Il presidente del movimento Angela Marcianò e la consigliera Filomena Iatì: promesse da marinaio. Illegittime le tante proroghe ad Avr e Idrorhegion
«A che punto è l’internalizzazione dei servizi da tempo millantata da Falcomatà?
La risposta – come dichiara Angela Marcianò, presidente del Movimento ‘Impegno e Identità’ – è semplice: si naviga a vista in un mare di melma e rifiuti avvinghiati ad un salvagente di proroghe illegittime.
Adesso, addirittura, lorsignori non hanno tempo per discutere neanche con le parti sociali che, responsabilmente, sono preoccupate di tutelare i livelli occupazionali. La verità – proseguono Iatì e Marcianò – è che all’ordine del giorno di una improcrastinabile discussione ci dovrebbero essere le loro illusorie proposte sbandierate come Vangelo in campagna elettorale ed anche oltre, ovviamente rivelatesi irrealizzabili».
Campagna elettorale (permanente)
Il fatto è, riflettono le esponenti di Impegno e identità, che siamo in piena campagna elettorale per le Regionali. E così, a loro dire, «per non turbare gli equilibri molto precari di un Pd e di un centrosinistra squassati da una guerra fra bande senza esclusione di colpi per afferrare una poltroncina a Palazzo Campanella, gli argomenti scomodi devono obbligatoriamente essere taciuti e banditi.
E la gente, i lavoratori, i servizi essenziali? Beh, robetta secondaria – ironizzano l’ex assessore comunale e la consigliera in carica – al cospetto della incontenibile brama di potere personale. Si mettano silenziosamente in fila nella gerarchia delle priorità falcomatiane.
E che importa se ci sono problemi macroscopici sulla depurazione, proseguendo con l’ennesima proroga illegittima, basta continuare a far finta di niente e sperare che il popolo ‘bue’ resti tale sempre e comunque».
Denuncia partita da lontano
«Eppure, come Movimento Impegno e Identità, abbiamo avuto modo, in numerose occasioni, di evidenziare come la tanto mistificata gestione diretta dei servizi pubblici, con affidamento alla società in house Castore, si sarebbe rivelata impraticabile perché in contrasto con la normativa vigente ed a causa di problematiche di natura tecnico-amministrativa.
Siamo state noi – rammentano le due esponenti politiche del movimento – a trasmettere alla stampa il parere Anac (arrivato al sindaco) in cui si confermano inequivocabilmente tutte le nostre perplessità.
Ma l’amministrazione Falcomatà se ne infischia, non risponde e rinvia il problema facendo finta di preoccuparsi del mantenimento dei livelli occupazionali. E in Consiglio comunale presenta un Dup in cui l’obiettivo si posticipa di ben 5 anni (sic!)».
«Avr e Idrorhegion, proroghe illegittime»
«Gli insuccessi amministrativi non sono ‘mascherabili’ e tornano inesorabili alla ribalta ricordandoci di un’Amministrazione saccente che, anche in questo settore, non ha fatto nulla di buono – si legge ulteriormente nel comunicato diramato alla stampa –.
Non si è avuto neppure il buon senso di studiare la normativa o di far tesoro delle nostre, mai strumentali, contestazioni. Procedono dritti verso il nulla cosmico, a partire dalle innumerevoli proroghe, tutte illegittime, disposte dall’Amministrazione comunale in favore di Avr e di Idrorhegion».
Ecologia Oggi ricorre al Tar
Angela Marcianò e Filomena Iatì evidenziano poi che in queste ore ha fatto ricorso alla magistratura amministrativa Ecologia Oggi.
La società chiede l’«annullamento della procedura seguita per l’attribuzione dei punteggi delle offerte e la sospensione della procedura d’aggiudicazione. Il quadro delineato è sconcertante – asseriscono – e fotografa plasticamente l’inadeguatezza di questa compagine amministrativa».
Pronte a discutere coi lavoratori
Le due esponenti d’Impegno e identità non vogliono limitarsi però alla pubblica denuncia ma, «superando l’indignazione», si dicono pronte fin d’ora «con i sindacati e con i lavoratori a discutere con cognizione di causa su queste problematiche.
Lo facciamo per spirito di servizio e per rispetto nei confronti dei lavoratori e di una Reggio mortificata e allo sbando. Noi, a differenza dei furbi approfittatori – aggiungono loro –, non siamo sotto scacco a causa delle squallide esigenze imposte da una campagna elettorale».