Il nodo politico a Reggio sollevato da Fratelli d'Italia aveva portato alle immediate dimissioni della neoeletta De Blasio. Ora c'è un problema legato al Regolamento
REGGIO CALABRIA – Ricordate la figuraccia rimediata dal Consiglio regionale il 25 gennaio scorso? Commissione regionale Pari opportunità appena insediata – giusto a un anno e 3 mesi dalle regionali… -, eletta presidente la forzista Daniela De Blasio misteriosamente dimissionaria poche ore dopo. Motivo? Il supporto alla vicepresidente della Regione Giusi Princi, in realtà terminato a fine 2022.
Nodo politico sollevato da Fdi
In concreto, la presidenza era rivendicata da Fratelli d’Italia: tanto che Monica Falcomatà e Anna De Gaio, al debutto della Crpo, neppure s’erano presentate. A seguire, un agguerritissimo comunicato stampa in cui l’intero gruppo consiliare meloniano a Palazzo Campanella “le dava di santa ragione” – medicaticamente parlando – a Forza Italia, rea d’aver tradito i patti all’interno della coalizione di centrodestra che riguardavano, fatalmente, anche gli Enti subregionali come la Commissione Pari opportunità.
Ostacolo regolamentare: ora serve un passaggio in Aula
A questo punto, visto che la vicepresidente Rosellina Madeo ovviamente resta in carica, sarebbe stato lecito attendersi l’elezione del nuovo presidente dell’organismo nella nuova seduta, già fissata per lunedì prossimo 6 febbraio.
Ma qui viene il bello, a guardare il Regolamento – approvato il primo febbraio del 2000 – che governa la Crpo…
Non essendoci previsioni per le dimissioni di un organo specifico, per tutti pare valere l’articolo 10: eventuali dimissioni «vanno comunicate al presidente del Consiglio regionale, perché il Consiglio ne prenda atto e proceda alla surroga». In mancanza, diventano valide solamente tre mesi dopo la presentazione.
La dimissionaria De Blasio tuttora presidente della Crpo
Tutto chiaro? Non solo la dimissionaria De Blasio in atto è comunque presidente dell’organismo; in più, per evitare che passino a vuoto tre lunghi mesi, servirà una specifica presa d’atto in Assemblea. (Che peraltro parrebbe l’unico organo abilitato alla nuova elezione, la “surroga” citata dal Regolamento…).
Mere interpretazioni? Ma no.
Nella convocazione dell’organismo fissata per il 6 febbraio, l’elezione del nuovo presidente non è tra i punti all’ordine del giorno.
E in attesa che si sbrogli con certezza il nodo politico sulla presidenza futura, non è improbabile che stavolta a risultare assente sia proprio Daniela De Blasio, per consentire una presidenza temporanea alla Madeo ed evitare l’imbarazzo di tutti.