Il consigliere: "Il sindaco risponda dele lacune nella realizzazione"
MESSINA – Il consigliere Renato Coletta torna sul tema del parco “Aldo Moro” il giorno dopo il sequestro giudiziario. In particolare, il vicepresidente della IV Municipalità critica ancora il sindaco Basile: “Destano stupore le sue precisazioni. Sarebbe stato giusto informare preventivamente sia la stampa sia la cittadinanza, evitando incomprensioni e soprattutto disagi alle decine di visitatori rimasti fuori dai cancelli”. Continua Coletta: “Tornando alla vicenda del Parco Aldo Moro, della quale mi occupo da anni, il sindaco deve rispondere a una serie di gravi lacune progettuali che condizionano pesantemente la fruibilità dell’opera”.
Il consigliere torna sul parco “Aldo Moro” e sugli elementi che ancora mancano: “In primis l’assenza di servizi igienici nel Parco, che ricorda la villa Mazzini rimasta per due anni senza bagni, costringendo i visitatori a utilizzare siepi e gli incavi delle magnolie. In più mentre Messina subisce una pesante crisi idrica, i serbatoi da 60mila litri del parco vengono giornalmente riempiti dall’acquedotto cittadino e dalla spola di autobotti sottratte ai servizi di approvvigionamento che già vengono richiesti da cittadini rimasti a secco in questi giorni a causa della riduzione dell’erogazione. Doveva essere previsto, in fase progettuale, la realizzazione di un pozzo o l’allaccio ad alcuni pozzi privati presenti nella zona. E che dire del prato, scelta discutibile in virtù dei costi di manutenzione elevati, della durata nel tempo e del notevole fabbisogno idrico, soprattutto nei 4-5 mesi estivi. 7 litri al giorno”.
Coletta mette in rilievo che “la scarpata nord non è stata interessata dai progettisti da una qualsiasi valorizzazione attraverso opere di ingegneria naturalistica, come palificate utili a mettere in sicurezza le scarpate da possibili scivolamenti di pietre sul marciapiede della circonvallazione. Questo avrebbe aumentato e reso più gradevole l’area del parco e probabilmente avrebbero rinvenuto gli inquinanti causa del sequestro. Quindi affermare che quell’area non rientra fra quelle fruibili, è uno dei tanti clamorosi autogol. Va altresì detto che l’area in questione è completamente fagocitata da un devastante infestante, l’Ailanthus altissima (nella foto in evidenza, n,d.r.), che di fatto ha colonizzato buona parte del Parco. A suo tempo sollecitai uno dei progettisti, esortandolo a bonificare l’area e in particolare la scarpata oggetto del sequestro, con diserbo chimico. Se fossi stato ascoltato, probabilmente avremmo un problema in meno nel Parco e si sarebbe potuto procedere alla bonifica del costone, che comunque rappresenta un pericolo per la notevole presenza di detriti e pietre che, a causa della notevole pendenza, potrebbero precipitare nel sottostante marciapiede della circonvallazione.
Le foto sono di Renato Coletta.
Un pugno di incapaci, ora sicuramente altri soldi, altri progetti. Il bello è che vi ho votato pure io.
Bravo Coletta persona competente e seria. Ha puntualizzato tutte le criticità del parco con dovizie di particolari. Ha ridicolizzato il sindaco e tutta la truppa degli incapaci che vorrebbe governare Messina. Prima hanno inaugurato il Parco perchè eravamo in campagna elettorale. Ma il Parco non ha i requisiti essenziali per essere aperto al pubblico. Mancano anche i servizi igienici e poi ci sono alcuni alberi malati che hanno un batterio che si sta diffondendo. Inoltre c’è la scarpata verso la circonvallazione che è pericolosa. Per non parlare poi dell’entrata in curva molto pericolosa per i pedoni. Insomma un disastro. Continuate a votare questi incompetenti e la città sarà sempre più bella. Ma quando capirete che dobbiamo liberarci da questi incompetenti? A comiciare da De Luca che pensa solo a se stesso! SVEGLIA MESSINA, IL TEMPO E’ SCADUTO!
L’ectoplasma con le altre apparizioni spiritistiche dovrebbe ritornare nella lampada da dove è uscito.