Alla riunione della V commissione Ambiente c'erano anche i tecnici dell'Arpa che sta portando avanti i controlli ambientali e i responsabili dell'Asp. Lungo e serrato dibattito sul lavoro di questi giorni post incendio, sui disservizi di questi giorni, ma anche sulle polemiche esplose tra Ialacqua e la società rifiuti.
L'impianto di Pace, l'incendio che una settimana fa ha mandato in fumo centinaia di tonnellate di carta e plastica, le polemiche, gli attacchi, le tensioni tra Comune e Messinambiente. La settimana di Palazzo Zanca, dopo lo stop del 25 aprile, è ricominciata con i riflettori puntati sulla questione rifiuti. Un settore sempre in fibrillazione che in quest'ultima settimana si è rivelato ancora più caldo, tra quell'incendio che inevitabilmente ha lasciato strascichi e polemiche e una nuova emergenza rifiuti che in questi giorni sta tenendo sotto scacco diverse zone della città. In V commissione Ambiente un lungo e serrato botta e risposta tra i consiglieri comunali, l'assessore Daniele Ialacqua, il liquidatore è il direttore tecnico di Messinambiente, Giovanni Calabró e Roberto Lisi, i tecnici di Arpa e Asp che stanno conducendo i controlli sull'ambiente dopo quanto accaduto a Pace.
Calabró è entrato subito nel merito del lavoro portato avanti subito dopo il rogo: «Abbiamo isolato le zone in cui si è verificato l'incendio, messa in sicurezza l'area e rimesso in moto l'impianto perché fermarlo significava fermare la differenziata. Lo abbiamo ripreso in tempo record. Dopo le richieste di chiarimenti dei giorni scorsi dell'assessore abbiamo anche spostato la manifestazione Riciclo aperto nell'isola ecologica di Spartà per evitare qualsiasi tipo di rischio per chi sarebbe venuto a visitare l'impianto. Le cose devono essere fatte con criterio, ognuno assumendosi le proprie responsabilità. L'impianto è in sicurezza. Messinambiente è come l’araba fenice e anche in questo caso sta facendo di tutto per superare le immense difficoltà, ma la parte politica deve dirci in che direzione si vuole andare».
Il direttore tecnico Lisi ha aggiunto ulteriori dettagli su quanto accaduto martedì 18 a Pace: «La struttura si compone di una zona chiusa dove c'è la pressa e oltre 3 mila mq in cui si stoccano materiali differenziati. L'Incendio ha interessato i 2/3 della zona esterna. Abbiamo consumato 19 estintori che ci hanno consentito di salvare mezzi e struttura. Il fumo nero è stato causato dal fatto che c'era un mezzo che è andato in fiamme. Le velocità della diffusione del fumo ha spaventato tutti, i lavoratori però hanno rispettato le norme di sicurezza. L'incendio ha subito interessato il gruppo pompe a causa del vento e questo ha impedito di utilizzarle. Ci siamo immediatamente mossi tutti, adesso faremo la canalizzazione ceneri e se dovessero essere pericolose faremo analisi più approfondite. Abbiamo avuto la fretta di far ripartire l'impianto perché altrimenti non si può fare la differenziata. Questo impianto è indispensabile anche per l'impianto nuovo perché quello non ha aree di stoccaggio esterne».
Sul tavolo, dunque, le tante facce di una situazione difficile, che sta impegnando risorse ed energie e che sta creando anche parecchie tensioni tra amministrazione e Messinambiente, nonostante le smentite di Ialacqua.
L'assessore ha infatti voluto provare a stemperare i toni di uno scontro a distanza che è palese: «Bisogna stare ai fatti. Ho fatto lettere e note a Messinambiente per chiedere informazioni su quanto è accaduto, soprattutto vista la gravità dell'episodio. Con Messinambiente c'è un rapporto di chiarezza, l'obiettivo comune è salvare Messinambiente dal fallimento, traghettare verso il nuovo corso ed evitare che qualcuno ponga ostacoli contro la società e contro l'amministrazione. Eventuali ipotesi dolose di cui ho parlato sarebbero in primis contro Messinambiente, vista la fase delicata che stiamo attraversando. Domani ci sarà un incontro con tutti i responsabili dei servizi per accertare le ulteriori criticità, oltre a quelle strutturali, che stanno causando disservizi nella raccolta. Dobbiamo insieme perché sta successo questo e come farvi fronte».
Sul fronte ambientale e sulle eventuali ricadute che questo incendio può aver causato in questo momento ci sono Arpa e Asp che stanno lavorando sui controlli.
Antonio Marchese, responsabile Arpa, ha spiegato ai consiglieri che i primi risultati sulla presenza e sulla quantità di diossina sprigionata dal rogo dovrebbero essere pronti la prossima settimana: «Appena arriveranno i risultati saranno trasmessi a tutti gli enti competenti, la nostra attività di controllo sul sito continueranno anche sulla base della documentazione che ci trasmetterà Messinambiente. Sarebbe opportuno però che ci fosse un'organizzazione un po' diversa. Noi abbiamo un servizio di pronta disponibilità, ma siccome questo non è solo un problema ambientale magari dovremmo coordinarci in un lavoro più sinergico anche in ottica futura».
Per l'Asp c'erano la direttrice del Servizio igiene ambienti di vita, Maria Gabriella Caruso, e il responsabile del Servizio tutela della salute dai rischi connessi inquinamento ambientale, Natale Lombardo. «Quella di Pace è una piattaforma a basso rischio, ma purtroppo come abbiamo visto c'è sempre un minimo rischio. Mi auguro che per il futuro vengano messe in atto le necessarie misure di prevenzione. In base ai risultati che ci darà l'Arpa vedremo se coinvolgere medici di base e pediatri. Sulle colture aspettiamo anche risultati per avviare eventuali profilassi specifiche. Possiamo fornire per i medici un recapito telefonico per eventuali informazioni. Al momento restano i consigli già dati subito dopo l'incendio, quindi lavare bene ortaggi e frutta coltivati nelle zone limitrofe al rogo».
Durante il dibattito non sono mancati momenti di scontro, il durissimo intervento del consigliere Peppuccio Santalco contro l'atteggiamento e l'operato di Ialacqua ha fatto scattare l'assessore che ha parlato di "scorrettezza politica e umana e di avvoltoi che si alzano in volo quando accadono episodi simili".
Il clima dunque è tutt'altro che sereno, nonostante le apparenze. Nel frattempo dovrebbe iniziare il dibattito sull'affidamento a Messinaservizi, domani ci sarà la riunione convocata da Ialacqua per discutere dei disservizi nella raccolta, gli animi, dopodomani si dovrebbe cgiudrrr il cerchio sul concordato di Messinambiente. Ancora una volta tutto sul filo del rasoio.
Francesca Stornante
E va bene. Lo scrivo io quello che sarebbe necessario ma che nessuno vuole fare: Messinamabiente va chiusa. Punto. Poi si riparte anche con nuovo personale ma, soprattutto, facendo lavorare veramente chi già c’è!
E va bene. Lo scrivo io quello che sarebbe necessario ma che nessuno vuole fare: Messinamabiente va chiusa. Punto. Poi si riparte anche con nuovo personale ma, soprattutto, facendo lavorare veramente chi già c’è!