A Messina la vera emergenza si chiama lavoro. E’ questo lo slogan col quale si apre la riunione organizzata da Reset a Palazzo Zanca e che ha visto partecipare i rappresentanti dei vari ordini lavorativi per discutere dell’attuale situazione lavorativa. Per Reset Messina le occasioni perse sono molte e l’amministrazione attuale si trova davanti ad una situazione di stallo.
La riunione che si è tenuta sabato a Palazzo Zanca, organizzata da Reset Messina, ha visto partecipare Emilia Barrile, presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Lazzari, presidente dell’Ordine degli Architetti, Nunzio Santoro dell’Ordine degli Ingegneri, Alfredo Schipani, Presidente di Confindustria, Carmelo Picciotto, presidente di Confcommercio, Giovanni Calabrò, presidente di Confesercenti e Santino Morabito, coordinatore del FIBA Confesercenti. Assenti il sindaco, fuori Messina per partecipare alla marcia della pace, e l’assessore De Cola, che si trovavava a Palazzo Zanca ma non ha partecipato all'incontro.
Punto principale della riunione la situazione lavorativa che, stando alle parole del portavoce Reset Alessandro Tinaglia, rappresenta una vera e propria emergenza per Messina.
Nel corso del dibattito è stata posta particolare attenzione alle vicende delle aree ZIR (Zona Industriale Regionale) e ZIS (Zona Industriale Statale) che dal 2012 sono affidate al comune di Messina. Reset denuncia la mancata redazione di un Piano Integrato di Recupero Urbano (PIRU) che avrebbe rappresentato opportunità lavorative di rilievo per le imprese cittadine.
“La nostra proposta è quella di non attendere la redazione della Variante di Salvaguardia alla quale integrare il PIRU poiché i tempi tecnici lunghissimi sono inconciliabili con le necessità urgenti delle aziende, oramai allo stremo” sostiene Alessandro Tinaglia, che aggiunge: “sarebbe opportuno redigere, in qualche settimana al massimo, un PIRU che, pur congelando l’espansione delle ZIR e delle ZIS, consenta esclusivamente l’ordinaria e straordinaria manutenzione, la ristrutturazione edilizia ed il cambio di destinazione d’uso degli immobili limitatamente alla tipologia di attività oggi già esistenti all'interno delle due medesime aree”.
Durante la riunione si è presa in esame anche la situazione degli stabilimenti balneari che, grazie alla presentazione di un Piano per l’Utilizzo del Demanio Marittimo dovrebbero presto essere in grado di destagionalizzare gran parte delle proprie attività così da poter assumere a tempo indeterminato i dipendenti stagionali. Un punto sul quale Tinaglia si mostra particolarmente speranzoso auspicando che, almeno questa volta, venga colta l’opportunità per offrire significative opportunità di lavoro.
Salvatore Di Trapani
Il tempo che si perde in chiacchiere inutili in questa Città ha davvero dell’incredibile
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E COME POTREBBE FARE UN POVERO IMPRENDITORE CHE GESTISCE UN LIDO A PAGARE PER UN ANNO INTERO DEI DIPENDENTI?
DOVE LI PRENDEREBBE I SOLDI? QUANTE TASSE DOVREBBE PAGARE?
MA DI COSA PARLIAMOOOOO????!?!??!
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