Ricevuto sull'abolizione delle Province: "Almeno io sarò l'ultimo Presidente"

Ricevuto sull’abolizione delle Province: “Almeno io sarò l’ultimo Presidente”

Francesca Stornante

Ricevuto sull’abolizione delle Province: “Almeno io sarò l’ultimo Presidente”

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martedì 05 Marzo 2013 - 17:10

E' il primo a ironizzare sul fatto che in molti lo definiscono già un "esodato", il Presidente Ricevuto dice la sua sulla cancellazione delle Province avviata dal Presidente Crocetta e dice "più che abolirle io avrei pensato a riorganizzare sistema e competenze".

Potrebbe essere l’ultimo Presidente della Provincia e questo, tutto sommato, non gli dispiace. Non perde la sua vena ironica Nanni Ricevuto a cui oggi abbiamo chiesto di commentare le notizie che arrivano da Palermo e che nel giro di due giorni hanno praticamente dato il via alla rivoluzione nel sistema delle Province siciliane. Il Presidente Crocetta non ha dubbi, vanno cancellate. Ha incassato il sì della giunta regionale e adesso la parola toccherà all’Ars.

A Palazzo dei Leoni gran fermento, soprattutto per una campagna elettorale che era pronta a partire e che adesso si deve fermare. Il Presidente Ricevuto invece è sereno anche se spiega la sua posizione.

E’ vero che così come sono adesso gli enti Provincia non hanno motivo di esistere perché, soprattutto negli ultimi tre anni, il continuo taglio ai finanziamenti ci ha permesso di fare poco e niente. Ne abbiamo discusso anche ieri a Palermo con il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano e i deputati nazionali e regionali del partito. Quindi sono d’accordo nel ritenerle assolutamente inutili”.

Ma perché cancellarle, si chiede Ricevuto. Posto che secondo lui i tempi saranno più lunghi di quelli annunciati perché adesso dovrà esprimersi l’Ars e questo è un passaggio tutt’altro che scontato, per il presidente si sarebbero potute studiare soluzioni intermedie.

Per me si doveva procedere ad una totale rimodulazione e riorganizzazione di competenze invece che sopprimere totalmente gli enti. Anche perché determinati servizi dovranno essere resi lo stesso. Pensiamo alla manutenzione delle strade, all’edilizia scolastica, alla gestione del patrimonio immobiliare, pensiamo soprattutto ai dipendenti che non possono certo essere né soppressi né cancellati con un colpo di spugna” dice Ricevuto.

Dunque è dubbioso sull’effettiva validità della proposta che si sta discutendo a Palermo e che vorrebbe la creazione di Liberi consorzi di Comuni che, secondo lui, non servirebbero ad abbattere i costi.

“I servizi di cui parlo dovranno essere finanziati ugualmente, i lavoratori reimpiegati e stipendiati, dunque probabilmente sarebbe stata più opportuna una riorganizzazione generale. Forse si abbatteranno i costi della politica, ma basterà questo?” si chiede ancora Ricevuto.

C’è anche l’aspetto “romantico” della questione per il Presidente che pensa a un qualsiasi cittadino del comune X che fuori dalla Sicilia, alla domanda “da dove vieni?” non saprà più come rispondere.

Un po’ meno dispiaciuto invece per chi stava già scaldando i motori in vista della campagna elettorale. E immancabile una battuta per chiudere il discorso: “Qualcuno mi dice già che sono un “esodato”, io invece preferisco pensare che sarò l’ultimo Presidente della Provincia, un po’ come l’ultimo dei Mohicani”.

2 commenti

  1. menomale!! Quel giorno festeggerò

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  2. puzza di bruciato 5 Marzo 2013 18:47

    Con i consorzi escono dalla porta e rientrano dalla finestra…
    Spiace solo per quei consiglieri e assessori che dopo le nomine sono corsi a fare i mutui per comprare le case… speriamo che le banche siamo clementi…

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