Il provvedimento conferma l'operazione della Dia del 2020. A Nunzio Ruggeri erano già stati confiscati altri 8 milioni di euro
MESSINA – Per gli investigatori è socialmente pericoloso e sospettato di usura. Arriva la seconda confisca per Nunzio Ruggeri, imprenditore delle carni di Naso. La Direzione investigativa antimafia ha eseguito la confisca beni di un ingente patrimonio dal valore di circa 7 milioni di euro. Il decreto è della corte d’Appello che ha confermato il sequestro del 2020 rendendo definitivo il passaggio allo Stato per 7 milioni sui 9 richiesti dalla DDA di Messina che ritiene l’imprenditore “soggetto socialmente pericoloso. A Ruggeri erano già stati confiscati 8 milioni di euro.
L’imprenditore è stato menzionato da un collaboratore di giustizia come operatore economico vicino ad ambienti mafiosi “nebroidei” e “tortoriciani”. L’attività investigativa della Dia avrebbe permesso di accertare come l’imprenditore nel periodo dell’indagine, pur non avendo formalmente dichiarato redditi sufficienti a giustificare le rilevanti disponibilità economiche, sarebbe riuscito ad accrescere il proprio patrimonio personale ed imprenditoriale ricorrendo anche all’intestazione di beni a congiunti e parenti.
Sotto chiave sono finiti: la quota pari al 50% di società nonché la quota pari al 20% del Fondo consortile di un Consorzio; 17 unità immobiliari (fabbricati e terreni); 20 mezzi personali ed aziendali e vari rapporti finanziari.