Collegamenti isole minori, di nuovo operative le navi di Caronte&Tourist

Collegamenti isole minori, di nuovo operative le navi di Caronte&Tourist

Redazione

Collegamenti isole minori, di nuovo operative le navi di Caronte&Tourist

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mercoledì 21 Giugno 2023 - 07:25

Tavolo tecnico in assessorato con l'amministratore giudiziario delle navi, mentre Caronte spiega che...

MESSINA – Sono di nuovo operative le sei navi di Caronte e Tourist al centro del provvedimento di sequestro operato dalla magistratura messinese nell’ambito dell’inchiesta sulla gara per le tratte con le isole minori siciliane. In tarda mattinata, accogliendo l’istanza avanzata per la società dall’avvocato Alberto Gullino, il Giudice per le indagini preliminari Maria Militello ha detto sì alla concessione d’uso delle imbarcazioni. I mezzi rimangono quindi sotto sequestro, ma possono essere rimesse sulla tratta. Toccherà ora all’amministratore giudiziario concordare le modalità operative per la prosecuzione del servizio.

Proprio ieri mattina all’assessorato regionale alle Infrastrutture si è svolto il tavolo tecnico con l’amministratore giudiziario per verificare qual è l’operatività dei mezzi stoppati dalla magistratura e per capire come garantire i servizi di collegamento. Mentre ieri i sindaci delle isole minori siciliane hanno scritto a tutte le autorità interessate e si sono appellati al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La nota di Caronte

“Ci scusiamo con i nostri clienti per il disagio che si sta involontariamente loro arrecando – spiega intanto la società armatrice in una nota ufficiale, preannunciando ricorso contro il sequestro della Guardia di Finanza- Stiamo già adoperandoci al meglio per attenuarlo attraverso corse straordinarie e sostituzioni delle navi sottoposte al fermo dall’autorità giudiziaria”.

“Va comunque chiarito che il sequestro di alcune altre unità (tra cui alcune ferme per lavori di
manutenzione programmata) è unicamente collegato al valore delle stesse e finalizzato al raggiungimento della cifra prevista nel decreto cautelare dalla magistratura. Nulla a che vedere,
dunque con presunte violazioni delle normative sul trasporto dei passeggeri a mobilità ridotta e/o
con tematiche inerenti la regolarità dei mezzi, perfettamente in grado di assolvere alle loro
funzioni”.

L’inchiesta e la sicurezza delle navi

Già in occasione del primo sequestro, CTIM aveva dichiarato peraltro la propria “sorpresa” per il
provvedimento legato al tema PMR richiamato per alcune delle unità: “A suo tempo avevamo
esposto una serie di elementi sia tecnici che giuridici a dimostrazione della insussistenza dei reati
(sostanzialmente gli stessi) anche allora ipotizzati in un procedimento riguardante altro lotto della
medesima gara. In quella sede le nostre tesi erano state ben valutate con la presa d’atto finale che
non c’era alcun pericolo per la sicurezza delle persone e dei passeggeri con mobilità ridotta
(PMR), come del resto certificato dall’ente tecnico che per legge è tenuto a fornire tale
attestazione”.

“Peraltro, le navi Ulisse, Helga e Bridge sono state di recente dotate di ascensore, bagni per disabili
e di tutti gli accessori necessari per garantire non solo il rispetto delle normative sulle PMR, ma per
portare le navi ai più alti standard del settore. Per questo ribadiamo l’assoluta legalità e linearità
dei nostri comportamenti e siamo fiduciosi – conclude la Società di navigazione – che le navi
oggetto del sequestro possano rientrare al più presto in servizio a esclusivo beneficio delle
comunità isolane alle quali ribadiamo il nostro più vivo rincrescimento”.

La Regione

Abbiamo immediatamente attivato i contatti con la compagnia di navigazione e con l’amministratore giudiziario nominato dalla Procura della Repubblica di Messina per verificare come garantire il servizio dei traghetti per le isole minori e non creare disagi a residenti e turisti. Siamo al lavoro per cercare una soluzione rapida”, afferma l’assessore regionale delle Infrastrutture e dei trasporti, Alessandro Aricò.

“Abbiamo già avviato una interlocuzione con la società armatrice – prosegue Aricò – per verificare se sia possibile impiegare altre navi sulle rotte per le isole siciliane e la Caronte ha già annunciato l’utilizzo di un traghetto alternativo per il collegamento Trapani-Pantelleria. Adesso è necessario capire in che modo garantire anche le corse da e per le altre isole. In quest’ottica, in assessorato si è svolta una riunione operativa con l’amministratore giudiziario delle nove imbarcazioni oggetto del provvedimento giudiziario, per comprendere se e a quali condizioni i traghetti sottoposti al fermo possano essere comunque impiegati nei servizi di linea. Della vicenda, inoltre, sono stati informati i Prefetti delle province interessate”.

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