Il Dr Carlo Abbate eletto presidente. Gli Udc pronti a uscire dalla maggioranza trasversale

Il Dr Carlo Abbate eletto presidente. Gli Udc pronti a uscire dalla maggioranza trasversale

Francesca Stornante

Il Dr Carlo Abbate eletto presidente. Gli Udc pronti a uscire dalla maggioranza trasversale

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lunedì 01 Giugno 2015 - 12:44

Dopo oltre un mese di vacatio è stato eletto oggi il nuovo presidente della I Commissione Bilancio con il favore di Dr e Pd. L'Udc ha abbandonato l'aula in segno di dissenso perché aveva ribadito anche oggi la necessità di una verifica della tenuta della coalizione di centro-sinistra. Commissione dedicata alla rinegoziazione dei mutui con Cassa Depostiti e Prestiti.

Oltre un mese per riuscire a eleggere il nuovo presidente, discussioni, rinvii, una questione che si è trasformata nel bando di prova sui cui tastare alleanze e tenuta della maggioranza. L’elezione del presidente della I Commissione consiliare Bilancio si è fatta attendere a lungo e finalmente oggi, dopo più di un mese dalle dimissioni di Nicola Cucinotta, i consiglieri sono riusciti a chiudere il cerchio sul nome di Carlo Abbate. Il consigliere dei Democratici Riformisti fino ad oggi aveva tenuto le redini della commissione insieme al collega di Forza Italia Pippo Trischitta, garantendo il regolare andamento dei lavori, nonostante questa situazione ibrida che si era creata. Il suo nome era stato tra i primi a saltar fuori dopo l’addio di Cucinotta ma, due settimane fa, al momento del voto, in aula si è consumata la spaccatura all’interno della coalizione di maggioranza. Il Pd aveva chiesto altro tempo per riflettere, Udc e Dr avevano colto l’occasione per soffermarsi sull’agibilità politica dell’aula, puntando il dito contro un Pd sempre più spaccato in aula e contro quei colleghi che lasciano nelle mani degli altri le patate bollenti. Nel frattempo sono trascorse due settimane e anche oggi il dibattito sulla presidenza si è trasformato in uno scontro politico all’interno della coalizione di centro-sinistra. L’Udc ha infatti provocatoriamente proposto di assegnare la presidenza ad una delle due consigliere di Cambiamo Messina dal Basso, ribadendo la necessità di verifica di agibilità politica e scaricando di fatto nelle mani di Dr e Pd le future responsabilità sui voti legati ai documenti finanziari che transitano dalla Commissione Bilancio. Dr e Pd hanno infatti deciso di chiudere la partita sull’elezione puntando su Carlo Abbate che ha trovato anche l’appoggio di CMdB, mentre l’Udc ha abbandonato l’aula, facendo così un ulteriore piccolo passo verso quel ruolo di opposizione che in questi due anni di amministrazione Accorinti non aveva mai rivestito.

La commissione di oggi, la prima presieduta dall’esponente Dr, è stata dedicata al tema della rinegoziazione dei mutui, un argomento che torna in aula a distanza di poco meno di un anno. La Giunta Accorinti non ha ancora esitato la delibera che il Consiglio dovrà votare per decidere se cogliere l’opportunità messa sul piatto da Cassa Depositi e Prestiti, oggi il vicesindaco Guido Signorino e l’esperto Giuseppe Cannizzaro hanno illustrato ai consiglieri alcuni passaggi tecnici dell’operazione che allunga nel tempo il pagamento dei debiti contratti dal Comune di Messina, variando i tassi di interesse e sbloccando alcune liquidità che Palazzo Zanca si troverebbe subito a disposizione. La rinegoziazione è molto simile a quella a cui lo scorso anno il Consiglio decise di dire no, variano naturalmente i dettagli tecnici e i mutui che l’amministrazione sta valutando di rinegoziare. “Secondo quanto appreso in questo primo confronto l’operazione sembrerebbe più conveniente rispetto a quella dello scorso anno” ha spiegato Carlo Abbate alla sua prima uscita da presidente.

Adesso però si dovrà attendere la delibera di Giunta per poter fare valutazioni definitive e concrete. Nel frattempo sono anche slittati i termini fissati da Cassa Depositi e Prestiti per aderire all’operazione. Per rinegoziare i prestiti c’è tempo fino al 5 giugno per l’adesione e al 12 giugno per la ricezione della documentazione. Anche Messina ha dunque guadagnato qualche giorno in più che servirà per analizzare ancor più da vicino tutti i dettagli tecnici di questa rinegoziazione che per il vicesindaco e assessore al Bilancio è ancora una volta un’opportunità da non perdere. Nonostante allungherà i debiti fino al 2044.

Francesca Stornante

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