A rimanere fuori Sergio Rizzo. Il nuovo consiglio si insedierà lunedì 23
Alberto Gullino, Nunzio Cammaroto e Giovanni Villari sono gli ultimi tre componenti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Messina, che resterà in carica per il biennio 2012-2013.
Il verdetto del ballottaggio è arrivato nel pomeriggio di oggi. Hanno votato 1357 legali sui 2640 aventi diritto. Eletti gli avvocati Alberto Gullino con 803 preferenze, Nunzio Cammaroto con 691 e Giovanni Villari con 688. Non eletto Sergio Rizzo, che ha riportato 630 voti.
I vincitori del ballottaggio si uniscono ai dodici che al primo turno (svoltosi il 13 e 14 gennaio scorsi) hanno raggiunto il quorum di 928 voti e sono, quindi, risultati già eletti consiglieri dell’Ordine: Vincenzo Ciraolo (1439 voti), Ferdinando Amata (1386), Antonio Barbera (1322), Francesco Celona (1308), Paolo Vermiglio (1179), Fabrizio Gemelli (1176), Aurelio Wrzy (1150), Laura Autru Ryolo (1142), Giovanni Arena (1126), Aurelio Maiorana (1078), Carlo Carrozza (971), Giuseppe Vadalà Bertini (945).
A conclusione delle due tornate elettorali undici consiglieri uscenti riconfermati con le quattro novità rappresentate da Aurelio Maiorana, Carlo Carrozza, Alberto Gullino e Giovanni Villari. Il nuovo Consiglio si insedierà lunedì 23 gennaio.
Una minoranza eleggerà chi poi si arrogherà il diritto di parlare a nome di tutti gli avvocati messinesi,diranno che queste sono le regole della democrazia,allora perchè non fare un referendum fra gli avvocati e i cittadini per contare chi vuole gli Ordini Professionali.Io sono un cittadino ed auspico un avvocato con un percorso universitario rigoroso,che preveda l’indirizzo specialistico a numero chiuso e poi l’esame di stato,con giudici,avvocati e professori universitari,sulla deontologia professionale e sulla conoscenza delle procedure.Poi auspico un preventivo dettagliato degno di chi conosce bene il suo mestiere e il diritto di essere difeso in udienza dall’avvocato con cui si pattuisce il compenso.Auspico che la legge stabilisca tempi certi dei processi ed un giudice terzo rispetto ad accusa e difesa.Auspico l’incompatibilità degli avvocati con altre professioni,soprattutto con gli organi elettivi e l’università.Insomma un avvocato che sia solo avvocato,non superuomini che fanno di tutto e di più.
Il Codice Deontologico norma gli ambiti di applicazione,che si applicano a tutti gli avvocati e praticanti nella loro attività,nei loro reciproci rapporti e nei confronti degli assistiti.L’art.40 in particolare stabilisce che se richiesto,è obbligo dell’avvocato informare la parte assistita sulle previsioni di massima inerenti alla durata e ai costi presumibili del processo.Cari avvocati dell’ordine, vi risulta che ci siano persone che non vogliono conoscere i costi quando si affidano ad un professionista,medico,architetto, ingegnere,idraulico,muratore,meccanici,commercialista,dentista,notao? NO.Astenersi dalle udienze per non modificare l’art.40,cancellando le parole SE RICHIESTO,e abrogare le tariffe è un comportamento eccessivo,quasi minaccioso verso i cittadini,che aspettano giustizia vedendosi rinviate le cause sine die,in un contesto di inefficienza della giustizia a cui partecipate come attori principali.Chi meglio del singolo avvocato può dettagliare nel preventivo l’onorario del suo lavoro intellettuale,chi meglio dell’utente ha la capacità di scelta rispetto alla personale condizione economica, non oso pensare,che per voi dell’Ordine l’avvocato più bravo è quello più costoso.