Si sta per chiudere il febbraio più piovoso della storia di Messina

Si sta per chiudere il febbraio più piovoso della storia di Messina

Daniele Ingemi

Si sta per chiudere il febbraio più piovoso della storia di Messina

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mercoledì 28 Febbraio 2018 - 02:33

Quello che sta per chiudersi è un mese di febbraio da record per la storia della climatologia messinese, non pioveva così tanto da oltre 65 anni

Anche se da noi, come previsto, il gelo russo non è arrivato, ma ci ha appena sfiorato, il mese di febbraio in riva allo Stretto si chiude con un eccezionale carico di piogge che è riuscito ad invertire il trend pluviometrico, dopo la gravissima siccità del 2017. Il febbraio 2018 per Messina rischia così di passare alla storia come il più piovoso degli ultimi 65 anni, e il secondo febbraio più piovoso di sempre degli ultimi 100 anni.

Dati alla mano possiamo confermare l’eccezionale piovosità di queste mese di febbraio. Su tutti spiccano i 220 mm di pioggia caduti in pieno centro, registrati dalla stazione meteorologica dell’Aeronautica Militare, seguiti dai 220 mm di Torre Faro, dai 180 mm di Ganzirri, gli oltre e passa 180 mm del Geofisico e dai 140 mm di Santo Stefano Briga, nella zona sud della città. Parliamo di dati notevolissimi, soprattutto quelli delle stazioni della zona centro-nord di Messina che hanno potuto beneficiare di un notevole surplus idrico. Questa eccessiva piovosità, che ha avuto un picco proprio la scorsa settimana, come ho avuto modo di spiegare nei precedenti articoli.

La causa di questo incremento della piovosità è da ricercare dapprima in una ripresa del basso flusso perturbato atlantico, che ha spinto verso la Sicilia una seria di perturbazioni atlantiche, particolarmente piovose e precedute da umidissimi venti di ostro e scirocco nei bassi strati, particolarmente tiepidi per il periodo (e quindi capaci di acquistare maggiori quantitativi di umidità). Negli ultimi giorni invece abbiamo assistito ad un radicale cambio di circolazione.

La massa d’aria artica che ha invaso il continente è riuscita a far scivolare la linea del “fronte polare” (la linea di demarcazione fra l’aria fredda polare e quella più calda sub-tropicale), il luogo dove nascono le perturbazioni delle nostre latitudini (non appena il fronte si ondula nascono le perturbazioni), fin sul bacino centrale del Mediterraneo. Ciò spiega perché quella appena trascorsa è stata una settimana particolarmente piovosa, con il passaggio di diversi cicloni, che dal Canale di Sicilia evolvevano in direzione dello Ionio e dei Balcani, veicolando aria via via sempre più fredda sulle regioni del centro-nord.

Daniele Ingemi

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