Comune di Reggio, Ripepi: i "manovratori" continuano a non volere un ufficio stampa...

Comune di Reggio, Ripepi: i “manovratori” continuano a non volere un ufficio stampa…

Redazione

Comune di Reggio, Ripepi: i “manovratori” continuano a non volere un ufficio stampa…

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sabato 28 Maggio 2022 - 18:45

Il segretario provinciale di Italia al centro: «Parola d’ordine, non disturbare il manovratore e i ‘fedelissimi’ dell’ “ufficio propaganda”»

REGGIO CALABRIA – «Il piccolo Falcomatà Paolo Brunetti, al pari del suo predecessore, scomunica solennemente l’ufficio stampa. Il facente funzioni non vuole assolutamente che venga istituito il più importante ufficio di comunicazione con la cittadinanza previsto dallo Statuto comunale».
Questo lamenta il consigliere comunale d’opposizione e segretario metropolitano di Italia al centro Massimo Ripepi.

«Non disturbare il manovratore…»

«Nel nuovo piano del personale – rileva Ripepi – non è, per il momento, prevista l’assunzione di un giornalista professionista prodromico all’attivazione dell’ufficio stampa. Il diktat è preciso, niente e nessuno deve disturbare l’efficientissimo “ufficio propaganda”, composto dai fedelissimi del sindaco, che funziona da anni con il preciso compito d‘ipnotizzare i cittadini, che non devono capire che a Reggio Calabria tutto sta morendo.     
Nell’era della trasparenza e del digitale, dove ogni notizia viaggia alla velocità della luce e tutto è reso pubblico e noto, l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria continua e reitera la sua azione di occultamento della quasi nulla azione politica amministrativa, escludendo dalle prossime assunzioni a concorso la fondamentale figura di un giornalista che deve gestire l’importantissimo Ufficio stampa».

Il precedente

Nella sostanza, la scelta è di gestire in modo diretto, ma con risorse economiche pubbliche, la propria comunicazione “personale” – ovviamente relativa alle funzioni politiche apicali -, non quella dell’intero Ente.
Non è un caso che dopo la conferma di Giuseppe Falcomatà alla guida di Palazzo San Giorgio sia stato istituito alla Città metropolitana un Ufficio stampa, sì, che però non è l’Ufficio stampa dell’Ente, ma è un organo di comunicazione alle dirette dipendenze del metrosindaco e trasversale a Palazzo Alvaro e Palazzo San Giorgio. Anche perché è stato varato ai ‘bei tempi’ in cui i due Enti erano guidati dalla stessa persona, cioè lo stesso Falcomatà: oggi, invece, complice la sospensione dopo la condanna in primo grado per l’affaire-Miramare, sono in sella due ‘facenti funzioni’ distinti (Carmelo Versace alla MetroCity, Paolo Brunetti a Palazzo San Giorgio).
L’Ufficio stampa del Comune rappresenterebbe invece «la finestra ufficiale prevista dallo Statuto per permettere ad ogni cittadino di conoscere quanto avviene dentro il palazzo del governo cittadino».

Personale, invertita la cronologia nel varo delle delibere

Ripepi sottolinea ancora come «abbiamo appreso in sede di Commissione Bilancio, per bocca della dirigente Jolanda Mauro, che l’Amministrazione comunale ha compiuto una serie di azioni palesemente contrarie all’assunzione di tale figura. Fatto gravissimo! – così, almeno, il presidente della Commissione consiliare ‘Controllo e garanzia’ del Comune -. Difatti, secondo la dirigente, in data 12 aprile è stata fatta prima la delibera del Piano del Fabbisogno che serve ad individuare i profili carenti all’interno dell’amministrazione e subito dopo la delibera, approvata dalla Cosfel, di rideterminazione della dotazione organica con le quantità di personale da assumere. Nella delibera del Piano del Fabbisogno non è stata prevista la figura dell’addetto stampa, nonostante le reiterate richieste della Segreteria generale, da cui lo stesso ufficio dipende.  Difatti sarebbe stato opportuno approvare prima la delibera di rideterminazione organica e poi quella del piano del fabbisogno in modo da prevedere anzitempo le figure carenti ed in primis quella dell’addetto stampa.

Allo stato attuale invece, grazie all’Amministrazione più scarsa della storia, che opera bene però per non costruire la finestra di collegamento con i cittadini, le lungaggini burocratiche diluiranno i tempi e saranno una buona scusa per non istituire l’importantissimo ufficio stampa – scrive il dirigente di Italia al centro -. Ieri Falcomatà, oggi i due piccoli cloni vogliono solo giornalisti a tempo determinato e di fiducia che sappiano tenere alto il nome dell’ufficio propaganda, unica grande opera realizzata da Giuseppe Falcomatà».

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