Attacchi espliciti anche all'ex capogruppo pd Castorina appena rientrato dopo il coinvolgimento nell'operazione sui presunti brogli: «Il maggior comico»
REGGIO CALABRIA – «Abbiamo aspettato per vedere se tra i compiacenti membri dell’opposizione un sussulto d’orgoglio li avrebbe portati a destarsi dall’infinito torpore iniziato con questa consiliatura. Nulla di tutto ciò è avvenuto: evidentemente il caldo ed il duro lavoro nelle commissioni li deve aver stremati!».
Gioca sul filo dell’ironia il segretario metropolitano della Fiamma tricolore Peppe Gioffré: il suo partito chiede che si torni al voto.
L’ironico ‘bentornato’ a Nino Castorina
«Ci teniamo particolarmente, anche noi, a dare il bentornato tra gli scranni di Palazzo San Giorgio al consigliere Castorina, ci è mancato moltissimo, per chi non lo ricordasse attore principale dell’inchiesta dei brogli elettorali che lo hanno tenuto fuori, anche dalla città, per 18mesi, passati a recensire ristoranti e circoli sportivi romani, immaginiamo l’immane fatica, gli siamo solidali anche per i 21 capi di imputazione che si porta sulle spalle! Ad impreziosire il curriculum giudiziario del nostro prode Castorina, anche l’inchiesta ”Helios” in cui è indagato per tentata induzione indebita a dare o promettere utilità.
Nulla di tutto ciò pare preoccuparlo – scrivono dalla Fiamma tricolore -, anzi, in attesa lui come noi, che la Giustizia faccia il suo corso e si pronunci definitivamente, rientra in aula con un discorso in cui rivendica, malgrado tutto ciò che lui rimane il più votato nel suo partito, lo fa più volte, guardando con aria di sfida i suoi stessi colleghi di partito, qualcuno dei quali gli aveva fatto notare l’opportunità di dimettersi».
Il consigliere rientrato? «Il maggior attore comico»
In un’aula in cui l’etica è diventata un miraggio tali dimissioni non sono però mai arrivate in quanto bisogna essere garantisti, si urla a destra come a sinistra, aggiungendo che in fondo lui non si è macchiato di alcuna colpa. Un intervento, lunghissimo, mai interrotto, da chi in aula è preposto a far rispettare i tempi ed i modi, perché mai osare interrompere il primo degli eletti?
Mentre in aula va in scena la comicità più pura ed il rientro del maggiore attore comico attira tutta l’attenzione, un importante membro della maggioranza comunica le sue dimissioni dalla presidenza della commissione Bilancio.
Lo fa con un comunicato non certo tenero con i suoi ex compagni di feste a bordo piscina, lanciando accuse gravi, nulla pare intimorirlo, affermando che l’operazione di sfiduciarlo sarebbe a detta sua una manovra per far approvare il bilancio senza gli opportuni controlli che la commissione da lui preceduta era tenuta ad effettuare: a denti stretti, in pratica, ci dice che su questo bilancio ci sono più ombre che luci».
Capitolo triste, Cardia lascia la guida della Commissione Bilancio
Il riferimento è dunque alle dimissioni di Mario Cardia – che va al Gruppo misto e, in pratica, tra i consiglieri di minoranza – dal vertice della Commissione consiliare “Bilancio” . Vertice rispetto al quale lo stesso centrosinistra l’aveva sfiduciato, rammenta Gioffrè.
«Lo fa, ripetiamo, lanciando accuse pesanti, è un fiume in piena, parla d’immobilismo politico di mancanza di democrazia e trasparenza amministrativa, che sta portando la città a perdere milioni di investimenti, città già allo sbando da otto anni ormai, sfiduciato perché ci voleva veder meglio nel Bilancio comunale che dovrebbe essere approvato tra qualche giorno, conclude che non va oltre per pietà!
La richiesta: il Prefetto e la Procura ascoltino Cardia
Accuse pesantissime che – così il segretario metropolitano della Fiamma tricolore – meriterebbero una reazione d’ufficio sia dalla Procura che da parte di chi sta seduto in un palazzo vicino, rappresentante di uno Stato , che dopo aver fatto giungere nelle casse comunali milioni di euro, non sente il bisogno di controllare questi milioni che fine faranno!
Chiediamo pertanto che il consigliere Cardia sia ascoltato da Sua Eccellenza il Prefetto, ed anche la Procura si attivi per chiedere lumi al presidente di Commissione sfiduciato al fine di verificare che il bilancio che verrà presentato sia reale e non frutto di giochi contabili volti a nascondere voragini e incapacità amministrative e burocratiche e politiche.
Lo chiediamo per quei cittadini onesti che non meritano questi teatrini, non meritano l’arroganza di chi in totale assenza di etica e di morale politica pensa ancora di poter fare i comodi suoi, solo perché i tempi lunghi della Giustizia glielo consentono».