Il deputato regionale del Pd chiede che siano inseriti anche i Comuni nebroidei
Le Zes (acronimo di Zona Economica Speciale) sono aree territorialmente delimitate, anche non adiacenti, che presentino un nesso economico funzionale ad almeno un’area portuale, istituite per creare “condizioni favorevoli che consentano lo sviluppo, in alcune aree del Paese, delle imprese già operanti, nonché l’insediamento di nuove imprese”, attraverso una drastica semplificazione amministrativa e la possibilità di accedere a forti sgravi fiscali.
Per legge spetta esclusivamente alla Regione proporre l’ istituzione di una Zes “specificando le caratteristiche dell’area identificata”, cosicché sulla base della proposta del governo Musumeci (peraltro giunta all’esame governativo per ultima), lo scorso 15 giugno il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, ha firmato il decreto istitutivo di due Zes siciliane, per un totale di quasi 6 mila ettari tra aree portuali, retro-portuali e aree di sviluppo industriale.
La Zes della Sicilia Orientale individua nella Città Metropolitana di Messina l’area industriale di Villafranca Tirrena e di Milazzo-Giammoro, il retroporto di Milazzo, il porto di Messina e la zona della fiera, “lasciando fuori buona parte del territorio dell’area metropolitana che si caratterizza per i suoi insediamenti artigianali e industriali, nonché per i suoi porti e retro-porti di significativa rilevanza economica – dice il deputato regionale del Pd, Franco De Domenico -. In particolare sono state escluse le aree artigianali, industriali, portuali e retro-portuali appartenenti ai comuni dei Nebrodi di Santo Stefano Camastra, Capo d’Orlando, Torrenova, Rocca di Caprileone, Patti e Sant’Agata di Militello, senza una adeguata motivazione e soprattutto in contrasto con i criteri che lo stesso Governo regionale si era dato con la delibera di Giunta regionale n. 187 del 2 maggio 2019, e con le relative linee guida”.
De Domenico ha presentato un’interrogazione urgente “per sapere se il Governo regionale ritiene avviare una procedura urgente volta ad integrare la Zes della Sicilia Orientale, inserendo, anche se in ritardo, i Comuni nebroidei, eliminando finalmente questo ingiusto pregiudizio economico-finanziario e amministrativo. Mi chiedo come l’ampio plotone di deputati messinesi della maggioranza, ed in particolare l’assessore messinese e nebroideo della giunta Musumeci, giustifichino questo ennesimo scippo del Governo regionale ai danni dei cittadini dei Nebrodi”.