La rappresentante di Impegno e identità in Consiglio s'è astenuta solo per le dichiarazioni politiche che hanno accompagnato la mozione sul Pnrr
Non è passata inosservata, agli occhi del centrosinistra, la posizione del consigliere comunale di Impegno e identità Filomena Iatì riguardo alla mozione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). E una severa censura riguardo alla sua astensione sul tema arriva da PriDe (Primavera democratica).
«E’ davvero incomprensibile l’astensione della consigliera Filomena Iatì sulla mozione approvata in commissione Bilancio per chiedere l’aumento della quota del Recovery Fund da destinare al Sud». Il consigliere Filippo Burrone di Primavera Democratica stigmatizza, in una nota stampa, la presa di posizione dell’esponente di minoranza. «Sul Recovery si gioca il futuro del nostro territorio» avverte Burrone, aggiungendo: «Oggi la sfida vede coinvolte le future generazioni. Non possiamo permetterci, come avvenuto in passato con lo scippo dei fondi FAS, di perdere questo treno. Tutti lo hanno compreso fuorché la Iatì, arroccata evidentemente su posizioni personalistiche contro uno o contro l’altro, ma non certo a favore dei cittadini reggini e meridionali che reclamano maggiore attenzione da parte del Governo. La mozione approvata dalla maggioranza dei consiglieri, compreso il leader del centrodestra e già candidato sindaco Nino Minicuci, dimostra come la partita non conosca colore politico».
«E’ una battaglia – avverte ancòra Burrone – che ognuno di noi deve combattere perché al Mezzogiorno vengano finalmente riconosciuti quei diritti e quella dignità fino ad oggi troppo spesso negati. Non ce lo inventiamo noi che il 37% delle risorse riservate al Meridione non sia sufficiente ad assottigliare le differenze che esistono fra i due lembi del Paese. Anche lo Svimez, sposando la causa dell’Anci e di numerosi amministratori del Sud, sottolinea come addirittura il 60% delle risorse non basterebbero ad eliminare le disuguaglianze fra Settentrione e Meridione d’Italia. Soltanto la consigliera Iatì, con la sua astensione, dimostra di non essersene accorta».
«Fa ancor più riflettere – fanno sapere da Primavera democratica – la circostanza secondo cui la Iatì, per sua stessa ammissione, avrebbe votato favorevolmente alla mozione qualora a questa non fosse seguita alcuna comunicazione da parte di partiti o esponenti politici. Nessuno, ovviamente, può limitare la libertà di opinione e di espressione di alcuno così per come stabilisce la nostra Costituzione. E a differenza della Iatì, noi accettiamo, sì perplessi, la sua curiosa presa di posizione, ma ciò non ci impedirà di continuare a gridare forte la nostra contrarietà a scelte che escludono e limitano il Sud da una piena e concreta possibilità di sviluppo e rilancio economico, sociale, civile ed occupazionale».