Attacco congiunto dei consiglieri Nello Pergolizzi e Vincenzo Calabrò, che accusano il sindaco, in qualità di commissario per l’emergenza traffico, di non essere stato in grado di affrontare i problemi legati alla viabilità. Da Boccetta a Tremestieri, una città abbandonata alla “mercé” dei mezzi pesanti
I disagi che si registrano in città per le periodiche chiusure degli approdi di Tremestieri, necessarie per consentire i lavori di consolidamento della diga danneggiate di cui si sta occupando la ditta veneziani fratelli Scuttari, e, più in generale la caotica gestione della viabilità cittadina, sono oggetto di un documento sottoscritto dai consiglieri Nello Pergolizzi e Vincenzo Calabrò, in cui si ripercorrono i cronici disservizi viari interessano Messina. «Una storia infinita” – così la definiscono – che continua a vedere la città afflitta e rassegnata di fronte all’endemico problema del traffico pesante. Le strade soffocano e Messina si spegne nella stretta di questo caos di mezzi pesanti che ingolfano la circolazione ed ammorbano l’aria, recando ingenti danni alle diverse attività commerciali, anche storiche, che insistono nelle diverse zone di transito (Viale Europa, Viale Boccetta, ecc)».
Per i due consiglieri, questo è il segno evidente «dell’inettitudine dell’Amministrazione comunale, che, sebbene dotata di poteri speciali in materia di viabilità, si mostra incapace di affrontare in modo risolutivo, o quanto meno accettabile, una situazione che si fa sempre di più insostenibile». Per Pergolizzi e Calabrò, infatti, «i provvedimenti emanati dal sindaco, nella sua qualità di Commissario per l’emergenza traffico, al quale spettavano l’onere e la responsabilità di adottare interventi in grado di ridare ossigeno e vivibilità ad una città nella morsa del traffico pesante, si sono dimostrati pressoché inutili, con l’adozione di lacunose soluzioni tampone, incapaci di incidere sulle ragioni profonde che stanno alla base della già difficoltosa viabilità cittadina». Per i consiglieri, Buzzanca, ancora una volta, si è mostrato incapace di tutelare i propri concittadini da una presenza che ne mette seriamente a rischio l’incolumità, di fornire soluzioni utili di fronte a numeri che “raccontano” si oltre 300 mila tir in transito in un anno in città: «Nessun presidio permanente del corpo della Polizia Municipale – scrivono – è stato disposto in una zona nevralgica come il viale Boccetta, un provvedimento che si sarebbe dimostrato lungimirante ed azzeccato per garantire un corretto e disciplinato deflusso del traffico, con particolare attenzione alle fasce orarie di maggiore rischio». E poi ancora, sul fronte Tremestieri, «opportuno ed auspicabile sarebbe intervenire anche per creare, in prossimità dell’approdo di Tremestieri, aree di stoccaggio degli automezzi pesanti, per impedire che la presenza dei tir, nelle fasce orarie più critiche, contribuisca a congestionare il complesso traffico urbano. Le ordinanze di chiusura degli approdi si susseguono e le avverse condizioni metereologiche incidono ulteriormente sui già lenti lavori di riqualificazione e consolidamento della diga danneggiata».
L’ “affondo” finale è riservato proprio all’approdo a sud: «Quest’ultimo, scrivono Calabrò e Pergolizzi, realizzato attraverso un finanziamento straordinario da parte del governo nazionale a seguito delle proteste dei comitati cittadini, era nato con l’obbiettivo di liberare la città dalla devastante presenza dei tir». Ricordiamo peraltro che rimane in “stand-by” anche l’avvio dei lavori per la realizzazione della piattaforma logistica, appalto da80 milioni di euro affidato alla Sigenco di Catania, fermi dopo i ricorsi presentati dalle ditte classificatesi al secondo e quarto posto.
Il Comune di Messina non ha un piano della mobilità urbana perché non lo può avere.Un piano di mobilità presuppone un corpo di polizia municipale in pieno organico,con strumenti di controllo efficaci per sanzionare,un servizio di trasporto pubblico degno di questo nome,ma soprattutto scelte urbanistiche finalizzate a contenere la circolazione dei mezzi privati per sviluppare una grande ATM. I messinesi hanno deciso di passeggiare nel loro tempo libero con le loro macchine,e anche chi lavora in prossimità della linea del tram non ci pensa nemmeno di utilizzarlo.L’ATM,o meglio quello che è rimasto di una azienda di trasporto pubblico,con le sue carenze ed inefficienze ha aiutato alla formazione di una mentalità automobilistica.Il mistero è come fanno i cittadini di una città in difficoltà e senza lavoro a pagare salatissime assicurazioni,bolli e benzina alle stelle,1.80 euro al litro,quasi 3500 lire.
Quando si comprenderanno i concetti di “mobilità colletiva” e “trasporto collettivo”?
Messina è la città degli automobilisti.
Non è una città per le persone.
E la responsabilità in primis è dei Messinesi che hanno in larga parte accettato e solo in minima parte subìto l’eliminazione del trasporto pubblico.
Non esiste in nessun paese civile una città senza servizio di trasporto pubblico.
Quarant’anni fa ogni villaggio disponeva di una linea di trasporto pubblico. Certo, gli autobus erano presi d’assalto soprattutto dagli studenti ed erano pienissimi e spesso anche in ritardo, bisogna dirlo. Ma in qualche modo funzionava.
Oggi tutti in auto fino all’ingresso delle scuole con code interminabili, emissioni di gas nell’atmosfera a livelli insostenibili ed inquinamento acustico al top.
Se questo è progresso!!!
Riguardo poi all’indisciplina degli automobilisti basterebbe un serio ed organizzato sistema di controllo e gestione del traffico sul territorio e, caro comandante Ferlisi, non sarebbe necessario un organico tipo esercito, ma sarebbe opportuno sdoganare gli imboscati e restituire la città ai cittadini e non lasciarla in pasto agli automobilisti.
E questo vale pure, anzi soprattutto, per il sindaco che scorazza con la sua audi da 60.000 euro nelle corsie del tram.
Comodo vero dott. Buzzanca?
Noi in coda per la sua incapacità e lei nelle corsie preferenziali (anche quando torna a casa e non per fini istituzionali).
Bell’esempio dal primo cittadino!!!!!!!!!!
Tre sono le direttrici Nord Sud,che attraversano il cuore di Messina,ed è vitale,pena l’immobilità che sta devastando le attività commerciali e la qualità della nostra vita quotidiana,che almeno una venga destinata subito ad un attraversamento veloce Nord Sud. Oramai le circonvallazioni sono perdute a questo obiettivo,visto la conurbazione urbana del territorio su cui incidono, mentre gli svincoli potranno servire al collegamento Nord Sud periferico al centro della città.La direttrice incrocio viale Giostra/via Garibaldi-via Cesare Battisti/viale Europa è quella su cui si può intervenire più facilmente,destinando la corsia che fiancheggia lo spartitraffico lungo via Garibaldi,quella di via Cesare Battisti in parte è già predisposta fino all’incrocio di viale Europa. Basta modificare la temporizzazione dei semafori esistenti per velocizzare il tempo di percorrenza.Immaginate non più di 10/15 minuti dall’incrocio di Giostra al viale Europa,anche per le nostre autoambulanze,un sogno e un segno importante di rinascita.
Una delle altre due direttrici Giostra/Garibaldi-Primo Settembre-La Farina e Giostra/Della Libertà-Vittorio Emanuele II-Luigi Rizzo-La Farina,può essere utilizzata per il collegamento Sud Nord,l’attuazione per questo collegamento è più complessa,ma bisogna tentare.
Alcune domande al comandante della polizia municipale e ai dirigenti dei dipartimenti che si occupano a qualsiasi titolo di mobilità.Esiste un piano del traffico urbano per favorire la mobilità dei messinesi,includendo anche le migliaia di persone che ogni giorno invadono le nostre strade,per assicurare velocità degli spostamenti e la reale accessibilità ai luoghi della città,che poi sono le destinazioni del nostro lavoro e della vita quotidiana? C’è uno studio per semplificare le principali linee di traffico eliminando le troppe intersezioni e fluidificando così i flussi? C’è uno studio per una corsia dedicata e protetta Nord Sud e viceversa,che assicuri alte velocità medie di percorrenza? Nel sito del Comune non c’è traccia di un piano mobilità.Ricordo che i problemi di qualche disagio o di pessime abitudini dure a morire spettano alla classe politica non agli alti dirigenti,a loro spetta predisporre gli strumenti e gli studi.
Non c’è nessun piano e nessuna pianificazione.
Tutto viene “disorganizzato” con l’improvvisazione.
E’ concepibile fare transitare decine e decine di tir sulla via La Farina all’ora di uscita dalla scuola?
In particolar modo in quel centinaio di metri dove si affollano gli studenti di cinque scuole? (Verona Trento, Mazzini, Caio Duilio, Gallo e la materna).
Questa classe politica deve andare via di corsa, senza se e senza ma!!
Quella futura, di qualsiasi colore politico, dovrà formulare proposte concrete, misurabili e verificabili.
Prima del voto però.
Solo così i cittadini potranno scegliere.
Non è un problema di poli o destra/sinistra/centro.
La città, qualunque sia il colore della classe politica che la governa, dev’essere vivibile.
A Messina il centro destra, anzi meglio la destra, visto che comandano gli ex MSI/Alleanza Nazionale, ha fallito.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Rossi, Verdi o Neri, al governo della città vogliamo gente capace e volenterosa, non mangia/mangia e c**i incollati in più poltrone.