Operazione Biancaneve. Traffico e spaccio di droga nel messinese, 20 arresti

Operazione Biancaneve. Traffico e spaccio di droga nel messinese, 20 arresti

Veronica Crocitti

Operazione Biancaneve. Traffico e spaccio di droga nel messinese, 20 arresti

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lunedì 23 Giugno 2014 - 05:49

Fin dalle prime luci dell'alba i Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, coadiuvati dalle Compagnie di Messina Centro, Milazzo, Roma Monterotondo e Milano Porta Monforte, stanno dando esecuzione a 20 misure cautelari personali.

Tutti giovanissimi, per la maggior parte incensurati, di buona famiglia, insospettabili, ingenui al punto da esporsi sempre in prima persona senza pensare più di tanto alle conseguenze. Erano queste le “leve” selezionate dal venticinquenne Antonino Tavilla, leader indiscusso della vasta associazione dedita al traffico di cocaina e marijuana, operante in tutta la zona di Messina sud, in particolare tra Santa Margherita, Runci, Santo Stefano e Briga, sgominata stamani nella maxi Operazione Biancaneve. Un’organizzazione con delle caratteristiche peculiari, la cui base operativa era nella sala giochi Gold Moon di S. Margherita ed il cui fine, in termini di guadagno, si tramutava in bevute, serate, scarpe e vestiti firmati.

Venti gli arresti eseguiti stamani dai militari dell’Arma tra Messina, Rometta, Spadafora, Roma e Milano. Al momento soltanto Nicola Tavilla, padre di Antonio, risulta irreperibile. Finiscono in carcere: Antonino Tavilla, 25 anni, Tommaso Mangano, 35 anni, Giuseppe Viola, 37 anni, Fabio Abate, 27 anni, Andrea Aloisio Oteri, 32 anni, Ludovico Spuria, 24 anni, Danilo Lo Paro, 24 anni, Angelo Barnà, 25 anni, Nicolas Cannaò, 30 anni, Christian De Stefano, 24 anni, Giampiero Bitto, 26 anni, Antonio Micali, 27 anni, Giuseppe Antonio Utano, 31 anni, Pietro Giuseppe Trimarchi, 51 anni, Antonino Bonaffini (detto Ninetta), 41 anni, Nicola Tavilla, 49 anni, Giuseppe Mazzù, 56 anni. Ai domiciliari vanno Maria Letizia Barbera, 24 anni, e Melania Francesca Billè, 25 anni.

A dare impulso alle indagini è stata la madre di uno dei giovani arrestati. Dallo strano comportamento del figlio, dalla continua richiesta di soldi, dall’escalation di violenza e furtarelli in casa, la donna aveva capito che qualcosa non andava e così, nel gennaio 2011, decise di rivolgersi ai carabinieri. Ben presto i militari scoprirono la “cattiva frequentazione” tra il giovane ed Antonio Tavilla, che già all’epoca era conosciuto tra le Forze dell’Ordine. Ben presto la rete di indagini e intercettazioni si estese fino a coinvolgere 40 schede telefoniche e numerosissimi ragazzi “tenuti sotto controllo”.

Nello stesso mese, l’arresto in flagranza di Aloisio Oteri, beccato con 290 grammi di marijuana, segnò un’ulteriore svolta. Fu allora, infatti, che l’organizzazione messa in piedi da Tavilla subì un brutto colpo. Proprio in quei giorni, il “capo” si trovava a Milano e, nel timore che quell’arresto potesse vanificare tutto il suo giro d’affari nonchè costare anche a lui le manette ai polsi, iniziò a contattare singolarmente tutti i suoi “affiliati” per cercare di capire cosa stesse realmente accadendo. Le precauzioni prese dal giovane non erano mai troppe. Innanzitutto, Tavilla cercava di non esporsi mai in prima persona, bensì di delegare il transito materiale di droga ai suoi giovani sottoposti. Il suo ruolo era quello di prendere contatti con i vari rifornitori, dalle cui indagini risultano essere Viola, Abate e Mangano, di contattare i “suoi” adepti e di lasciar loro il lavoro sporco di reperimento e consegna della sostanza. Non si trattava mai di grandi quantità, basti pensare all’arresto di Oteri o a quello di Lo Paro, quando vennero sequestrati 250 gr di marijuana e 10 gr di cocaina. Altra accortezza utilizzata, poi, era quella di cambiare spesso le schede telefoniche ed utilizzare nomignoli in codice, come quelli dei Sette Nani di Biancaneve.

Le indagini hanno inoltre portato alla luce alcuni episodi di usura (con tassi fino al 300%), condotti da Antonio Tavilla, dal padre Nicola e da Giuseppe Mazzù, nonché un peculiare episodio di estorsione consumato dallo stesso Tavilla senior nei confronti del suo “affiliato” Mazzù. Secondo gli inquirenti, nel giro di usura, Mazzù svolgeva il ruolo di “procacciatore di clienti”. In più occasioni avrebbe ritirato i soldi senza dare il corrispettivo al socio Tavilla. Ad un certo punto, la cifra accumulata arrivò a toccare i 15mila euro. Per Tavilla era troppo e così, armato di pistola e sotto minaccia, si presentò al “collega” e lo obbligò a consegnare l’anello della nonna del valore di 20mila euro. L’Operazione Biancaneve conta in tutto 38 indagati (di cui 20 agli arresti) e si inserisce nel contesto di altre operazioni condotte dai militari dell’Arma, tra cui non ultime Losers, Gran Bazar e Caccia al Cinghiale. A condurre le indagini sono stati i carabinieri della stazione di Giampilieri, coordinati dai pm Anna Maria Arena e Maria Pellegrino. A firmale le ordinanze di custodia cautelare è stato il Gip Salvatore Mastroeni. (Veronica Crocitti)

12 commenti

  1. Messina sempre più nel fango!!! altro che ripartire dal basso… il basso nn c’è proprio.

    Nn c’è lavoro
    Nn c’è spazio per chi vuole lavorare
    Nn c’è aiuto da parte di niente e nessuno
    Nn c’è famiglie/a
    Nn c’è nulla per cui restare o passare da questa città ne valga la pena!

    Sempre più convinto come tanti a scappare da questa realta di tutti i giorni negativa!

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  2. Messina sempre più nel fango!!! altro che ripartire dal basso… il basso nn c’è proprio.

    Nn c’è lavoro
    Nn c’è spazio per chi vuole lavorare
    Nn c’è aiuto da parte di niente e nessuno
    Nn c’è famiglie/a
    Nn c’è nulla per cui restare o passare da questa città ne valga la pena!

    Sempre più convinto come tanti a scappare da questa realta di tutti i giorni negativa!

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  3. SaltaLaMacchia 23 Giugno 2014 11:27

    Non solo! E’ pieno pieno di viggili ubbani!

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  4. SaltaLaMacchia 23 Giugno 2014 11:27

    Non solo! E’ pieno pieno di viggili ubbani!

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  5. Insomma la tua conclusione sarebbe che i giovani si drogano per evadere dalla triste realtà messinese?

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  6. Insomma la tua conclusione sarebbe che i giovani si drogano per evadere dalla triste realtà messinese?

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  7. Grazie, grazie alla polizia, ma anche e soprattutto grazie a quella madre che non ha chiuso gli occhi perché “quello era suo figlio” ma che è andata in fondo per il bene di suo figlio.

    Ieri un questore è stato rimosso perché aveva detto “Che una madre che non si accorge che suo figlio si droga è una madre fallita”. E’ stato rimosso per ipocrisia politica, ma quel questore ha pronunciato una verità essenziale.

    Una madre avverte le situazioni di disagio dei figli, una madre che è responsabilmente madre sa bene quando qualcosa non va. Il problema infatti nasce nelle famiglie quando i genitori (perché la stessa cosa si può dire del padre) rinunziano ad essere genitori si fanno distrarre dalla loro stessa “immaturità” e finiscono per essere complici dello smarrimento dei figli.

    Un genitore “distratto” non è un buon genitore.

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  8. Grazie, grazie alla polizia, ma anche e soprattutto grazie a quella madre che non ha chiuso gli occhi perché “quello era suo figlio” ma che è andata in fondo per il bene di suo figlio.

    Ieri un questore è stato rimosso perché aveva detto “Che una madre che non si accorge che suo figlio si droga è una madre fallita”. E’ stato rimosso per ipocrisia politica, ma quel questore ha pronunciato una verità essenziale.

    Una madre avverte le situazioni di disagio dei figli, una madre che è responsabilmente madre sa bene quando qualcosa non va. Il problema infatti nasce nelle famiglie quando i genitori (perché la stessa cosa si può dire del padre) rinunziano ad essere genitori si fanno distrarre dalla loro stessa “immaturità” e finiscono per essere complici dello smarrimento dei figli.

    Un genitore “distratto” non è un buon genitore.

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  9. Non possiamo nemmeno lasciare un attimo peddire la macchina in seconda fila che peddire i viggggili non ci lasciano vivere peddire

    A missina nun c’è peddire nenti, e te le dico io che……. peddire

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  10. Non possiamo nemmeno lasciare un attimo peddire la macchina in seconda fila che peddire i viggggili non ci lasciano vivere peddire

    A missina nun c’è peddire nenti, e te le dico io che……. peddire

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  11. Io sono in perfetta sintonia con quanto affermato dal prefetto rimosso , a mio giudizio diceva il vero , in questa brutta e triste storia mi rammarica che alcuni di loro sono bravi ragazzi figli di bravi genitori .

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  12. Io sono in perfetta sintonia con quanto affermato dal prefetto rimosso , a mio giudizio diceva il vero , in questa brutta e triste storia mi rammarica che alcuni di loro sono bravi ragazzi figli di bravi genitori .

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