L’Assessore Russo crede fortemente nel preservare questa memoria preziosa che fa parte del patrimonio della Città
L’amministrazione comunale commemora Giorgio Rizzo, giovane ufficiale di Marina, in occasione del settantesimo anniversario della morte. Figlio dell’Ammiraglio Luigi Rizzo, l’ “Affondatore” della Grande Guerra, e di Giuseppina Marinaz, l’eroina di Grado, come venne battezzata a seguito del coraggioso quanto pericoloso atto patriottico di issare una bandiera italiana sul campanile di Grado durante le operazioni di guerra del 1916. Il loro figlio Giorgio perse la vita il 16 settembre 1943 a seguito di un bombardamento dei tedeschi. Finito in mare mentre si trovava sulla banchina del porto, il suo corpo venne restituito dopo tre giorni, permettendo ai familiari la magra consolazione di una dignitosa sepoltura a quel giovane tradito da un destino avverso, che tragicamente lo travolse, fuori dalla guerra e dalla pace, nelle torbide giornate di settembre, a differenza di quanti ignoti, militi e non, perirono sotto i bombardamenti in tutta Europa. Oggi i resti di Giorgio Rizzo riposano nella tomba di famiglia, nel cimitero di Milazzo, di fronte a quel mare che fu il centro della sua vita e della sua passione. Nei giorni scorsi l’Amministrazione ha promosso una serie di incontri tra quattro storici Alessandra Grasso, Florinda Aragona, Fabrizio Scibilia, Antonio Nunzio Isgrò, e la signora Maria Mina Rizzo Bonaccorsi: un dialogo tra generazioni che ha per oggetto il Novecento, specie il periodo tra le due guerre mondiali, di cui la famiglia Rizzo è stata protagonista e indiscussa testimone. “La finalità – ha spiegato l’assessore Dario Russo – è evitare la dispersione di una memoria preziosa che va preservata e tesaurizzata e fa parte del patrimonio immateriale della Città”.