Il paradosso rilevato dall'assessore Calabrò: «I contributi statali vanno iscritti al titolo 4, quale somma destinata a copertura del disavanzo»
REGGIO CALABRIA – «La condizione di deficitarietà è dovuta essenzialmente a due motivi. Il primo l’obbligo di iscrizione dei contributi ricevuti dallo Stato al titolo 4, quale somma destinata a copertura del disavanzo; il secondo alcuni debiti fuori bilancio dell’annualità 2021 che sono stati riconosciuti nel successivo esercizio finanziario. Entrambi i fattori concorrono agli equilibri di bilancio, che nonostante la deficitarietà tecnica sono rispettati». Così Irene Calabrò, assessore comunale al Bilancio, rispetto alle ricorrenti accuse da parte della minoranza in Consiglio comunale e di vari movimenti sull’effettivo stato di salute delle casse di Palazzo San Giorgio.
Tema sollevato su scala nazionale
Già vari giorni fa, evidenzia la Calabrò, il dirigente del Settore Finanze su scala nazionale «ha sottolineato il problema della corretta iscrizione dei contributi dello Stato al titolo 4 del bilancio. I ministeri dell’Interno e delle Finanze hanno già predisposto la rettifica dei parametri per ovviare questo paradosso, che vogliamo risolvere al più presto attraverso il fitto dialogo con i Ministeri che è già stato attivato e che non riguarda esclusivamente il nostro Comune».
Ciononostante, ammette l’assessore Irene Calabrò che, tranne che per l’annualità 2020, il Comune è «da anni strutturalmente deficitario» e questo non deve però generare «allarmismi in merito ad assunzioni o altri servizi essenziali».
Recuperati 60 milioni di euro di disavanzo
Invece, secondo la componente della ‘squadra’ di Paolo Brunetti bisogna evidenziare come il Comune abbia «recuperato circa 60 mln di disavanzo (da 339 mln a 267 mln); ha migliorato la tempestività dei tempi di pagamento dei debiti; ha migliorato l’ accantonamento del fondo rischi contenzioso (da 9 a 14 mln) e non ha utilizzato anticipazione di tesoreria». Piccoli, preziosi goal che però, fa presente la Calabrò, saranno presto a loro volta sviscerati nelle sedi opportune: in Commissione “Bilancio” e poi in Consiglio comunale per l’approvazione del documento contabile.