare l’appalto come misto, giustificando in questo modo l’esecuzione della gara in proprio piuttosto che attraverso l’Urega (ufficio competente nei casi di appalti per soli lavori). Sia l’appalto misto che il fatto che fosse gestito direttamente dal Comune lasciavano quindi la possibilità di prevedere la continuità occupazionale.
“Emerge chiaramente che l’appalto sin dall’inizio è stato impostato proprio per escludere la possibilità di consentire ai lavoratori in carico alla precedente ditta di poter continuare a lavorare anche con una nuova ditta aggiudicataria- continuano Interdonato, Amata e Santalco- La conseguenza è che possono partecipare alla gara solo le aziende in possesso di requisiti che riguardano sia i lavori che i servizi”.
Stando alla normativa gli esponenti di Dr e Felice per Messina ribadiscono come le imprese partecipanti dovessero avere i requisiti richiesti per gli appalti misti, quindi per ciascuna prestazione di lavoro, servizi o forniture indicati nel bando.
“La ditta aggiudicataria ATI elettrica Gover srl-Lutiviem srl deve avere la qualificazione SOA per i lavori e deve qualificarsi ai sensi dell’art. 42 del Dlgs accertamento che deve essere fatto prima della aggiudicazione definitiva. Non risulta però che finora sia stato emesso alcun provvedimento che attesti l'avvenuta verifica positiva dei requisiti. Pertanto, nessuna consegna dei lavori, nemmeno in via d'urgenza ,può essere legittimamente effettuata”.
I tre consiglieri, alla luce di queste osservazioni, chiedono alla giunta l’accertamento dei requisiti previsti dalla normativa, ricordando come siano necessarie specifiche autorizzazioni amministrative (trasporto rifiuti, tumulazione, movimento salme) che il bando non richiede, a differenza del precedente, e che l'impresa vincitrice sembrerebbe non possedere.
“Atteso che l’appalto può definirsi misto si chiede all’amministrazione di invitare la nuova ditta ad assumere almeno il 50% dei lavoratori in carico alla precedente ditta e di accertare le modalità di consegna sotto riserva di legge per garantire l’amministrazione a non dover far svolgere ad libitum lavori alla ditta prima dell’accertamento completo di tutta la documentazione a base di gara. Nel caso in cui non si dovesse procedere a quanto richiesto ed il Dirigente ritenere che trattasi di appalto di lavori,accertare le motivazioni per cui la gara non è stata svolta per legge dall’Urega competente per materia visto l’importo di € 1.300.000,00, dichiarando che si trattava di appalto misto”.
C’è ancora la possibilità di tutelare i dipendenti della Servizi cimiteriali, secondo il vicepresidente del Consiglio comunale Interdonato e i colleghi Santalco e Amata, pertanto la giunta dovrebbe almeno verificarne la percorribilità. Sul piano dell’appalto poi, i consiglieri invitano l’amministrazione a verificare prima dell’assegnazione dei lavori, i requisiti previsti per legge e in base al bando.
Rosaria Brancato
Scusate… ma sono sindacalisti degli edili, Interdonato, Santalco ed Amato?!? Che confusione!?! Ma è stata fatta una gara ?!? Ed allora… c’è il sindacato e l’Ufficio del lavoro che tutelano i lavoratori. I consiglieri comunali devono vigilare sulla legalità della procedura. Oppure devono dimostrare quanto è “cattiva” la democrazia economica e quanto è “buono” il populismo politico.