Il Tar di Catania accoglie la domanda cautelare della Pett. Udienza nel merito tra un anno

Il Tar di Catania accoglie la domanda cautelare della Pett. Udienza nel merito tra un anno

Marco Ipsale

Il Tar di Catania accoglie la domanda cautelare della Pett. Udienza nel merito tra un anno

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venerdì 25 Gennaio 2013 - 23:05

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina aveva sospeso il sequestro degli immobili di via Torrente Trapani per consentire la messa in sicurezza dell’area. Ora la sezione di Catania del Tar accoglie la domanda cautelare contro la sospensione imposta dal Genio Civile “al solo fine della trattazione nel merito della controversia, fissata per la prima Udienza Pubblica del mese di febbraio 2014”. Il punto dell’ing. capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca

Pett srl contro Genio Civile. La battaglia legale continua a suon di ricorsi. Motivo del contendere, la costruzione del complesso “La Residenza”, in via Torrente Trapani, per la quale il Genio Civile ha sospeso l’autorizzazione il 12 aprile 2010. Le motivazioni della sospensione riguardano – secondo quanto dichiarato dall’ing. capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca – l’elevato rischio geomorfologico dell’area da inserire tra quelle a codice r 4. Successivamente, anche il dirigente del dipartimento Attività Edilizie del Comune di Messina, il 27 aprile 2010 prima e con una modifica il 26 maggio 2010 dopo, aveva sospeso l’autorizzazione.

La Pett, ditta proprietaria e costruttrice del Complesso, era ricorsa al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina, Liliana Todaro, che aveva adottato un provvedimento di sospensione del sequestro degli immobili in questione.

Sulla vicenda era intervenuto anche il Movimento Consumatori del Sud, al quale si erano rivolti diversi acquirenti di appartamenti del complesso. Il Movimento ammoniva il Genio Civile a rilasciare il sospeso art. 18. L.64/74 e art. 32 L.R. 7/2003 “se non esistono motivi ostativi, riconducibili alla staticità ed alla sismicità, uniche fattispecie di competenza del Genio Civile”.

Ma la sospensione del sequestro non significa la sospensione del provvedimento ostativo del Genio Civile. Sospensione che il Genio Civile ha rifiutato il 24 settembre 2012, spiegando che il provvedimento della Procura era “finalizzato alla esecuzione di lavori urgenti di messa in sicurezza e di presidio” e non alla ripresa della costruzione del complesso. Sospensione per la quale la Pett è ricorsa al Tar di Catania. Ricorso accolto in via cautelare, ma – si legge nella sentenza – “la cui esauriente delibazione abbisogna di approfondimento nel merito”.

Il Tar di Catania ha quindi accolto la domanda cautelare “al solo fine della trattazione nel merito della presente controversia che si fissa per la prima Udienza Pubblica del mese di febbraio 2014”.

Cos’accadrà da ora sino al febbraio 2014, per un anno ancora, è da valutare. Quello che è certo, secondo l’ing. capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, è che nell’area vi è rischio per la pubblica incolumità: “Vedremo cosa deciderà nel merito il Tar – dichiara Sciacca -. Finora ha sempre ritenuto meritevoli le ragioni dell’ufficio, come nei casi delle lottizzazioni di Lipari e Faro Superiore. L’area del complesso “La Residenza” è stata sequestrata dalla Procura e il dissequestro riguarda solo la possibilità di attuare interventi di messa in sicurezza, non di proseguire nei lavori di costruzione. Non è possibile lasciare materiale abbancato che può scendere giù e creare seri danni. Dopo che tutto il bacino del torrente sarà sistemato e se ci saranno le condizioni, allora si valuterà un’edificazione rispettosa del territorio. Abbiamo richiesto all’assessorato regionale all’ambiente di inserire l’area tra quelle a rischio R 4, richiesta che, se accolta, innescherà un meccanismo virtuoso che condurrà all’accesso a finanziamenti per la rinaturalizzazione dell’area, per mettere in sicurezza ciò che è già stato edificato. Intervenire solo nell’imbocco del torrente è insufficiente. Ogni volta che piove, anche oggi, scendono colate di fango e detriti. Pensare ancora oggi di edificare è da irresponsabili. C’è un continuo stillicidio di ricorsi e controricorsi, ma il problema non sta nelle scartoffie, quanto nella sicurezza, che è la priorità. Sembra che io ce l’abbia con l’impresa o con gli acquirenti, tutt’altro, sono a favore delle imprese, ma prima di tutto voglio che venga garantita la sicurezza. Le concessioni vanno delocalizzate, non possiamo pensare di farlo dopo che si crea il danno. Già se ne sono fatti abbastanza di danni, perché dobbiamo continuare a sbagliare? I problemi non si risolvono con i ricorsi, si risolvono con un’amministrazione autorevole e capace di salvaguardare il territorio. Di recente abbiamo ricevuto richiesta per altre due lottizzazioni sul torrente Trapani, che ovviamente saranno rigettate. Lì non si deve costruire. Da quando sono a capo del Genio Civile, in quella zona non è mai stata autorizzata alcuna costruzione, purtroppo altre erano state autorizzate in precedenza, creando una situazione di pericolo. Messina paga anni di una cattiva amministrazione e gestione del territorio e ci vorranno anni per risalire la china”.

Sciacca non si ferma al torrente Trapani e tratta anche altri argomenti che hanno visto protagonista il Genio Civile, esprimendo il suo rammarico per diverse situazioni: “Nella salita Contino abbiamo fatto un passo indietro a condizione che la ditta, che richiedeva l’autorizzazione per un nuovo palazzo, allargasse la strada d’accesso. In tal modo avremmo risolto anche i problemi di altre abitazioni che soffrono le problematiche di una stretta via d’accesso. La ditta ha fatto richiesta al Genio Civile manifestando la sua disponibilità. Richiesta che è stata accolta con quella specifica prescrizione per cui prima hanno dato disponibilità. Adesso fanno ricorso. Non è il modo corretto di agire”.

Ed ancora su San Michele: “Il Genio Civile non aveva certo ordinato il distacco dell’impianto di pubblica illuminazione, ma la messa in sicurezza idraulica del torrente. C’è un progetto per la costruzione di una strada sull’argine sprovvisto. In questo modo sarà possibile utilizzare un senso unico in due distinti sensi di marcia, evitando che si attraversi e si sosti nel torrente. Mercoledì ne discuteremo con i tecnici del Comune. A mio avviso è possibile effettuare un’operazione simile a quella attuata a Santo Stefano. Lì abbiamo contattato il commissario regionale per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, Maurizio Croce, che ci ha concesso la disponibilità di somme per realizzare uno stralcio di una strada di collegamento tra la vecchia e la nuova statale, oltre che per la messa in sicurezza di alcune contrade circostanti. Anche a San Michele è possibile iniziare a realizzare un primo stralcio di una strada arginale”.

Infine Sciacca esprime il suo malcontento anche per le lungaggini che stanno caratterizzando l’appalto per la messa in sicurezza del viadotto Ritiro. Prima dell’affidamento dei lavori, si è in attesa dell’ok del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Abbiamo dato il nostro parere positivo immediatamente – conclude Sciacca – per velocizzare i tempi. Da luglio scorso, cioè da quando è stato concluso lo studio dai tecnici dell’Università, rappresentiamo la situazione di rischio presente sul viadotto. I lavori dovevano e devono essere realizzati con somma urgenza, invece ci si sta incartando su formalismi burocratici. Se si vuole il parere del Ministero, bisogna sollecitarlo a dare risposte immediate. Mi auguro che non si debba aspettare ancora a lungo”.

(Marco Ipsale)

Un commento

  1. Certo che in questa disastrata cittá i cittadini onesti che pagano le tasse e osservano le leggi sono continuamente tartassati dalle istituzioni. Vicende come il Torrente Trapani e il viadotto Ritiro sono emblematiche: abitanti della zona nord in attesa di un’incompiuta che è pericolosa a metá (??), cittadini che hanno comprato al Trapani vessati e lasciati in aria da chi prima ha dato tutte le autorizzazioni a costruire e ora per partito preso non cerca una via d’uscita e un compromesso che potrebbe consistere in una consistente riduzione dei volumi abitativi previsti e autorizzati. Chiedo: se c’è pericolo perchè si lasciano in piedi quei mega palazzi esistenti? Non si possono all’improvviso eliminare le concessioni già date senza danneggiare incolpevoli acquirenti che hanno avuto solo la colpa di fidarsi delle autorizzazioni concesse.

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