Condera, il quartiere è un brulichìo d'immondizia - FOTOGALLERY

Condera, il quartiere è un brulichìo d’immondizia – FOTOGALLERY

Mario Meliado

Condera, il quartiere è un brulichìo d’immondizia – FOTOGALLERY

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lunedì 14 Giugno 2021 - 15:30

Dalla via d’accesso al Cimitero centrale al Centro gestione del sistema idrico, il quartiere straripa di spazzatura gettata a casaccio

La via d’accesso al Cimitero centrale? Certo. Di sicuro, anche il Centro gestione del sistema idrico. E poi marciapiedi e angoli vicini alle altre attività produttive della zona…
Siamo a Condera, zona alta di Reggio Calabria. Via Eremo Condera, ben nota anche perché fondamentale via di collegamento verso il Cimitero centrale, è sempre, costantemente costellata di spazzatura gettata a caso. Sui marciapiedi, appunto. In strada. E non certo col raziocinio della differenziata.
In parecchi casi, gli involti con dentro i resti, tutt’altro che correttamente smaltiti, finiscono sulla carreggiata: passa un’auto, poi l’altra. Sotto le loro ruote, se anche gli involucri erano ancòra integri, ovviamente si aprono e lasciano il lerciume libero di propagarsi sull’asfalto, in mille rivoli.

Ecco allora che si possono avvistare scarpe e mattonelle rotte, sacchetti d’immondizia che spuntano ovunque, ciabatte, pezzi di mobili, sacchi neri tra i cespi di gramigna a bordo strada. Cassette della frutta, cassette in legno a quintali come se l’intera popolazione di Condera vivesse solo di pere mele banane ananas senza bere né mangiare nient’altro. Bottiglie di vetro in frantumi oppure anche no, intere, tutte insieme ma rigorosamente non differenziate perché noi, Tari, non ne paghiamo (e quindi i mastelli non li abbiamo).

Giusto davanti al cosiddetto “Telecontrollo”, sempre lungo via Eremo Condera, “spazzatura selvaggia” finisce anche in una sorta di fossato naturale che, altrettanto naturalmente, con la pioggia è diventato un putrido acquitrino. E quindi pure i sacchetti, e il loro contenuto, lo diventano.
Nei pressi della carrozzeria-verniciatura a forno, poi, un’ammucchiata di cartoni giace in bella vista. E un gatto lì accanto prima si lecca i baffi dai resti di chissà quale schifosissimo pasto improvvisato in strada, poi alla vista del flash scappa via dietro il cancello.

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