Asegnalare la situazione la FIMMG Formazione Sicilia dopo una nota inviatagli dai medici vincitori di concorso.
175 medici vincitori di concorso rischiano di non poter partecipare al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale.
La denuncia arriva dai medici vincitori e dalla Fimmg, Formazione Sicilia, che sottolinea come questa situazione lede non solo i medici ma tutto il sistema sanitario regionale.
LA DENUNCIA
“In Sicilia, ad oggi non sono state avviate le procedure da parte dell’Assessorato della Salute per permettere ai medici vincitori di concorso in medicina generale, triennio 2019/2022, di ufficializzare la loro volontà di partecipare al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale”.
Questo è quanto è stato denunciato dal responsabile nazionale comunicazione FIMMG C.A., Giuseppe Zagami, che ha, inoltre, segnalato come la richiesta di sbloccare le iscrizione è stata fatta pervenire sia all’Assessorato alla Salute sia al DASOE giusto una settimana fa.
” In un momento delicato come quello che stiamo vivendo – spiega Zagami– risulta difficile comprendere il motivo di un ritardo così considerevole nel fare accettare ai colleghi vincitori di concorso il posto che spetta loro. Questo comporta gravi danni per i 140 medici in posizione utile, più i 35 del Decreto Calabria. Ottenere lo status giuridico di corsista iscritto al CFSMG rappresenta un passaggio molto importante per tutti i vincitori, in primis per lo spostamento in fascia di priorità nella convocazione per gli incarichi di sostituzione di Continuità Assistenziale, che avverranno nel giro di poco, ma soprattutto per la grande opportunità di partecipare all’assegnazione delle zone carenti della Medicina Generale per l’anno 2020, pubblicate in Gazzetta il 24 Aprile, con scadenza 13 Maggio; opportunità ottenuta, lo ricordiamo, grazie alla FIMMG”.
DANNI E RIPERCUSSIONI
Il perdurare di questo ritardo non solo rappresenterebbe un danno per i medici vincitori di concorso, ma soprattutto per tutto il sistema sanitario regionale. Infatti, come spiegato da Zagami, i medici andrebbero a concorrere per zone che altrimenti resterebbero vuote con un danno per l’intera popolazione.
“Peraltro i danni non si limitano solo a questo – conclude Zagami – bisogna considerare tutto quello che comporta la diminuzione in termini di mancata assistenza per la popolazione sul territorio. Insomma una scelta non molto ragionata, come direbbe qualcuno. In un periodo di grande bisogno e necessità sul territorio, per cui questi colleghi potrebbero dare il loro contributo attivamente, prestando servizio, si sceglie invece di non procedere con l’iscrizione. Ci aspettiamo un cambiamento radicale, che possa trovare come movente il bene dei colleghi e dei cittadini tutti”.