Niente piano di prevenzione della corruzione, David e Santalco interpellano il garante

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lunedì 12 Gennaio 2015 - 17:56

Secondo i due consiglieri ci si trova dinanzi «ad un clamoroso rallentamento nell’ applicazione di norme su cui dovrebbe essere alta la sensibilità generale e puntuale da parte dell’Amministrazione. Sul banco degli imputati finisce soprattutto il segretario/direttore generale Le Donne

La mancata approvazione da parte del Comune di Messina del Piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC) e predisposizione entro il 31.12.2014 della Scheda standard per la redazione della Relazione prevista dal Piano Nazionale Anticorruzione è diventata oggetto di una nota inviata al Presidente dell’Autorità Garante Anticorruzione, Raffaele Cantone, , da parte del capogruppo “Felice per Messina”, Giuseppe Santalco, e del capogruppo del Pd, Paolo David.

I due consiglieri comunali chiedono «ai sensi degli art. 4 e 5 del Regolamento ANAC in materia di esercizio del potere sanzionatorio dell’Autorità Anticorruzione per l’omessa adozione dei Piani Triennali di prevenzione della corruzione, dei Programmi triennali di trasparenza e dei Codici di comportamento, l’avvio dell’attività istruttoria volta ad individuare i motivi per cui il Comune di Messina non ha approvato i suddetti piani, con accesso da parte degli organi di polizia amministrativa o di organi con funzioni ispettive».

«Il mancato rispetto del termine, su un atto di esclusiva competenza della Giunta e su un itinerario di cui Responsabile unico del procedimento è il Segretario Generale/Direttore Generale del Comune di Messina, anche nel suo ruolo di Responsabile attività di prevenzione anticorruzione e della trasparenza – si legge in un comunicato – la dice lunga sulla continua mancanza di tempestività di questa Amministrazione che si distingue per la ritardata applicazione di leggi e regolamenti, anche in una materia così delicata come quella della “trasparenza e anticorruzione».

Secondo Santalco e David ci si trova dinanzi «ad un clamoroso rallentamento nell’ applicazione di norme su cui dovrebbe essere alta la sensibilità generale e puntuale da parte dell’Amministrazione Comunale ed in particolare del Responsabile sull’anticorruzione».

«Evidentemente – continuano i due consiglieri- le parole della Amministrazione Accorinti restano parole. Quelle del Consiglio Comunale quando non ascoltato si tramutano in pietre.

In diverse occasioni, in sede di civico consesso e di conferenza stampa abbiamo sollevato la questione. Siamo rimasti inascoltati e con noi tutti coloro che sulla legalità (non chiacchierata), ma applicata desiderano una vera svolta soprattutto nei confronti della struttura tecnica ed amministrativa del Comune».

Sul banco degli imputati finisce soprattutto il segretario/direttore generale Antonio Le Donne, «che, nonostante la sua esperienza, ancora non ha dimostrato di essere in grado di governare la macchina amministrativa/tecnica e dirigenziale del Comune».

A proposito dell’operato di Le Donne, Santalco e David lamentano gli scarsi risultati ottenuti con la riorganizzazione del personale e sottolineano che non è neanche riuscito «a far nominare l’OIV, con le gravi conseguenze relative alla mancata valutazione dei Dirigenti ed all’impossibilità di controllare l’applicazione delle norme relative alla trasparenza ed anticorruzione».

I due consiglieri de centro sinistra tornano quindi a mettere l’accento l'accento sulla questione del doppio-ruolo di Le Donne, che «per un verso dovrebbe essere il garante dell’attività del Consiglio Comunale, mentre per altro verso essendo decisamente troppo compromesso politicamente, alle volte come Giano bifronte è costretto a guardare sia al Consiglio che alla Giunta».

Santalco e David rimproverano inoltre a Le Donne di non avere« una impronta decisa nel rapporto con l'impianto burocratico dell'Ente registrandosi strappi e smagliature, come dimostrano le continue mancanze dei Dirigenti Comunali che troppo spesso non danno le dovute risposte come segnalato di recente dai Revisori dei Conti».

I due consiglieri si augurano che «l’intervento dell’ANAC possa indurlo ad adottare da subito il Piano Triennale di prevenzione della corruzione e l’aggiornamento di quello sulla Trasparenza per gli anni 2014/2016 ed acceleri le procedure per la nomina dell'OIV».

2 commenti

  1. Questo la dice lunga sulla nomina di Le Donne. Avvenuta prima ancora che fosse pubblicata dall’amministrazione Accorinti l’inserzione sul sito del ministero dell’interno per la selezione dei curriculum. Se a questo aggiungiamo il doppio incarico, sempre più raro nei grossi enti, profumatamente pagato il quadro è’ completo. Vergogna!

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  2. Questo la dice lunga sulla nomina di Le Donne. Avvenuta prima ancora che fosse pubblicata dall’amministrazione Accorinti l’inserzione sul sito del ministero dell’interno per la selezione dei curriculum. Se a questo aggiungiamo il doppio incarico, sempre più raro nei grossi enti, profumatamente pagato il quadro è’ completo. Vergogna!

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