“Dalla Gestione dei Rifiuti all’ArtEcoDesign in Azienda. Metodi e Strategie” è il titolo del convegno tenuto da Confindustria. L’obiettivo è quello di mitigare gli impatti ambientali, sensibilizzare al riuso dei materiali, favorire le sinergie tra l’arte e l’impresa, diffondere la cultura dello Sviluppo Sostenibile
Si è svolto il workshop “Dalla Gestione dei Rifiuti all’ArtEcoDesign in Azienda. Metodi e Strategie”, promosso dal Gruppo Giovani di Confindustria Messina e diretto dall’Ing. Linda Schipani di Ecolab.
Le imprese chiamate a operare in un mercato globale perseguono, nel loro percorso di sviluppo e crescita economica, una strategia atta a generare ricchezza, e, allo stesso tempo, a “sostenere” l’equilibrio tra il soddisfacimento delle presenti esigenze e la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie. Proprio pensando alle generazioni future, i Giovani Imprenditori hanno voluto promuovere questa iniziativa volta a sensibilizzare sull’ “ArtEcoDesign”.
Creare arte e design da scarti di processo industriale consente di mitigare gli impatti ambientali, sensibilizzare al riuso dei materiali, favorire le sinergie tra l’arte e l’impresa, diffondere la cultura dello Sviluppo Sostenibile, far crescere l’azienda in termini di visibilità, qualità e rispetto dell’ambiente.
È stato presentato un modello strategico applicabile ad ogni realtà produttiva per generare, attraverso la gestione virtuosa dei rifiuti, un sistema di sostenibilità ambientale ad elevata valenza culturale e sociale. Linda Schipani, ingegnere ambientale, ha illustrato la strategia attivata con il suo laboratorio Ecolab, in cui l’ “ArtEcoDesign” assume la valenza di un’iniziativa imprenditoriale che interagisce con le realtà industriali per generare, attraverso la gestione degli scarti d’impresa, nuovi prodotti e innovativi processi, atti a mitigare gli impatti negativi sull’ambiente.
Il giornalista e critico d’arte Gigi Giacobbe si è soffermato sul rapporto tra arte e sostenibilità, poiché: “l’ArtEcoDesign è un modo per trasformare e valorizzare qualsiasi materiale di scarto. L’arte del riciclo dovrebbe avere come imperativo categorico quello di vedere con occhi nuovi i prodotti di rifiuto”.
È stato illustrato anche un business plan di progetto aziendale volto alla valorizzazione degli scarti di produzione; tra i punti di forza strettamente economici, evidenziati dal consulente d’impresa Giovanni Canfora, l’ottimizzazione delle risorse e l’approvvigionamento di materie prime a costo ridotto.
“Il normale ciclo di vita di un prodotto – ha concluso il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Messina, Simona Caratozzolo – si suddivide in quattro fasi: creazione, produzione, utilizzo e smaltimento. Come Giovani vogliamo puntare alla sensibilizzazione di visioni alternative, e non sostitutive, dello smaltimento dello scarto, che consentano di allungare il ciclo di vita dei materiali e dare una connotazione positiva al rifiuto industriale”.