Così il direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Renato Panvino, commenta l'operazione "Terzo Livello"
MESSINA – "Un gruppo di imprenditori si è avvalso della pubblica amministrazione, e in particolare dell'ex presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, per fare i propri interessi, contro quelli della collettività". Così il direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Renato Panvino, commenta l'operazione "Terzo Livello". Il nome deriva dal fatto che arriva dopo le operazioni "Tekno" e "Matassa".
"Si è partiti da quelle indagini – prosegue Panvino -, sulle irregolarità di un gruppo di professionisti. Gli imprenditori erano soliti farsi assegnare appalti con prebende a funzionari pubblici. In 'Terzo Livello', uno degli imprenditori, Duca, era in contatto con l'ing. Clemente, che a sua volta aveva rapporti con la Barrile. Voleva sponsorizzare una speculazione edilizia da parte dell'imprenditore Pergolizzi su un terreno del Comune di Messina.
Il ruolo della Barrile, insieme a quello del commercialista Ardizzone, in passato vicino al clan Mancuso, era cardine, perché riusciva a condizionare funzionari e impiegati per velocizzare le pratiche che interessavano agli imprenditori".
Non vi fate condizionare da nessuno altrimenti diventate complici di questi delinquenti .Denunciate questi soprusi anche con lettere anonime ci sono siti che potete denunciare e rimarrete anonimi .Questa gente rovina la città e tutti i cittadini onesti .Aiutiamo l’autorità giudiziaria per togliere queste piovre intorno a noi.