Il Cissa è il Consorzio per i Servizi Socio-Sanitari ed Assistenziali, era stato istituito dal Consiglio comunale nel 2008 e poi revocato 2009. Per CittadinanzAttiva sarebbe la soluzione per rimodulare tutto il settore, Mantineo ha garantito che valuterà ogni possibilità.
“Dare una scossa al settore dei servizi sociali e portare quella ventata di freschezza in cui molti hanno sperato”. E’ l’invito che CittadinanzAttiva e “Scienza e Vita” hanno lasciato all’assessore Nino Mantineo durante un incontro in cui si è discusso della nuova legge sul terzo settore e delle tante problematiche che affliggono i servizi sociali comunali, impantanati in una serie di criticità di vecchia data. Secondo i due movimenti i problemi si possono superare ed i Servizi Sociali possono avere un effettivo rilancio se vengono programmati e gestiti superando l'attuale modello e rispolverano una figura giuridica in grado di potere avviare e gestire, in forma associata, i Servizi Sociali e che il Comune aveva già. Questa figura era il Cissa. (Consorzio per i Servizi Socio-Sanitari ed Assistenziali), istituito con delibera consiliare n. 28 del 30 aprile 2008, che avrebbe dovuto comprendere i 14 Comuni del D26: Messina, Scaletta Zanclea, – Itala – Alì Terme – Alì – Fiumedinisi – Furci – Mandanici – Nizza – Roccalumera – Pagliara,- Villafranca Tirrena – Rometta – Saponara, l’ASP, la Provincia regionale Di Messina ed al quale avevano dato formale adesione con regolari delibere del C.d.A. – l’ I.P.A.B. “Conservatori E Scandurra Riuniti”, l’IPAB Casa Pia. Per motivi incomprensibili ed ancora oggi inspiegabili, il Consiglio Comunale di Messina, neo eletto revocò la delibera istitutiva del Cissa, con delibera Consiliare n. 4C del 10 febbraio 2009. Da qui la necessità, ribadita da CittadinanzAttiva, se si vuole dare una risposta globale ed alternativa in grado garantire interventi adeguati ed efficaci sia per i cittadini che per i lavoratori, di ripristinare il C.I.S.S.A.
Per raggiungere tale risultato hanno chiesto che l’Amministrazione proponga al Consiglio Comunale la revoca della delibera 19 febbraio 2009 n.4/C. Questo comporterebbe un alleggerimento delle strutture organiche degli Enti e la creazione di un Organismo agile ed efficiente per la gestione di tutti i Servizi Socio-Sanitari dei Comuni del Distretto. I Comuni potranno trasferire al Cissa le risorse umane e finanziarie in atto, in bilancio, assegnate ai Servizi Sociali (mobilità del personale in servizio nell’Area Socio-assistenziale dal Comune al Consorzio), compresa la gestione degli eventuali servizi ancora in itinere. Il Cissa potrà procedere all'accreditamento, con regolare gara di appalto, delle Cooperative ed imprese sociali, in possesso di tutti i requisiti prescritti, a cui dovranno essere affidati i servizi non gestiti direttamente dai Comuni. Si potrà quindi adottare, da parte del Ciss, la pianta organica del Consorzio dove saranno previsti i posti del personale degli Enti trasferiti, del personale delle Ipab, del personale che in atto gestisce i servizi sociali attivi (Casa Serena, Don Orione, Assistenza anziani, disabili e minori).
Sul tavolo tante proposte, a partire dall’introduzione del sistema dei voucher. Ma l’elenco delle richieste è lungo: recuperare il dormitorio ex Eca; attivare presso il Centro Polifunzionale San Filippo un Centro diurno integrato per malati di Alzheimer e del morbo di Parkinson; costituire presso l’ Istituto Marino, la Città del Bambino con un centro per ragazze madri e donne in difficoltà, un asilo nido, spazi e centri estivi per bambini, per incontri genitori separati e bambini, per incontri genitori e bambini vittime di maltrattamento e abuso. Infine hanno chiesto all’Assessore di partecipare alla campagna «I Servizi Sociali dalla parte degli ultimi» che si svolgerà, con la collaborazione delle parrocchie, per illustrare il messaggio dell’Arcivescovo e per individuare gli effettivi bisogni. A tali manifestazioni saranno invitati tutte le associazioni che si occupano effettivamente della materia, senza alcuna distinzione". L'Assessore Mantineo si è impegnato a verificare la possibilità di istituire il Cissa, valutando naturalmente che i vari soggetti, pubblici e del privato sociale, dai Comuni, all'ASP, alle IPAB, confermino la volontà di rilanciare un modello di tipo consortile. Gli aspetti tecnico-amministrativi saranno approfonditi e si proverà ad aprire un confronto con il Consiglio Comunale e le forze sociali, convenendo sulla necessità di ripensare al modello attuale.