Collereale Ipab: "Mai sfiorata l'idea di sfrattare il Cirs e di speculare sui locali"

Collereale Ipab: “Mai sfiorata l’idea di sfrattare il Cirs e di speculare sui locali”

Marco Olivieri

Collereale Ipab: “Mai sfiorata l’idea di sfrattare il Cirs e di speculare sui locali”

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martedì 09 Gennaio 2024 - 08:30

La precisazione da parte dell'ente pubblico controllato dalla Regione, dopo l'acquisto della Città metropolitana

MESSINA – Dall’Ipab “Casa di ospitalità Collereale” “nessuna intenzione di sfrattare il Cirs e nessuna volontà di speculazione sui locali. Una volontà che sarebbe stata incompatibile con le finalità sociali della nostra struttura, sotto controllo della Regione siciliana”. Ignazio Lembo e Rocco Della Cava, componenti del Consiglio d’amministrazione di “Collereale”, tengono a fare alcune precisazioni dopo che la Città metropolitana ha acquistato l’edificio, vicino al Palacultura, in cui il Cirs gestisce una Casa famiglia per donne vittime di violenza.

“Mai il Cirs, Comitato italiano per il reinserimento sociale, sarebbe stato sfrattato. E lo ribadiamo: un ente pubblico non può fare speculazioni e non può sfrattare chi svolge un’azione meritevole”, insistono Lembo e Della Cava, riferendosi ad alcune recenti dichiarazioni. Il presidente è monsignor Nino Caminiti, già alla guida della Caritas e della Fondazione antisura “Padre Pino Puglisi”, e il vicepresidente è monsignor Salvatore Trifirò, ex rettore del seminario, di nomina della Curia. Restano in carica per la durata di cinque anni.

Ricostruiscono Lembo e Della Cava (nella foto in basso): “I locali appartenevano alla vecchia Ipab asili di infanzia. Da parte sua, il Cirs aveva accumulato una morosità considerevole. Di conseguenza, aveva stipulato due transazioni con la precedente Ipab, che rimasero inadempiute. Nel 2017 ci furono le transazioni e nel 2018 un preliminare di compravendita per l’acquisto dell’immobile. Nel frattempo, noi di Collereale abbiamo incorporato questo ente. Esistevamo già prima e, con questa fusione, abbiamo aggiunto la denominazione Ipab asili d’infanzia alla vecchia. Ma non avevamo nulla a che fare con i rapporti pregressi”.

Lembo e Della Cava a "Collereale", a Messina

“Abbiamo aiutato il Cirs”

Aggiunge il notaio Della Cava: “In sostanza, sia la precedente Ipab, sia la nuova realtà sono sempre venute incontro al Cirs, che viveva però il problema di non riuscire a pagare gli stipendi ai propri dipendenti. E, nel 2018, aveva ha pure operato una scissione fra sezione locale e Casa famiglia. Quest’ultima occupava l’immobile senza avere il relativo contratto. E noi, per non buttarli fuori, abbiamo proceduto con un nuovo contratto di locazione per sei anni. Altro che sfratto! Abbiamo pure cercato di rimediare alla morosità che avevano accumulato: circa 240mila euro. Va evidenziato che il Cirs riceve somme dalla Regione anche per pagare i fitti e noi, sempre per aiutare questa realtà, con una transazione, avevamo tolto altri ottantamila euro di debiti, date le sue finalità sociali. Non siamo degli sciacalli. Il Cirs aveva così la possibilità di rateizzare il debito di 160mila euro”.

170 ospiti a “Collereale”

L’Ipab “Casa di ospitalità Collereale” di Messina ha 170 ospiti nella sede in via Catania, con ingresso in via del Santo. All’interno ci sono trenta anziani di Casa Serena, altro ente pubblico, gestito da Messina Social City. E c’è la sede di “Fratelli tutti”, ex “Casa di Vincenzo”. “Gli ospiti ricevono assistenza 24 ore su 24, nei reparti. Alcuni sono autosufficienti e molti non autosufficienti. Ad eccezione di poche persone, per le quali paga il Comune, c’è una retta mensile che varia sulla base della percentuale d’autosufficienza: da un minimo di 1470 euro mensili a un massimo di 1740 per i non autosufficienti”, spiega Giuseppe Turrisi, direttore generale della struttura.

Chi si trova nella parte dei residence, invece, ha stipulato un contratto con un’agenzia per l’assistenza affidata ai badanti, con una quota di circa 800 euro. E in quel caso “Collereale” fornisce i servizi generali (cucina, lavanderia) e specialistici, con medici, infermieri e assistenti sociali, ma non quelli d’assistenza alla persona. In generale, una cinquantina di pazienti sono nei reparti e un’ottantina nei residence.

Per l’occasione, durante il periodo festivo, abbiamo visitato la struttura, accompagnati dall’assistente sociale Maddalena Pino, direttrice del Dipartimento servizi alla persona, e abbiamo incontrato il direttore sanitario Cono Bontempo, l’animatrice Graziella Lombardo e Mariella Ferlazzo (nella foto con Maddalena Pino), responsabile del reparto “Girasole”. In tutto, i dipendenti di “Collereale” sono cinquanta e circa settanta quelli che lavorano tramite l’agenzia.

“Tra le attività più intense di questo periodo un presepe vivente e il coinvolgimento nelle attività legate al Natale, compresi diversi lavoretti“, sottolinea la direttrice Pino.

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