"Bisogna fermare una deriva pericolosa che rischia di compromettere una delle principali voci del nostro export agroalimentare"
Dopo la commercializzazione delle larve essiccate di tenebrione mugnaio , la tarma delle farine, che rischiamo di trovare sui banconi del supermercato. Adesso i produttori di vino sono in allarme! L’ultima trovata dell’Unione Europea o meglio “follia”, viene definita da Coldiretti Calabria è quella di togliere l’alcol dal vino ed aggiungere acqua. “ Settore enologico sotto attacco – dichiara Coldiretti -se sommiamo la proposta di introdurre etichette allarmistiche per scoraggiarne il consumo previste nella Comunicazione sul Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei”.
Coldiretti svela i contenuti del documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Ue in cui viene affrontata la pratica della dealcolazione parziale e totale dei vini. La proposta prevede di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine. “In questo modo viene permesso ancora di chiamare vino, un prodotto – sottolinea la Coldiretti – in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino”.
“L’introduzione della dealcolazione parziale e totale come nuove pratiche enologiche rappresenta un grosso rischio ed un precedente pericolosissimo e che metterebbe fortemente a rischio l’identità anche del nostro vino, anche perché la definizione “naturale” e legale del vino vigente in Europa prevede il divieto di aggiungere acqua”.
“Parte un impegno- afferma Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabria – per fermare una deriva pericolosa che rischia di compromettere una delle principali voci del nostro export agroalimentare che sviluppa un fatturato di rilievo sia in Italia che all’estero e che vede il comparto, seppur in difficoltà in questo periodo di pandemia, in costante crescita nella qualità con un impegno eccezionale dei vitivinicoltori che continuano ad investire valorizzando vitigni autoctoni e territori.
Se tanto mi da tanto –chiosa Aceto – con questa assurda trovata, ribadisco follia, si potrebbe eliminare addirittura il vino dai programmi di promozione dei prodotti agroalimentari magari proprio per favorire le nuove bevande annacquate. E’ evidente che non lo permetteremo!”