L'assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino, illustrando in Commissione il disegno di legge sulla fusione tra Piemonte e Neurolesi conferma: "i posti per acuti saranno mantenuti così come l'emergenza urgenza. L'obiettivo è salvare il Piemonte". Soddisfatti i deputati che si sono battuti per il progetto: "Nascerà un polo riabilitativo per tutto il sud"
“La fusione tra i due presidi rappresenta la salvezza ed il rilancio dell’ospedale Piemonte”. A dirlo è l’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino che nel corso della seduta della VI Commissione Ars ha presentato il ddl relativo alla nascita della nuova azienda sanitaria, quel matrimonio tra Piemonte ed Irccs Neurolesi le cui tappe passano tra Messina, Palermo e Roma. L’art. 24, illustrato ai deputati, alla presenza tra l’altro del direttore generale dell’Irccs Angelo Aliquò e del direttore generale dell’assessorato Gaetano Chiaro, prevede l’accorpamento del nosocomio del viale Europa con il Neurolesi e la nascita del polo per la riabilitazione del Meridione. La norma, che dovrà passare dal vaglio dell’Assemblea, prevede una serie di fasi successive per disciplinare gli aspetti economici patrimoniali. Entro 180 giorni dall’approvazione della legge sarà una delibera di giunta, su proposta dell’assessore e previo parere della Commissione, a disciplinare le modalità di passaggio dei beni e gli aspetti relativi ai posti letto.
L’assessore Borsellino ha ribadito ai presenti l’aspetto cruciale della vicenda, quello che ha suscitato finora i maggiori dubbi: “Il pronto soccorso e l’emergenza urgenza non saranno toccati, così come non saranno toccati i posti per acuti. Il progetto che riguarda il futuro dell’ospedale è stato ritenuto strategico dal Ministro Lorenzin in seguito alla proposta presentata da alcuni deputati messinesi ed anche la Regione è convinta che questa sia la soluzione che salva la struttura e ne consente il rilancio”.
A dicembre, con in mano quel protocollo d’intesa siglato il mese prima, erano stati i deputati regionali Picciolo, Formica e Germanà, insieme ai colleghi nazionali Garofalo e Mancuso, a sottoporre il progetto all’attenzione del Ministro alla salute che diede il via libera e la disponibilità a operare in sinergia con l’assessorato regionale. Non dimentichiamo che l’Irccs è un istituto di ricerca ed in quanto tale è destinatario delle risorse da parte del Ministero. E’ stato proprio l’esito di quella trasferta ed i successivi contatti tra la Borsellino e la Lorenzin a far cambiare idea all’assessore sulle sorti del nosocomio, che sembrava destinato alla lenta agonia.
Stando al ddl la nuova azienda non vedrà toccati i posti per acuti, come confermato dal dg del Neurolesi Aliquò (con ogni probabilità saranno 42) ai quali andranno ad aggiungersi i posti per la riabilitazione (circa 115). A questi occorre aggiungere i 40 posti destinati ai Suap (pazienti in coma vegetativo) che probabilmente resteranno nell’attuale sede del Neurolesi ed i 60 della riabilitazione attualmente al Papardo, che verrebbero, in una fase successiva, spostati al Piemonte. Secondo quanto emerso dalla seduta non sarà toccato il Pronto soccorso (previsto anche un obiettivo ulteriore per l’unità per le ischemie cerebrali), né i reparti collegati, rianimazione, medicina interna, ortopedia, chirurgia, cardiologia. A restare fuori a quanto pare il punto nascita (fatto questo che causerà le proteste).
Il Papardo torna “single” anche se c’è al momento un giallo burocratico da risolvere che è quello del nome. Il Piemonte infatti porta in dote un patrimonio immobiliare non indifferente anche oltre i confini del viale Europa per via di una serie di lasciti immobiliari ed è probabile che, sotto questo profilo, il Papardo resti proprietario di questo patrimonio lasciando alla nuova azienda la proprietà delle mura del nosocomio e dei padiglioni (aspetti da approfondire la prossima settimana). L’Irccs invece, come ripetuto da Aliquò è un’azienda sanitaria pubblica pertanto i beni appartengono alla Regione. La fusione quindi avverrà tra due presidi sanitari pubblici. Le risorse della nuova azienda saranno sia quelle di provenienza della Regione che quelle ministeriali per la ricerca, quanto infine i 12 milioni di euro destinati alla riqualificazione e le somme previste per l’aggiornamento tecnologico. Il personale del Piemonte dovrà optare se restare nel viale Europa anche dopo la fusione o traslocare al Papardo, ma secondo quanto emerso dalla seduta ci sarà necessità di ampliare l’organico e quindi sono previsti circa 200 nuovi posti di lavoro per il polo della riabilitazione e questi saranno gli aspetti da affrontare con le organizzazioni sindacali.
Soddisfatti i deputati regionali Beppe Picciolo, Santi Formica, Nino Germanà e Franco Rinaldi per un incontro che “ha messo un punto fermo sul futuro dell’ospedale Piemonte con un progetto che ambisce a diventare un riferimento nel campo della riabilitazione per tutto il meridione”.
Entro martedì prossimo saranno presentati gli emendamenti al disegno di legge poi è previsto il passaggio in Assemblea ed il voto, con ogni probabilità in estate. Nel frattempo già dal 1 maggio le prime fasi dell’intesa sono state avviate con il trasferimento delle attività ambulatoriali del Neurolesi nei locali di Salita Villa Contino.
“E’ stata ribadita la permanenza dei posti letto per acuti con il pronto soccorso che verrà affiancato al grande centro di riabilitazione, che ha l’ambizione di diventare un riferimento per l’intero Meridione d’Italia- commenta Picciolo a nome dei colleghi Germanà, Formica e Rinaldi-La discussione è servita a fugare le perplessità emerse da quando è stato messo in campo questo progetto che guarda al futuro della sanità in Sicilia senza disperdere il patrimonio d’esperienze e professionalità maturate nel nosocomio di Viale Europa. Adesso gli uffici della Regione dovranno predisporre, di concerto con il Ministero della salute, tutti i passi successivi per determinare il futuro assetto organizzativo e patrimoniale della nuova azienda sanitaria che si verrà a formare, un lavoro di costruzione prezioso per la sanità messinese che continuerà a vederci comunque sempre vigili e attenti perché è da questi progetti che parte il rilancio della buona sanità in Sicilia.”
Rosaria Brancato
E adesso, naturalmente , arriveranno puntuali le proteste e le denunce della UIL con in testa Calapaio….
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A qualunque ora andate al pronto soccorso del policlinico ci sono costantemente oltre 50 codici rossi..
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