L'amministratore della proprietà non consente alle volontarie di accedere per portare cibo a una quindicina di gatti, che così rischiano di morire di fame
A fine novembre erano intervenuti anche i vigili del fuoco. Ora la situazione è di nuovo critica. Lo denuncia sulla pagina Facebook "Gatti da adottare" una gattara messinese, Maria Saglimbeni, e l'appello è stato rilanciato da diverse parti d'Italia. Al secondo piano di un palazzo fatiscente di proprietà di un privato, in via Solferino, si è installata da tempo una colonia felina. I gatti abitualmente scendevano a terra grazie a un cumulo di macerie che lo stesso proprietario a ottobre ha fatto rimuovere e da quel momento i mici sono rimasti in trappola. Un paio di mici si sono lanciati di sotto, uno ha trovato la morte schiacciato da una ruspa mentre l’altro è stato investito dalle auto. Gli altri sono rimasti su in attesa di cibo e alcune volontarie per un certo periodo hanno avuto il permesso di avvicinarsi ai gatti tramite un balcone situato in una proprietà adiacente. L’amministratore della proprietà ha permesso questa manovra solo una volta alla settimana per poi, a partire dal 22 febbraio, negare completamente l’accesso alle volontarie. Quindici gatti a rischio di morte per fame.
La storia è raccontata da un gruppo di animalisti italiani, coinvolti dai volontari messinesi. "Lo scorso 22 dicembre – raccontano – il Comune ha emesso una proposta di ordinanza per il trasferimento dei gatti in altra sede". Ora chiedono risposte alle autorità: "La colonia sarà spostata come stabilito da una precedente ordinanza o vale quella del 17 marzo che stabilisce che i gatti rimangono in loco? Se ci fosse uno spostamento è stato predisposto un luogo chiuso dove ricoverare i gatti e tenerli protetti per almeno due mesi, al fine di favorire il loro adattamento al nuovo ambiente prima della liberazione? Il piano – qualsiasi esso sia- prevede anche la sterilizzazione? E' vero che i vigili del fuoco sono intervenuti a portare cibo e acqua ma si rifiutano di farlo di nuovo? E' vero che l’unico modo per alimentare i gatti è lanciare al secondo piano sacchetti di carta pieni di cibo nella speranza che vengano strappati dai gatti? E' vero che della colonia originaria, quella per intenderci rimasta intrappolata al secondo piano, sono rimasti solo sette elementi su quindici? Dove sono gli altri? E se si scoprisse che sono lì, nella loro prigione, morti per inedia? Stiamo facendo girare questa comunicazione tra gli animalisti e le associazioni di tutta Italia contando che possano chiedervi, a loro volta, una rapida soluzione di un caso dove i gatti sono le uniche vittime".