Sicilia democratica ed un deputato di Sicilia Futura hanno rispettato gli annunci delle scorse settimane e dopo due interrogazioni pesantissime sull'incapacità amministrativa della giunta Accorinti oggi hanno depositato una mozione alla Regione per chiedere la verifica del commissariamento della città di Messina.
A Palermo la situazione di stallo sul fonte economico-finanziario di Palazzo Zanca è stata ribattezzata come il “caso Messina”. E mentre sull’asse politico Messina-Palermo l’ipotesi sfiducia dell’amministrazione Accorinti è rimasta solo sul piano degli annunci, degli attacchi, dei rimpalli e delle polemiche, in campo scendono ancora una volta i deputati di Sicilia Democratica che non hanno intenzione di mollare la presa. Il parlamentare Giambattista Coltraro era già intervenuto nelle scorse settimane con due interrogazioni in cui aveva parlato a muso duro di incapacità ammnistrativa della giunta Accorinti, insistendo sulla necessità di un commissariamento da parte della Regione. Coltraro aveva chiesto al governatore della Sicilia Crocetta e all'assessore agli Enti Locali Lantieri di avviare al più presto un'ispezione regionale al Comune di Messina, per valutare l'eventuale commissariamento della città. Annuncio che oggi si è trasformato in una mozione presentata all'Assemblea Regionale Siciliana dal capogruppo e dai deputati di Sicilia Democratica, Giambattista Coltraro, Carmelo Currenti, Salvatore Giuffrida, con l'aggiunta di Salvatore Lentini, di Sicilia Futura, proprio per chiedere "l’adozione di provvedimenti finalizzati al commissariamento del Comune di Messina e all’indizione di nuove elezioni per il rinnovo del Sindaco e del consiglio comunale".
Per i quattro firmatari è inaccettabile che i documenti contabili e finanziari indispensabili all’amministrazione comunale di Messina non siano ancora stati approvati dal consiglio comunale, e che la Giunta municipale non abbia approvato lo schema di bilancio 2015-2017. E anche se è vero che oggi è arrivato il parere dei revisori dei conti sul riaccertamento straordinari dei residui attivi e passivi e che nel pomeriggio la giunta dovrebbe depositare lo schema di bilancio, è anche vero che servirà ancora tempo per arrivare all’approvazione del previsionale 2015.
Per i quattro firmatari i tempi rischiano di allungarsi ancora: “Le procedure per l’espletamento dell’esame dello schema di bilancio, sempre che vengano resi pareri positivi, assorbiranno tutto il mese di aprile, nel quale sembrano essere cadenzate molteplici riunioni di Giunta e ai tempi suddetti devono aggiungersi quelli relativi alle sedute del Consiglio comunale che a sua volta dovrà esaminare il documento finanziario, indispensabile alla città”.
I deputati ricordano anche che l’Ente privo di bilancio approvato è paralizzato in ogni sua attività economica e istituzionale e sferrano un attacco pesantissimo al modus operandi dell’amministrazione: “Il comportamento del sindaco e della giunta appare incomprensibile, soprattutto alla luce dei proclami di risanamento del Comune di Messina, che invece vive uno dei periodi più bui della sua storia amministrativa”.
Per tutti questi motivi Sicilia democratica e Sicilia Futura ritengono che sussistano i motivi per lo scioglimento e sospensione ai sensi dell’articolo 141 del Dlgs 18.08.2000 n.267 e dunque chiedono al governo regionale e all’assessore alla Funzione Pubblica e autonomie locali di “verificare la sussistenza dei requisiti previsti dal Testo Unico sugli Enti locali per lo scioglimento e, conseguentemente, adottare i provvedimenti necessari affinché l’Amministrazione comunale di Messina venga commissariata per la mancata approvazione del bilancio”. Per gli esponenti politici Messina deve andare ad elezioni già nel prossimo mese di giugno. “Chiediamo che siano avviate le procedure che consentano ai cittadini messinesi di ritornare alle urne il prossimo 5 giugno, nella tornata elettorale per il rinnovo di sindaci e consigli di 28 Comuni dell’Isola".