Primo faccia a faccia con i referenti nazionali e regionali sul problema più spinoso del Comune. L’incontro è stato fissato per lunedì mattina alle 9, a Palazzo Zanca
Per fare uscire Messina dal baratro serve la collaborazione dal basso, cioè dei cittadini, ma anche dall’alto. Ne è pienamente cosciente il sindaco Renato Accorinti , che ha convocato i deputati nazionali e regionali messinesi per affrontare il tema più scottante: il dissesto finanziario del Comune. «Per lunedì 8, alle ore 9 – si legge in un comunicato diramato dall’Ufficio stampa dell’Ente – la deputazione messinese nazionale e regionale è stata invitata a palazzo Zanca per un confronto col sindaco Accorinti e con il vicesindaco Guido Signorino, assessore al bilancio, sulla rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario nell'ottica dei rapporti col governo nazionale e regionale».
L’amministrazione Accorinti ha più volte ribadito, sin dai primissimi giorni di lavoro, di voler scongiurare il fallimento del Comune, ma la strada è tutta in salita ed alquanto tortuosa. Il piano decennale di riequilibrio redatto dall’area economico-finanziaria di Palazzo Zanca su input del commissario straordinario Luigi Croce e dei suoi esperti fa acqua da tutte le parti, anzi il punto di maggiore debolezza ha proprio a che fare con l’acqua e con quel contratto di servizio tra Amam e Comune bocciato nell’ordine dal Collegio di Difesa di Palazzo Zanca, dal Collegio dei revisori dei conti e dal Consiglio comunale. “Annientato” quell’atto è stata di fatto azzerata la previsione di entrata nelle casse comunali di 150 milioni di euro per i prossimi dieci anni, iscritta nel piano di riequilibrio. Il gap da colmare è enorme ed è in atto una corsa contro il tempo per capire come agire e quali misure adottare per far quadrare in conti del documento di risanamento e riuscire a portare in riva allo stretto i 50 milioni di euro stanziati dal Governo nazionale nel Fondo di rotazione per il nostro Comune.
Con l’insediamento della nuova amministrazione, la patata bollente è passata dalle mani del commissario Croce a quelle di Accorinti e del vice-sindaco ed assessore al Bilancio Signorino, i quali hanno già inviato una lettera alla sottocommissione ministeriale che ha in esame il piano decennale chiedendo una moratoria di 90 giorni. L’unica strada percorribile è, al momento, la rimodulazione del piano e la formulazione di nuove previsioni di entrate. Qualche ipotesi è già al vaglio dei neo amministratori ,ma prima si attende la conferma da Roma di poter mettere mani al piano di riequilibrio.
Fondamentale in tal senso potrebbe, quindi, essere la mediazione dei deputati nazionali con il Governo centrale e dei deputati regionali con quello che ha sede a Palermo. Anche il presidente della regione Rosario Crocetta, infatti, si è impegnato ad elargire un prestito per tirare fuori dalle sabbie mobili il Comune di Messina, ma a parte le promesse – che ad ogni visita diventano più roboanti – ad oggi non è arrivato neanche un euro. Al di là delle belle parole, la verità è che l’erogazione dei fondi regionali è vincolata ad una serie di condizioni ad oggi di difficile realizzazione. Prima tra tutte l’approvazione del piano decennale di riequilibrio.
Accorinti fa bene a convocare i deputati nazionali e regionali e a metterli di fronte alle proprie responsabilità. Se c’è una possibilità su diecimila che il Comune non arrivi al default, sarà necessario il contributo di tutti. Dal basso e dall’alto. (Danila La Torre)
Sbaglio ho al Governo abbiamo un Ministro Messinese ?
Se così veramente fosse, allora da buon cittadino Messinese nonché Ministro della Repubblica Italiana, dovrebbe fare di tutto per aiutare città e concittadini.
Non si dimentichi, che lo stesso è stato un componente attivo delle vecchie, e non lontane, amministrazioni della città.
Meditate cari lettori.
Povera lingua italiana….
Sono passate poche settimane dall’insediamento del nuovo sindaco e ,dalle prime avvisaglie, si capisce che ,malgrado la buona volontà “dal basso” , non è assolutamente sufficiente a colmare il deficit finanziario . Allora ci si ricorda che i politici “romani” sono ,forse, gli unici che possono scongiurare il default che ,sempre più minaccioso, incombe. Sono curioso di sapere quale sarà la loro risposta in relazione ai toni di fuoco degli ultimi momenti di campagna elettorale. Mi chiedo allora se qualcuno si sia mai chiesto la distanza che corre tra i proclami di protesta, passati alle proposte, e quanto sia successivamente difficile applicare quanto sopra nei fatti.
ora i voti presi sulla luna fanno comodo?
scusami renato sindaco ma i soldi non avevi detto che sapevi già dove prenderli per evitare il dissesto? stai attento renato sindaco a non prendere in giro i messinesi anche tu, altrimenti la prossima volta chi votiamo?
Messina bussa!!
In quanti,lunedì alle ore 9, risponderanno :Presente!?
Il problema è estremamente più serio perchè i soldi non possono uscire dal cilindro e Renato e gli assessori rischiano di assumersi delle responsabilità – peraltro gravi – appartenenti ai predecessori.
Se sussistono gravi e consolidati squilibri di bilancio da almeno tre anni (e nel Comune di Messina è così), la Corte dei conti assegna al Comune un termine per provvedere mediante il bilancio di riequilibrio. Se il Comune, attraverso il Consiglio non provvede, la corte dei conti segnala l’inadempienza al prefetto che provvederà conseguentemente, nominando il Commissario che a quanto pare non ha assunto alcuna decisione in merito.
Se il comune non è in grado di assolvere alle ordinarie funzioni causa crisi finanziaria, enorme massa di debiti, CONSOLIDATA ANTICIPAZIONE DI CASSA NON RESTITUITA, deve essere deliberato lo stato di dissesto.
Non vi sono SE e MA. Ogni tentativo di aggirare od eludere la normativa aggrava la situazione dell’ente e pone gravi responsabilità a carico di chi “gestisce”.
Il comune di Messina, in questo momento, è come quel padre di famiglia che non è in grado di quantificare i debiti che ha in casa propria, e questa è un’aggravante ulteriore che chiude ogni porta per un eventuale piano di risanamento.
D’Alia ha già risposto PRESENTE.
COMMENTO APERTO A Guido SIGNORINO e CONSIGLIERI COMUNALI. COSA EREDITA DA BUZZANCA, R E N A T O sindaco? Eredita le SPESE del TITOLO 3, sono quelle destinate al RIMBORSO PRESTITI, la PREVISIONE DEFINITIVA del PEG 2013 è di € 65.230.845, il grosso è destinato al RIMBORSO PER ANTICIPAZIONI DI CASSA, pari a € 58.028.006, l’89%, mentre € 7.202.739, l’11% al rimborso di QUOTA CAPITALE DI MUTUI E PRESTITI, compresi quelli OBBLIGAZIONARI. Il nostro R E N A T O sindaco eredita, purtroppo, tra le pieghe delle spese del TITOLO 1, sono quelle correnti, le somme destinate all’INTERVENTO 06, gli INTERESSI PASSIVI E ONERI FINANZIARI, pari a € 10.327.715, si avete letto bene, di soli interessi la PREVISIONE DEFINITIVA, è di € 10.327.715. Una vera pacchia per gli Istituti di credito interessati. Analizziamo più a fondo le finalità di questa consistente SPESA CORRENTE, per rispondere alla domanda: ne è valsa la pena indebitarci? Per le continue ANTICIPAZIONI DI TESORERIA si prevedono € 650.000, mentre l’ESATTORIA COMUNALE assorbe € 830.000, sono spese per commissione, competenze e notifiche relative alla TARSU, risaltano € 1.208.772 per SERVIZI GENERALI, e i € 1.342.829 per VIABILITA’ E TRASPORTI, cui si aggiungono i € 1.340.244 per INTERESSI PASSIVI PER MUTUI RELATIVI AI TRASPORTI PUBBLICI, dulcis in fundo, viene da ridere per non piangere, i € 670.062 per INTERESSI PASSIVI relativi ai SERVIZI PARCHI E TUTELA AMBIENTALE. Caro SICILIANO VERO, a fronte di una montagna di spese fisse, in particolare queste per interessi e rimborsi dei prestiti, cui si aggiunge quella relativa al PERSONALE, l’unica strada passa per il recupero dell’enorme ed estesa evasione/elusione delle ENTRATE TRIBUTARIE e EXTRATRIBUTARIE, cioè le tasche dei messinesi, quel PAGARE TUTTI MOLTO MENO PER PAGARE TUTTI.
Caro Meriedit, come dicevo giorni fa è cambiato il maestro che, come tu sai abbiamo sostenuto (io in seconda battuta dato che il mio primo vota è stato per il M5S) ed abbiamo voluto per mandare al macero la vigente classe politica , che per anni è rimasta sorda ai nostri appelli, abbiamo voluto, ma la musica, a quanto pare, rimane la stessa. Avevamo detto e scritto che, innanzitutto, era necessario fare chiarezza sui conti del Comune e dell’Atm a partire dal 2003 (bilanci di previsioni non veritieri e bilanci di esercizio da rottamare, e capire i motivi che hanno portato il Comune al dissesto, che non può essere evitato dato che da anno c’è, per disegnare una diagnosi precisa e puntuale ed intervenire con decisione adottando una terapia d’urto per tamponare il “dissanguamento” delle risorse comunali, ed invece si convocano i deputati che possono dirci che vivono bene e che per loro la crisi non esiste merito del loro guadagno mensile. Ed alloro visto che tutti mirano a tirare a campare, godiamoci l’estate tanto a settembre saremo dove ci troviamo oggi se non peggio. I dati che ci hai dato riflettono una situazione pietosa che solo POCCHISSIMI sono in grafd di capire. Ci risentiamo
Sono decenni che a Messina mangia chiunque, nel piccolo e nel grande, senza alcuna etica ne senso civico, e c’è chi si lamenta se in una settimana il neo sindaco non risolve tutto con un colpo di spugna?
Addirittura c’è chi invoca l’aiuto di chi il dissesto l’ha creato?
Ma che ragionamenti..
Condividerà Mariedit che fare affidamento sulle tasche dei Messinesi per il riequilibrio finanziario del Comune di Messina sarebbe comunque ” ottimistico” anche senza la ovvia considerazione che le tasche ahimè sono sempre più vuote.
Mi permetto di segnalare a Saja i cui commenti sono sempre puntuali, competenti, condivisibili e conditi di buon senso…anche nella osservazione ultima che”… Si convocano i deputati che possono dirci che vivono bene e che per loro la crisi non esiste merito del loro guadagno mensile.” Ma una analisi più allargata ed obbiettiva impone di estendere uguale considerazione anche nei confronti della quasi totalità dei nostri concittadini , incluso probabilmente egli stesso. Naturalmente con grande rispetto e sincera stima ed apprezzamento verso tanti servitori dello Stato. Ma sino a quando non si darà il giusto valore ai “produttori” di ricchezza, dal contadino al piccolo medio imprenditore, vera colonna portante della nazione, ormai distrutto ed abbandonato al suo destino senza paracaduti di sorta…ogni speranza di ripresa risulta vana ed il default inevitabile. Pur tuttavia, Messina, la città dello stretto aveva paradossalmente e realisticamente una opportunità straordinaria, un vantaggio competitivo tale da proporsi quale centro nazionale e mondiale di progresso e sviluppo ..attraverso la più ardita e imponente opera infrastrutturale dei tempi moderni: Il PONTE SULLO STRETTO l’ECO PONTE e le opere connesse di Libeskind . Occasione UNICA di attrazione di risorse imprenditoriali e finanziarie indispensabile per RIPROGETTARE una città già OGGI devastata dalla insipienza storica della sua classe politica e dirigente. La rinuncia definitiva al Ponte, la ” rimozione” persino del democratico REFERENDUM e l’elezione di un volenteroso e ” rivoluzionario” Sindaco emblema del NO PONTE rischia di condannare Messina alla NEMESI divina, alla marginalità sempre più evidente ed inesorabile “impostaci ” dal SISTEMA dei poteri forti Nordocentrici, i cui Spin Doctor hanno avuto la meglio ovviamente anche sulle anime più pie e candide dei Messinesi….E’ troppo chiedere a Renato un colpo d’ali veramente ” rivoluzionario ” ” democratico e… ” spirituale”? Si indica un REFERENDUM ! In via subordinata si invitano tutti i Messinesi dotati di buona volontà e progetti di indicare per favore LE RISORSE..
Posso dire tutto quello che penso dato che, alla mia età, il futuro non mi appartiene ed allora cerco di potere garantire quello dei giovani. Ho votato Accorrinti perché, desideroso del cambiamento, non avendo avuto altra scelta. UN SINDACO CHE RAPPRESENTA LA MIA CITTà IN MAGLIETTA, NON MO PIACE, PIACERA’ AI MOLTI ED ALLORA, DEMOCRATICAMENTE., PAZIENZA. L’ho votato in mancanza di altro perché IL “no al ponte” è una slogan che non mi è mai appassionato. La cosa strana e che i potenti nordisti hanno detto no al ponte perché non vogliono che il sud abbia sviluppo economico e sociale mentre noi diciamo no al ponte per distinguerci nella nostra ignoranza e nella miseria del nostro intelletto. Meglio avere disoccupati e miseria nelle nostra gente e non progresso e sviluppo turistico ed occupazionale. . Per voltare pagina ci voleva una rottura clamorosa, è quella ci è stata,. Adesso è necessario che i messinesi, quelli onesti e laboriosi progettino il loro futuro puntando su elementi giovani ed intelligenti per ricostruire la nostra città. Cinque anni, ma forse anche di meno, possono ritenersi bastevoli per riconsegnare la mostra città a chi, con stile ci possa rappresentare nelle sedi istituzionali dove si sfornano i progetti di sviluppo e della solidarietà sociale.
Carissimo SAJA, in piena campagna elettorale hai sctitto un commento illuminante, almeno per me, hai ricordato ai candidati sindaco il valore dei NUMERI, li hai invitati ad utilizzarli nell’illustrare le loro linee programmatiche, tu sai benissimo come i NUMERI parlano e non mentono mai, anche quando sono errati. Nessuno di lor signori ti ha ascoltato e il bla bla bla, spesso incomprensibile e privo di passione Politica, P maiuscola, ha fatto eccezione R E N A T O sindaco, ha preso il sopravvento nel dibattito politico. In quei giorni il commissario CROCE proponente e il ragioniere generale COGLITORE istruente, scusami l’uso del brutto participio presente, hanno deliberato, in assenza del Bilancio di previsione 2013, le modifiche al Piano Esecutivo di Gestione 2013, servendosi della legittimità del Pluriennale 2012-2014, come vedi non manca la fantasia a Palazzo Zanca, un PEG in assenza del suo Bilancio di Previsione Annuale. Non aspetterò settembre ” per dare i NUMERI “, quindi do la PREVISIONE DEFINITIVA del TITOLO 1, come sai sono le spese correnti, previste dal PEG 2013, pari a € 235.534.544, e comincio a sottrarre gli INTERVENTI da me analizzati, INTERVENTO 06, gli INTERESSI PASSIVI pari a € 10.327.715, INTERVENTO 01, il PERSONALE, pari a € 76.437.636, sommati fanno € 86.765.352, sottraendoli, porta la spesa corrente rimasta a disposizione a € 148.769.192. Le sottrazioni delle spese fisse, chiamiomole non di indirizzo politico, non sono finite. Do appuntamento ai prossimi commenti, intanto memorizziamo € 148.769.192. BUONA DOMENICA
Sono voci della spesa corrente i TRASFERIMENTI, cioè l’INTERVENTO 05, nel PEG 2013 la PREVISIONE DEFINITIVA è pari a € 24.934.848, il 10,58% di tutto il TITOLO 1, in gran parte € 17.000.000 sono destinati ad ATM, e l’INTERVENTO 07, quello relativo a IMPOSTE E TASSE, in particolare l’IRAP sulle retribuzioni di personale dipendente, pari a € 4.444.979, l’1,88%, che sommati a quelli precedentemente analizzati, cioè l’INTERVENTO 01 PERSONALE pari a € 76.437.636,il 32,45% e l’INTERVENTO 06 INTERESSI PASSIVI pari a € 10.327.715, il 4,38%, incidono per il 49,29%, pari a € 116.145.178, sul totale generale del TITOLO 1. Analizzerò nei prossimi commenti altri due interventi, che abbiano poco di indirizzo politico, quelli relativi al FONDO SVALUTAZIONE CREDITI, l’INTERVENTO 10 e al FONDO DI RISERVA, l’INTERVENTO 11, per poi passare a quelli più legati a scelte politiche dell’amministrazione, l’INTERVENTO 03 PRESTAZIONI DI SERVIZI, INTERVENTO 02 ACQUISTO DI MATERIE PRIME E DI BENI CONSUMO, INTERVENTO 04 GODIMENTO DI BENI DI TERZI, come gli affitti agli amici degli amici. Una prima considerazione possiamo farla, ben € 80.882.615, il 34,34%, è la spesa prevista a vario titolo per il PERSONALE, stipendi, contributi previdenziali, IRAP. Poi riassumerò tutto in un link, ne farò gradito (forse) omaggio ai Consiglieri Comunali.
L’INTERVENTO 02 ACQUISTO DI MATERIE PRIME E BENI DI CONSUMO è pari a € 2.193.293, lo 0,93%, mentre l’INTERVENTO 03 PRESTAZIONI DI SERVIZI è di € 95.932.630, il 40,72%, sempre del TITOLO 1, cioè la SPESA CORRENTE. Gran parte della somma per le PRESTAZIONI DI SERVIZI è destinata all’ATO 3 per la gestione dei rifiuti, € 40.212.842, ai SERVIZI SOCIALI con € 23.706262, al funzionamento e indennità del Consiglio Comunale e delle Circoscrizioni, € 3.792.430, alla SPESA PER ILLUMINAZIONE, ACQUA E FORZA MOTRICE PER GLI UFFICI COMUNALI € 2.063.796, o come i € 225 per la MANUTENZIONE ORDINARIA DEGLI STABILI ADIBITI A UFFICI COMUNALI, previsti nel Servizio 01 02, a cui fa capo la Segreteria generale, personale ed organizzazione. Per quanto riguarda l’INTERVENTO 02 cioè l’ACQUISTO DI MATERIE PRIME E BENI DI CONSUMO faccio due esempi di cui chiedo spiegazione a Palazzo Zanca, sono le voci 21745/11 UTILIZZO DI CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI DALLO STATO, per una somma pari a € 400.000, e 21745/14
UTILIZZO DI CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI DA ORGANISMI COMUNITARI E INTERNAZIONALI, ad oggi c’è un IMPEGNO di spesa di solo € 65.897, questa consistente previsione definitiva di € 800.000 per fare cosa? Riepilogando ho analizzato fino ad ora il 90,94% della spesa corrente prevista dal PEG 2013, pari a € 214.211.101 su un totale generale di € 235.534.544. Alla fine riassumerò tutto in un link da consegnare ai Consiglieri Comunali.