Beppe Picciolo: "La città del non fare"

Beppe Picciolo: “La città del non fare”

Beppe Picciolo: “La città del non fare”

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giovedì 24 Ottobre 2013 - 09:02

Riceviamo e pubblichiamo la nota del capogruppo regionale dei Drs Beppe Picciolo in merito ad alcune delle principali tematiche cittadine che si trascinano da anni e continueranno a trascinarsi senza lasciar vedere una soluzione, come la Casa dello Studente, il secondo Palagiustizia o la zona falcata

La città del non fare!

E' proprio così. A Messina, in riva al magico stretto, sarà colpa dello scirocco, sarà colpa del sole agostano, ma la politica del non far nulla per non sbagliare vince sempre. E sarà proprio per questo che anche chi avrebbe voglia, probabilmente pure sbagliando, di proporre qualcosa che possa scardinare un sistema di apatia generalizzata, ad un certo punto si arrende. E torna ad essere preda dello scirocco o della canicola agostana. Esempi! Tanti, troppi, tutti! Gli ultimi: zona falcata, casa dello studente ed ospedale Piemonte. Tre temi caldi che vedono contrapporsi tesi differenti, contrastanti e inconciliabili . Ed è proprio l'inconciliabilità che rende il dibattito "pernicioso" per tentare di trovare una soluzione unitaria e condivisibile. Non si può, ad esempio, dapprima battersi per salvare il vecchio ed amato ospedale Piemonte, creando una sua vocazione ostetrico-ginecologica-pediatrica innovativa in Sicilia e poi pretendere di mantenere la stessa struttura neonatale al Papardo. O pensare di affidare il Piemonte alla " derelitta " Asp o di crearvi il polo emergenziale cittadino , quello si a tre km dal Policlinico, privo di tutti quei reparti che debbono fare da corollario al sistema Emergenza-Urgenza. Nessuno si lamenti poi se a furia di escludere le proposte di riconversione il vecchio Nosocomio non venga ridotto ad un Pta od ad una Rsa o peggio ad un secondo Margherita (chiuso ndr ). Anche li' , per quest'ultima struttura, quante proposte, buone idee che negli anni si sono infrante sugli scogli della teoria " nulla fare per non sbagliare" che ispira questa mia breve riflessione. E lo stesso per la zona falcata dove vedrete i contrasti su chi, come e perché dovrà gestire la riqualificazione tanto auspicata, prevarranno sulla possibilità di rilancio di un'area di interesse internazionale allungando a dismisura tempi e modalità. Ed il secondo polo giudiziario: tranquilli, perderemo le somme ministeriali discutendo. Ed i magistrati e con loro i giovani studenti universitari aspetteranno Godot ancora per qualche tempo. Magari attendendo un provvidenziale intervento di un mecenate che decida di donare a Messina una nuova casa dello studente questa volta in regola con le norme antisismiche per le sopraelevazioni. Ma allora mi domando: sono divenuto di colpo pessimista cosmico e forse sarebbe giusto nella mia qualità essere consequenziale…. No tranquillo e' solo lo scirocco! Passerà anche il mio, di entusiasmo ! O forse può servire ad aprire in Città un dibattito nuovo e costruttivo, mettendo da parte invidie e rivalità inutili? Mi scuso con tutti voi per lo sfogo . On. Beppe Picciolo

Un commento

  1. Peccato che, tra le minuzie, ha dimenticato la “questione Ponte”. E Accorinti con 1/5 degli aventi diritto al voto è sindaco. La città è amorfa, si parla contro, solo per far sapere di esistere, per apparire sui giornali cittadini… Dal 1980 ad oggi la città è passata da 279.000 abitanti a 243.000 e di questi circa 10.000 sono extracomunitari, che non producono valore aggiunto come badanti, colf etc. e portano il danaro all’estero. Messina è una città finita. Secondo i dati del Censis nel 2025 ci saranno solo 200.000 abitanti e 100.000 abitanti in meno in tutta la ex provincia. In compenso Palano Quero finalmente sarà deputato.

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