Il solito impietoso paragone tra i due aeroporti che servono Messina. E i motivi per i quali alla fine la scelta è quasi sempre obbligata
9 milioni 120mila 913 passeggeri, un incremento del 15,25 % rispetto all’anno precedente. Nel 2017 l’aeroporto di Catania si conferma il sesto italiano, arrivando persino a tallonare Milano Linate, che di passeggeri ne ha totalizzati poco più di 9 milioni e mezzo, restando stabile e perdendo una posizione a favore di Venezia che, con un incremento vicino all’8 %, sfonda il muro dei 10 milioni.
I primi tre aeroporti italiani restano Roma Fiumicino (41 milioni, – 2 %), Milano Malpensa (22 milioni, + 14 %) e Bergamo (12 milioni 336mila, + 10 %). Unico aeroporto a crescere più di Catania è Napoli, addirittura +26,6 %, settimo con 8 milioni 577mila passeggeri. Poi vengono Bologna (8 milioni 200mila, +6,7 %), Roma Ciampino (5 milioni 885mila, + 9,1 %) e Palermo (5 milioni 775mila, + 8,4 %).
Se si considerano i sistemi Roma (Fiumicino + Ciampino 47 milioni di passeggeri) e Milano (Malpensa + Linate + Bergamo 44 milioni di passeggeri), solo Venezia è l’altra città che supera Catania. Lo scalo etneo, del resto, a parte il piccolo Comiso, è il riferimento per 7 delle 9 province siciliane, mentre le altre due, Palermo e Trapani, possono contare su un’infrastruttura propria. Una distribuzione inadeguata, dovuta alla presenza di piste militari trasformate in civili (Trapani e Comiso), che penalizza più di ogni altra la provincia di Messina, la più grande sprovvista di aeroporto e, soprattutto la costa tirrenica, distante da tutti.
In crescita tutti i grandi aeroporti, fino alla 19esima posizione, occupata da un altro scalo occasionalmente usato dai messinesi, quello di Lamezia (2 milioni 545mila, + 1 %). Seguono Brindisi (2 milioni 321mila, -0,4 %), Alghero (1 milione 321mila, – 1,8 %), Trapani (1 milioni 292mila, – 13,4 %) e Genova (1 milione 249mila, – 1,6 %).
Poi gli scali che non raggiungono il milione di passeggeri, ma tra questi solo due superano la soglia del mezzo milione: Trieste (780mila, + 7,3 %) e Pescara (667mila, + 16,7 %). La sfiora Ancona (485mila, stabile), poi Comiso (437mila, – 5 %) e, finalmente, al 28esimo posto, Reggio Calabria (381mila 442, – 21,4 %), su un totale di 32 aeroporti attivi, più quelli di Lampedusa e Pantelleria. In pratica, con meno passeggeri di Reggio ci sono solo Rimini (305mila, + 26,6 %, nel 2011 era andato vicino al milione di passeggeri, per poi chiudere nel 2014 e riaprire nel 2015), Perugia (250mila, +12,7 %), Parma (161mila, – 16 %) e Cuneo (121mila, – 11 %).
L’AEROPORTO DI CATANIA
I 9 milioni di passeggeri transitati da Catania riguardano per due terzi voli nazionali e per un terzo internazionali. 6 milioni 184mila 360 passeggeri sui voli nazionali (+ 13,87 %), 2 milioni 925mila 385 su quelli internazionali (+ 18,41 %), dei quali 2 milioni 708mila 989 per voli nell’Unione Europea e 216mila 396 extra Ue (+ 36,78 %).
La rotta italiana più trafficata, sebbene in minima flessione (-1%), resta quella con Roma Fiumicino (2 milioni 014mila passeggeri); seguita da Milano Malpensa che ha registrato un’impennata di presenze: 956mila 239 (+ 92% sul 2016 quando furono 495mila); meno popolata la rotta su Milano Linate, dove si registra un calo (- 15 %) di presenze (588 mila).
Sul fronte internazionale le destinazioni più trafficate sono: Malta con 292mila 564 passeggeri (+52%); London Gatwick con 205mila 595 (+6%); Amsterdam con 155.881 viaggiatori (+ 61%). Allargando agli Stati, il maggior numero di passeggeri è da e verso la Germania (627mila, + 7 %), poi Gran Bretagna (338mila, + 12 %) e Malta.
Sono oltre 90 le destinazioni operate dall’aeroporto di Catania con voli annuali, stagionali e nuove rotte (alcune su destinazioni già presenti ma servite da altre compagnie aeree, offrendo così ai passeggeri maggiori possibilità di scelta e prezzi competitivi). Nuovi voli per diverse città francesi, tedesche e dell’Europa orientale. Al di fuori dell’Ue, nuove rotte da e verso gli Emirati Arabi (Dubai), Israele (Tel Aviv) e Marocco (Casablanca).
Ryanair, cresciuta del 42% come numero di passeggeri, si conferma la prima compagnia per volume di traffico con 2 milioni 837mila 815 passeggeri; seguono Alitalia, in lieve aumento, con oltre 1,8 milioni (+1,33); terza Easyjet che ha superato il tetto dell’1,1 milioni di utenti ed è cresciuta nel 2017 del 20,72%; seguono Volotea con 619mila 520 passeggeri (+10,75%), Vueling con 419mila 955 (-8,73%), Blue Air con 277mila 214 (+17,65%), Wizz Air con 233mila 739 (+63%) e infine Air Malta con 170mila 411 (+5,13).
L’AEROPORTO DI REGGIO CALABRIA
A fronte delle oltre 90 destinazioni raggiunte da Catania, quelle di Reggio Calabria sono appena tre. E, di queste, solo due (Roma e Milano) sono quelle quotidiane mentre la terza (Torino) si effettua solo il martedì e il giovedì. Ecco facilmente spiegato il perché dei soli 381mila passeggeri, fra l’altro in forte decremento del 21,4 % rispetto al 2016, a causa della riduzione dei voli Alitalia, quando i passeggeri erano stati 485mila.
I COLLEGAMENTI
In questo contesto si capisce bene come il nuovo bus da Messina all’aeroporto di Reggio, presentato in pompa magna a fine settembre, abbia un’utilità molto relativa. Oltre ad impiegare tra un’ora e venti e un’ora e mezza, tempi praticamente uguali a quelli verso l’aeroporto di Catania, il problema resta quello delle destinazioni raggiunte. Il servizio è gratuito per i primi sei mesi, da ottobre a marzo, quindi ancora per due mesi, ma non è questo a far la differenza se, persino da e verso Roma, Milano e Torino, uniche mete con possibilità di scelta, nella gran parte dei casi i prezzi da Catania (dove queste destinazioni sono toccate da Alitalia, Blue Air, Easyjet, Meridiana, Neos Air, Ryanair e Vueling) sono di molto inferiori.
Da festeggiare in pompa magna, quello sì, ci sarebbe la possibilità di raggiungere l’aeroporto di Catania in treno e dare così nuovi collegamenti oltre a quelli, insufficienti, dei bus Sais. Di questo, però, oltre le parole, sembra interessare a pochi. L’ultimo atto ufficiale, dopo anni di promesse disattese, risale a luglio 2017, con la firma di un protocollo d’intesa tra Regione, Comune di Catania, Sac, Rfi e Enac. L’Enac si impegna al più presto ad approvare i progetti, Rfi s’impegna a finanziare la fermata (appena 5 milioni, cifra irrisoria per un’opera ferroviaria) e a concludere i lavori entro il 2019. Ma in questi sei mesi non è emersa alcuna novità.
Sapeste quanti reggini vanno a Lamezia o a Catania!
L’aeroporto di Messina è Catania.
Basterebbe rimodulare e potenziare i collegamenti della SAIS (con la rete esistente inutile pensare al treno) e si otterrebbe un servizio perfetto, come a Roma, dove i 30 chilometri che separano Roma Termini da Fiumicino sono coperti dai treni in 30 minuti e in circa 45 minuti dal bus.
La nostra classe politica dovrebbe battersi per questi servizi, non per tenere in vita l’aeroporto di Raggio, un cadavere vivente.
ma perchè a Reggio c’è l’aeroporto? e per dove si vola? per lo ZAmbia? quello non è un aeroporto ma una struttura mangia soldi pubblici.
Diabolico è ancora sprecare inutilmente tante risorse pubbliche per continuare a finanziare l’aereoporto di Reggio che è utile soltanto a una sparuta minoranza messinese che si può permettere di spendere alte tariffe. I politici messinesi, invece, si impegnino a migliorare i servizi con l’aereoporto di Catania che interessano la stragrande maggioranza degli utenti di Messina e provincia.