Croce fa il punto della situazione finanziaria: "Sono pessimista, il dissesto è dietro l'angolo"

Croce fa il punto della situazione finanziaria: “Sono pessimista, il dissesto è dietro l’angolo”

Ma. Ip.

Croce fa il punto della situazione finanziaria: “Sono pessimista, il dissesto è dietro l’angolo”

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Ma. Ip. |
lunedì 12 Novembre 2012 - 09:13

Nel pomeriggio il commissario del Comune relazionerà sullo stato economico di palazzo Zanca, dopo l’incontro di venerdì scorso alla Corte dei Conti, ma in mattinata all'incontro con la segretaria nazionale della Cgil, Susanna Camusso, ha anticipato il suo pessimismo. In caso di riscontro negativo da parte dell’organo di controllo, il Movimento 5 Stelle chiede che venga dichiarato subito il dissesto

Dissesto o àncora di salvezza? Dopo l’incontro palermitano alla Corte dei Conti, il ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, si è detto “moderatamente ottimista” in attesa dell’esito ufficiale. “Il Comune di Messina – ha affermato Coglitore – chiederà di accedere al Fondo di rotazione antidissesto previsto dal decreto 174/2012 recentemente modificato che fa rientrare Messina tra i possibili beneficiari del fondo messo a disposizione dal Governo”.

L’organo di controllo dovrà valutare la situazione finanziaria del Comune, alla luce dell’incontro e della relazione redatta dall’area economica di palazzo Zanca. A Palermo, erano presenti anche il dirigente del dipartimento programmazione e bilancio, Giovanni Di Leo, e il commissario del Comune di Messina, Luigi Croce.

E il commissario Croce, oggi pomeriggio alle 16, terrà una conferenza stampa, nella sala Falcone-Borsellino di palazzo Zanca, in cui farà il punto della situazione finanziaria comunale. Croce è di parere opposto rispetto a quello di Coglitore: “Oggi è una crisi economica, sociale ed occupazionale che sta travolgendo la città – ha detto Croce – basti ribadire che la maggiore istituzione della città, il Comune, non è in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti, di far fronte agli impegni assunti con i fornitori, di garantire adeguatamente i servizi pubblici essenziali. Il pericolo del dissesto è dietro l’angolo. Qualche giorno fa siamo stati convocati dalla Corte dei Conti per dar conto della situazione. Abbiamo spiegato lo stato dell’arte e tentato realisticamente di allontanare il pericolo, ma sono pessimista e dobbiamo passare agli interventi concreti per provare a scongiurarlo: tagliare gli sprechi, correggere le cose che non funzionano, modificare i comportamenti che si sono rilevati perdenti e così via. Per far ciò, però, nessuno può chiamarsi fuori. E’ indispensabile che tutti (istituzioni, politici, forze sindacali) si rimbocchino le maniche, e, accantonando diversità di appartenenza o di opinioni, offrono il proprio contributo per affrontare e risolvere i non facili problemi da risolvere. Solo così sarà possibile salvare questa città da un dissesto che sarebbe un dramma sociale di proporzioni incalcolabili”.

Intanto il Movimento 5 Stelle di Messina rende nota la propria posizione in merito alla vicenda: “La speranza di evitare il default è ormai ridotta al lumicino, non si tratta di una scelta politica, ma di un fatto tecnico da appurare secondo parametri di legge ben definiti. Se la Corte dei Conti riscontrerà questi parametri negativi, riteniamo che questo passo, seppur drammatico, vada fatto ora. L’eventuale dichiarazione di dissesto avrà l’indubbia conseguenza di:
– Adempiere ad un atto dovuto per legge poiché il bilancio comunale non è in alcun modo giustificabile, e proseguire sulla strada attualmente percorsa significherebbe eludere in modo pesante la legge senza di fatto avere alcuna possibilità di recupero, ed aggravare in modo sempre più pesante una situazione finanziaria ormai insopportabile;
– Rendere visibile, certificata ed ascrivibile “la responsabilità” del fallimento alla classe politica e dirigenziale che in questi anni ha gestito la città;
– Garantire maggiore serenità di lavoro alla macchina pubblica, liberandola dall’assillo dei pignoramenti e creditori;
– Obbligare l’organo amministrativo comunale a concentrarsi unicamente sulle necessità reali della città”.
(Ma. Ip.)

20 commenti

  1. NON SONO PER IL DISSESTO,spiego al MOVIMENTO 5 STELLE perchè.Auspico che la CORTE non provveda ad assegnarci un termine per l’adozione delle misure correttive previste dall’art.1,co 168,della 266 del 2005,ci permetterebbe di avviare la deliberazione di ricorso alla procedura di riequilibrio,da trasmesttere,entro 5 giorni dalla data di esecutività,alla CORTE e al MINISTERO dell’INTERNO.Il ricorso alla procedura sospende temporaneamente la possibilità per la CORTE di assegnarci il termine per l’adozione delle misure correttive.Ci sarà un primo effetto,le procedure esecutive intraprese contro il Comune saranno sospese dalla data di deliberazione di ricorso alla procedura di riequilibrio,fino alla data di approvazione o di diniego di approvazione del piano di riequilibrio.Il Consiglio Comunale entro il termine perentorio di 60 giorni dalla data di esecutività della delibera,dovrà approvare un piano di riequilibrio della durata massima di 5 anni,compreso quello in corso. Il piano deve tenere conto di tutte le misure necessarie a superare le condizioni di squilibrio e contenere: a)le eventuali misure correttive adottate in considerazione dei comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria e del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno;b)la puntuale ricognizione, con relativa quantificazione, dei fattori di squilibrio rilevati, dell’eventuale disavanzo di amministrazione risultante dall’ultimo rendiconto approvato e di eventuali debiti fuori bilancio;c) l’individuazione, con relative quantificazione e previsione dell’anno di effettivo realizzo, di tutte le misure necessarie per ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio, per l’integrale ripiano del disavanzo di amministrazione accertato e per il finanziamento dei debiti fuori bilancio entro il periodo massimo di 5 anni, a partire da quello in corso; d)l’indicazione, per ciascuno degli anni del piano di riequilibrio, della percentuale di ripiano del disavanzo di amministrazione da assicurare e degli importi previsti o da prevedere nei bilanci annuali e pluriennali per il finanziamento dei debiti fuori bilancio.Ai fini della predisposizione del piano,Palazzo Zanca sarà tenuto ad effettuare una ricognizione di tutti i debiti fuori bilancio riconoscibili ai sensi dell’articolo 194. Per il finanziamento dei debiti fuori bilancio,il Comune potrà provvedere anche mediante un piano di rateizzazione, della durata massima pari agli anni del piano di riequilibrio, compreso quello in corso, convenuto con i creditori.Si potrà deliberare le aliquote o tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita, anche in deroga ad eventuali limitazioni disposte dalla legislazione vigente; sarà soggetto ai controlli centrali in materia di copertura di costo di alcuni servizi,sarà tenuto ad assicurare, con i proventi della relativa tariffa, la copertura integrale dei costi della gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e del servizio acquedotto; sarà soggetto al controllo sulle dotazioni organiche e sulle assunzioni di personale; sarà tenuto ad effettuare una revisione straordinaria di tutti i residui attivi e passivi conservati in bilancio, stralciando i residui attivi inesigibili o di dubbia esigibilità da inserire nel conto del patrimonio fino al compimento dei termini di prescrizione, nonché una sistematica attività di accertamento delle posizioni debitorie aperte con il sistema creditizio e dei procedimenti di realizzazione delle opere pubbliche ad esse sottostanti ed una verifica della consistenza ed integrale ripristino dei fondi delle entrate con vincolo di destinazione; sarà tenuto ad effettuare una rigorosa revisione della spesa con indicazione di precisi obiettivi di riduzione della stessa, nonché una verifica e relativa valutazione dei costi di tutti i servizi erogati dall’ente e della situazione di tutti gli organismi e delle società partecipati e dei relativi costi e oneri comunque a carico del bilancio dell’ente; può procedere all’assunzione di mutui per la copertura di debiti fuori bilancio riferiti a spese di investimento in deroga ai limiti previsti,nonché accedere al Fondo a condizione che si sia avvalso della facoltà di deliberare le aliquote o tariffe nella misura massima e che provveda alla alienazione dei beni patrimoniali disponibili non indispensabili per i fini istituzionali e alla rideterminazione della dotazione organica fermo restando che la stessa non può essere variata in aumento per la durata del piano di riequilibrio.Caro 5 STELLE VI SEMBRA POCO,che CROCE e questo mediocre CONSIGLIO facciano il lavoro sporco e di verità,prima delle prossime elezioni?

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  2. Concordo col M5S.

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  3. Sarebbe il caso che TempoStretto facesse chiarezza sulle conseguenze che COMPORTA la dichiarazione di Dissesto finanziario del Comune di Messina.
    Per citarne solo una (ecco perchè i politici locali si stanno “affannando” in questi giorni così tanto per evitarlo…).
    Le conseguenze sugli amministratori sono limitate a quelli che la Corte dei conti ha individuato come i responsabili del dissesto imputando loro i danni per dolo o colpa grave, nei cinque anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario.
    Gli amministratori così riconosciuti responsabili non possono ricoprire, per un periodo di cinque anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali o di rappresentante di tali enti presso istituzioni, organismi ed enti pubblici o privati, quando, valutate le circostanze e le cause che hanno determinato il dissesto, si accerti che questo è diretta conseguenza delle azioni od omissioni per le quali l’amministratore è stato riconosciuto responsabile.
    L’interdizione temporanea dai pubblici uffici può essere considerata una sanzione accessoria ed automatica a quella principale della condanna patrimoniale.
    Non in ultimo (nè per ultimo) l’aumento AL MASSIMO POSSIBILIE delle aliquote di TUTTE le tasse comunali sulla popolazione e la RIDETERMINAZIONE della pianta organica del Comune (ossia:altro che aumento dell’orario di lavoro dei precari, premi di produzione,straordinari a go go…)

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  4. ALLORA leggo che
    << Il Consiglio Comunale entro il termine perentorio di 60 giorni dalla data di esecutività della delibera,dovrà approvare un piano di riequilibrio della durata massima di 5 anni,compreso quello in corso >> ma mariedit questo consiglio comunale ? Il fatto è che una così delicata vicenda comporta che i consiglieri siano dotati di competenze e conoscenze che, non mi pare siano presenti. Il livello culturale ( e qui i partiti hanno grosse reponsabilità ) e professionale di codesti rappresentanti dei cittadini è ai minimi storici. Ho visto sedute in cui la lingua italiana faceva fatica ad essere utilizzata. Poi credo che il Comune di Messina non sia più in grado di stipulare mutui ( come garantisce la restituzione ? ). Questa decisione spettava ad una Giunta al pieno delle sue responsabilità con un consiglio compatto e coeso non certo al povero Croce messo di fronte al baratro. Stiamo chiedendo ai consiglieri di fare quello che in 5 anni non hanno fatto ? Ma hanno credito per farlo?

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  5. Il dr. Croce non può, anzi non deve, nascondere il sole con la rete. Tutti, dico tutti, adesso, conosciamo la reale situazione finanziaria del Comune di Messina che riflette, senza indugi, lo stato di “dissesto finanziario”, da anni conclamato. Non si faccia coinvolgere in questo fallimento che, al momento è da attribuirsi a tutta la classe politica messinese, sia di destra che di sinistra che ha governato la nostra città in questo ultimo decennio.. Anche i ragazzi del “movimento 5 stelle” che vedo dal “viso poulito” hanno compreso la gravità che sta attanagliando il Comune di Messina, e di essi si è certi che non bisogna avere paura perché non ricattabili né tanto meno da zittire. Ed allora in consiglio da chi ha vissuto fra i conti delle pubbliche amministrazioni per oltre in trentennio, Si presenti in conferenza stampa per illustrare la delibera che sottoporrà al Consiglio Comunale relativa alla dichiarazione di dissesto finanziario del Comune d Messina. Non si deve preoccupare poiché esiste la certezza che il l’intero consiglio comunale si opporrà alla approvazione di detta delibera dato che tutto lo schieramento politico, centro destra e centro sinistra, coinvolti al fallimento della nostra città, formeranno una coalizione per impedire che venga dichiarato il dissesto finanziario del Comune di Messina, sicuramente a loro attribuibile . Di questo deve esserne certo. ma, almeno Lei, dr., Croce avrà dimostrato di non essere ne ricattabile me persona che sconosce, per carenza di professionalità o, peggio, per incompetenza, la realtà finanziaria del nostro Comune. A tutto questo la conferenza stampa da ella convocata fornirà le giuste risposte.

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  6. Vorrei chiedere a chi ha commentato precedentemente l’articolo, chi concederà mutui o finanziamenti a un Comune in dissesto finanziario privo di garanzie ?

    Se esiste, cortesemente lo faccia sapere all’intera collettività per la richiesta di finanziamenti a tutte quelle famiglie già censite come clienti a rischio per il pagamento di rate scadute non pagate, perché senza stipendio.

    Grazie.

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  7. Dott. Croce, Lei è a conoscenza della vera situazione contabile !!!!
    Certamente, sa meglio di tutti che, i vari politici Messinesi non vorranno MAI il dissesto, ovviamente non per il bene dei Lavoratori o della Città. Solamente perché sanno che dovranno andarsene a casa. E poi che dire dei Sig. Dirigenti “Pappa e ciccia con il consiglio comunale”.

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  8. Mariedit:
    Mi siddiu puru mu leggiu! In sintesi, chi voi diri?

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  9. x MARIEDET comprendo che non sempre si puo’ essere sintetici..tuttavia quando puoi ti sarei grato facessi uno sforzo. grazie. complimenti comunque per i contenuti dei tuoi interventi.

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  10. – Garantire maggiore serenità di lavoro alla macchina pubblica, liberandola dall’assillo dei pignoramenti e creditori;

    Bella questa del M5S. Oh, voi creditori del Comune che avete svolto lavori per questo, fornito servizi e prestato somme di denaro: sapete che vi diciamo? Attaccatevi al *****.

    A parte la battuta infelice, mi domando con quale faccia si dica alle imprese private (che retribuiscono i dipendenti puntualmente, pur con mille sacrifici, che sono sommerse da miriadi di adempimenti – vedi il DURC -, che aspettano di vedere per anni i loro lavori liquidati dagli enti pubblici) che non verranno pagate, perchè la “macchina pubblica deve liberarsi dal vostro assillo”!

    Congratulazioni, M5S. 7+

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  11. Il dottor Croce, persona corretta e di buon senso, ha un solo compito. Scoperchiare il pentolone che ha tenuto sul fuoco per tanti anni il centrodestra del sig. Buzzanca & Co.. Noi cittadini messinesi non siamo per niente contenti che abbia elevato al massimo il balzello dell’IMU, com ha dichiarato anche oggi nel convegno della CGIL, ma lo saremo ancora meno se Egli non farà piena luce sulla reale situazione economica delle casse comunali, individuando i colpevoli. Non possono e non debbono farla franca. La cittadinanza ha bisogno di sapere la verità. Se un uomo di legge come Lui non riesce a farlo, allora abbiamo perso tutte, ma proprio tutte, le speranze.

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  12. CastorinaCarmelo 12 Novembre 2012 14:57

    Questi del movimento a cinque stelle sono dei populisti pericolosi, così facendo porteranno il dissesto operato da sindaco e amministratori alle famiglie dei dipendenti onesti che si sono guadagnati e si guadagnano il pane giornalmente. Vorrei vedere chiaro sulla verginità di tanti “grilletti”, FORSE IERI TANTI DI LORO BACIAVANO LE MANI al all’ex sindaco e compagni.
    Bisogna essere cauti e umili quando c’è in gioco il futuro e il pane di tanti padri di famiglia…..

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  13. Mi perdoni gent.mo Eclips3, ma quantomeno lei sa in cosa consiste il dissesto finanziario di un comune? Sa cosa comporta per il comune? Per gli amministratori? Per i creditori? Per i cittadini?
    Sarò più chiaro:HA CAPITO COSA HA VOLUTO DIRE IL MOVIMENTO 5 STELLE?
    E che cosa vuol dire “assillo” nel contesto del dissesto finanziario?
    Io temo di no…
    Piuttosto che fare commenti inopportuni sarebbe il caso che PRIMA si documentasse. Cordialità

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  14. X MARIEDET, Sig.re o sig.ra,abbiamo capito che lei capisce,ma faccia capire anche agli altri quello che capisce lei.oppure è lana caprina?Poi ,a noi poveri ignoranti è inutile che ci parla da professore,dica pane al pane in parole comprensibili e semplici e non ci tedei con ragionamenti da dotato

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  15. Burrascanu, te lo sintetizzo io:
    SARANNO UCCELLI PER DIABETICI – PER TUTTI – amministratori compresi (finalmente!)

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  16. Il termine “populista” affibiato al M5S è quello più inflazionato, poteva aggiungere anche:antipolitico, demagogo, antidemocratico…
    Il dissesto finanziaro del comune di Messina non lo stabilirà il M5S, nè tantomeno nè è stato l’artefice…
    Piuttosto che “veder chiaro” nel M5S e nei suoi attivisti dovrebbe veder meglio ai consensi (a migliaia!) che ANCOR OGGI hanno ottenuto “certi personaggi” nella sua città.

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  17. Intanto col dissesto si regolarizza la posizione retributiva di tutti i lavoratori, per dirla alla popolare, stipendi certi e con regolarità. Per quanto riguarda i cittadini messinesi, questi giù pagano le tasse nelle percentuali massime previste dalla legge, quindi di più non si può. Ad essere preoccupati sono i politici che, nel caso in cui la Corte dei Conti li ritiene colpevoli del dissesto, non potranno fare politica per 10 anni. Ecco perché tremano. Detto questo i grilletti, come li definisci, non sono asserviti a nessuno, ma fanno parte di un movimento non populista, ma di contestazione popolare. Vedo che anche tu contesti, ed allora sei un populista?. Anche io contesto perché ritengo che tutta questa classe politica di destra, di centro e di sinistra, ci ha ridotto al lastrico ed alla miseria. Anche, purtroppo. fata l’età che mi ritrovo, non posso ritenermi un grilletto, ma un grillo adulto, certamente. Ti sei chiesto chi ci ha, anzi ti ha ridotto in questi condizioni?. A mangiare ed a scialacquare sono sempre gli stessi e la politica non è più una missione, ma unna mangiatoria con caratteristiche professionali

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  18. grazie ,sono ca quinta elementare è mi veni difficili capire.a lei u capia: sunu cavoli amari per quei signori.e ci voli tantu a sintetizzare.

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  19. BURRASCANU ha sinceramente ragione, non quella dei fessi. Sintetizzo: la Corte dei Conti chiude un occhio, anche perchè ha un interlocutore serio,Luigi CROCE.Il Consiglio Comunale delibera la procedura per il ricorso al PIANO di RIEQUILIBRIO, lo fa comunicandolo a Corte e Ministro degli Interni. CROCE, COGLITORE e DI LEO predispongono il piano di lacrime e sangue, alcuni punti sono elencati nel precedente commento, il Consiglio lo vota entro 6o giorni. A questo punto se Roma dovesse credere al piano di riequilibrio, il Comune potrà godere della forte anticipazione dal Fondo di Rotazione,da rimborsare in una decina d’anni. BUZZANCA ( PDL ),GENOVESE (PD ) D’ALIA (UDC ),lasciano il lavoro sporco, molto sporco, a Luigi CROCE, che ha l’autorevolezza per iniziarlo e lasciarlo poi in eredità ai nuovi amministratori. Prevedo che lasceranno a RESET o al MOVIMENTO 5 STELLE l’onere di portarlo a termine.

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  20. Parlo perchè so perfettamente cosa dico.
    I creditori si vedrebbero le loro spettanze spalmate, minimo, in 5 anni.
    Certo che se chiudono le aziende private (quelle che sono rimaste), perchè il comune non paga, sarà mica un problema per Messina, no?
    A me non interessa un fico secco se il comune va in dissesto.
    Chi è causa del suo mal pianga sè stesso.
    Chi ha elemosinato un posto pubblico, credendo di trovare l’eldorado, sperimenterà la durezza del redde rationem.
    La Tatcher non si sbagliava quando diceva: “Prima o poi i soldi degli altri finiscono”.
    Ecco, i dipendenti pubblici vivono coi soldi degli altri. Questi hanno cominciato a finire nel 2008. Ora tocca a loro.
    Che maledicano sè stessi, i politici cui si sono affidati e i dirigenti comunali che hanno fatto le magie per nascondere la polvere sotto il tappeto.

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