La consigliera accorintiana non contesta le critiche arrivate dagli esponenti dei movimenti che sostengono l'amministrazione e anzi prende le distante dall'intervento della presidente Emilia Barrile.
«Sento il dovere di prendere le distanze dalla risposta che il Presidente del Consiglio dà sulla lettera di Elio Conti Nibali e Filippo Cucinotta che 'osano' criticare il Consiglio Comunale. In questa occasione il Presidente del Consiglio non rappresenta la mia posizione come non la rappresenta quella di altri consiglieri che rispondono anch'essi attaccando l'amministrazione comunale.
Le critiche che vengono mosse al Consiglio comunale sono quelle che gli stessi consiglieri che frequentano assiduamente l'aula muovono ai colleghi e allo stesso Consiglio: impossibilità di raggiungere e mantenere il numero legale in troppe sedute, che costringe i sempre presenti a contarsi costantemente per riuscire a portare a termine la votazione di un atto; ordini del giorno che vengono pubblicati che spesso non corrispondono all'effettivo lavoro che si svolge in aula e che sono poco trasparenti nei confronti dei cittadini che volessero partecipare alle sedute che sono appunto pubbliche; sedute poco produttive a fronte di diverse ore passate in aula.
I numeri e l'immobilismo che la lettera dei due esponenti politici denunciano corrispondono a verità.
Ma cosa accade? Se siamo noi consiglieri a dirlo, magari non troppo forte, va tutto bene, altrimenti avviene il meccanismo più antico del mondo, incominciato da Adamo, quando Dio gli chiede: “Adamo, tu hai mangiato di quel frutto?”. “Io? No! E’ quella che me lo ha dato!”. Accusare l’altro per non prendersi le proprie responsabilità. E’ una storia vecchia! E’ un istinto che sta all’origine di tanti mali. Personalmente credo che sia importante saper riconoscere le proprie responsabilità personali e collettive.
Non manca di certo ai consiglieri l'occasione di criticare e controllare l'attività dell'amministrazione comunale, ma in questa occasione è al nostro operato che dobbiamo guardare e mi auguro che si possa cogliere la preziosa occasione di accelerare il passo e crescere in responsabilità.
Ai giovani incontrati con il percorso di formazione Politica I CARE ricordavo le parole di Sandro Pertini in un discorso del 1983:
"Oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici: l'onestà e il coraggio. L'onestà… l'onestà… l'onestà. […] E quindi l'appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto"
Questo appello oggi lo ricordo a me stessa e spero di sentire la voce di altri consiglieri che con onestà riconoscano che il Consiglio Comunale tutto ha bisogno di un cambio di passo».
Lucy Fenech
